Corea del Nord: ad un passo dal disarmo nucleare più impegnativo della storia
Lo scorso 18 settembre, i leader delle due Coree hanno messo su nero su bianco i passi che potrebbero portare alla fine della guerra che ufficialmente non si è mai arrestata dagli anni Cinquanta. Condizione primaria: la denuclearizzazione della Corea del Nord. L’accordo verrà illustrato a Donald Trump lunedì 24 settembre nella speranza che la Casa Bianca lo avalli.
Gli accordi prevedono la chiusura permanente del sito nucleare di Yongbyon, il principale complesso atomico del paese – quasi otto chilometri quadrati di terreno –, ma non l’unico. Secondo un rapporto di Rand Corporation del 2014, la Corea del Nord ha 114 siti dedicati alla produzione e uso di armi di distruzione di massa. Non si conosce la collocazione di tutti i tunnel usati per i test, né si ha la conferma del numero delle strutture adibite alla costruzione di armi e non è chiaro nemmeno quante armi nucleari abbia oggi il regime nordcoreano. Per questo il processo si annuncia come il più impegnativo della storia.
Per cercare di strappare il sì agli Stati Uniti, Pyongyang promette di chiudere la rampa di lancio missilistica di Tongchang-ri, e di farlo in presenza di ispettori internazionali. L’intesa prevede anche la chiusura di alcuni avamposti in prossimità della zona demilitarizzata (la fascia di territorio al confine tra le due nazioni) e la diminuzione della presenza di soldati in mare. Inoltre, si lavorerà per riaprire il sito turistico nord-coreano del monte Kumgang anche ai cittadini sud-coreani e verranno avviati piani di aiuti umanitari. Prevista inoltre un’intensificazione del progetto che punta a riunire famiglie separate, nonché lo sviluppo di collegamenti ferroviari e stradali transfrontalieri. Possibile, infine, una candidatura congiunta per i Giochi Olimpici estivi del 2032.
In cambio Kim Jong-un si aspetta che «anche gli Stati Uniti adottino misure equivalenti, nello spirito della dichiarazione congiunta del 12 giugno», giorno in cui fu organizzato, a Singapore, lo storico incontro tra Kim e Trump. Quindi: una riduzione delle truppe statunitensi in territorio sudcoreano e la rimozione del cosiddetto “ombrello nucleare” americano su Corea del Sud e Giappone (con “ombrello nucleare” si intende una serie di garanzie date da un paese dotato di arma atomica – in questo caso gli Stati Uniti – a un suo alleato che non la possiede), oltre a far decadere le sanzioni economiche ancora oggi imposte a Pyongyang.