Il Costa Rica vuole puntare sulla cannabis per rilanciare l’economia
Come tutti i paesi del mondo anche il Costa Rica sta facendo i conti con la recessione globale a seguito della pandemia dovuta al Coronavirus. Gli economisti stimano una contrazione del Pil di quasi il 4% per lo stato centroamericano, ma il presidente Carlos Alvarado ha un piano per rilanciare l’economia: legalizzare la produzione di cannabis a fini medici ed industriali.
Nel suo discorso annuale al Congresso, il presidente ha annunciato il suo appoggio alla riforma e l’intenzione del governo di inserirla tra le riforme economiche per fare fronte alla recessione: “Promuoveremo la coltivazione della canapa per riattivare il settore produttivo, con tutte le garanzie e la sicurezza necessarie”, ha dichiarato Carlos Alvarado nel suo intervento di fronte ai senatori.
L’intenzione del governo è quella di rilanciare l’iter di una proposta di legge presentata lo scorso anno dalla parlamentare Zoila Volio. Una proposta che prevede la legalizzazione della cannabis a fini medici e industriali, con il rilascio di licenze per la coltivazione, la lavorazione e il commercio (sia interno che destinato all’esportazione) di prodotti derivati della canapa.
La proposta non prevede quindi la legalizzazione del consumo di cannabis a scopo ricreativo. Tuttavia nello stato centroamericano il possesso di piccole quantità per il consumo personale è già di fatto depenalizzato, dato che la legge sulle droghe nazionale prevede la punibilità del trasporto e della vendita di droghe, ma non il semplice possesso.
Il Costa Rica si conferma così un paese capace di muoversi nel solco di riforme coraggiose e progressiste, che negli ultimi anni si sono concentrate sulla conservazione dell’ambiente con alcune coraggiose norme, come quella che ha abolito a partire dal 2021 il consumo di plastica monouso. Un paese che ormai produce la gran parte della propria energia da fonti rinnovabili. Un percorso nel quale la canapa può inserirsi alla perfezione.