Coronavirus e sostanze stupefacenti: aumenta l’uso di cannabis, diminuisce quello di ecstasy e cocaina
Durante il periodo di distanziamento sociale imposto dall’allarme coronavirus aumenta sensibilmente il consumo di cannabis, con 1 fumatore su 5 che dichiara di fumare il doppio di prima, e diminuisce quello delle droghe ricreative ed eccitanti, a cominciare da ecstasy e cocaina. Almeno questo è ciò che sta avvenendo in Olanda, secondo uno studio dell’Istituto olandese per la salute mentale e le dipendenze.
Secondo lo studio, condotto attraverso interviste ad un campione di 588 cittadini olandesi, il consumo medio di cannabis per ogni consumatore è passato da 3,6 a 4,3 canne al giorno. Con un 20% dei fumatori che hanno addirittura raddoppiato il consumo medio giornaliero.
L’Istituto ha chiesto ai consumatori di indicare anche uno o più motivi per i quali hanno aumentato il consumo. Le motivazioni sono ovviamente diverse, ma a dominare è stata la noia, indicata come motivo dell’aumento del consumo dal 78% del campione. Sono stati spesso citati anche lo stress (40 percento), la solitudine (28 percento) e la salute mentale (28 percento).
Non sono mancati anche alcuni dati in controtendenza. Se la maggior parte dei fumatori di cannabis hanno aumentato i consumi, c’è un 7,8% del campione che dichiara invece di fumare meno rispetto a prima della pandemia, mentre il 2,4% ha completamente smesso di consumare di cannabis.
Per quanto riguarda le altre sostanze viene registrato il prevedibile crollo dei consumi delle droghe maggiormente associate alle feste ed ai momenti aggregativi, a cominciare da ecstasy e cocaina. Mentre ad essere aumentato sarebbe anche il consumo di altre doghe “da meditazione” come Lsd e funghetti allucinogeni. Tuttavia, a diversamente da quanto fatto per la cannabis, sulle altre sostanze l’Istituto olandese non ha fornito percentuali delle variazioni.