Cor Veleno – Nelle Mani (txt)
Grandi##:
Il giorno sta finendo e la notte lo rincorre,
vedo chi porta croci al collo, chi sopra le spalle;
sulle mie gambe mille domande:
“chi sfamerà la Tigre, e chi decide, hombre?”
No, non è un regalo che fai, non sto cercando quello,
ma sento i passi della vita sopra i tacchi a spillo;
tu che stai così dall’ altra parte della strada,
pensi a lei che se n’ è andata oppure a quanto resta della paga;
affari favorevoli o contrari,
A, non devo darti niente, B, contante, restiamo pari;
non dorme, la fame di chi ha fame non dorme,
cercare di arrivare con le mani alle stelle;
e quanto manca ancora mi chiedo,
più di quanto ho già lasciato dietro;
servirà fortuna o come tu la chiami,
e forse domani stringerò qualcosa nelle mie mani.
(Rit. rip. 2 volte)
Stringimi, stringi le mie mani,
ho quello che serve nelle mani;
portami lontano da qui,
dentro vestiti più comodi.
E stringimi, stringi le mie mani.
Primo:
Tu che cos’hai nelle mani, soddisfazioni, reclami,
che fai..sei soltanto di passaggio o rimani?
Ma dai che ci prendiamo una rivincita,
perchè? per tutto l’amore che c’è, che mi incita;
nelle mani ho direzioni e strade già tracciate,
e c’è da intervenire pure con le mani già occupate,
la mia attenzione è frammentaria,
e mentre tu mi stai parlando ho già preso una penna e sto disegnandomi in aria;
dò veleno, tu godi
come me che ho la mia lei che con le mani tocca i nervi quando fanno nodi;
che ne so chi ha ragione, chi no,
so che per dare una dimensione ai sogni ci muoviamo in bilico;
senza un punto fisso trovo che ci sia più azione,
lasciami stare nelle stanze della confusione;
ti confesso,
che ho scritto qualche cosa su una mano e rileggendola mi lascia perplesso.
(Rit. rip. 2 volte)
Grandi##:
Dove mi aspettano, dove non è facile arrivare integro,
ma contano su noi, non li deluderò;
a tratti ricordi che ritornano nei fatti,
nuovi amici che trovi e che ti tieni stretti;
è una possibilità su un milione,
ma è nelle mani solo nelle mani che la puoi trovare.
Primo:
faglielo sapere chi sei, ognuno con un se, io coi miei,
ognuno addosso a un muro che non parla mai;
sono i tizzoni di una Camel che mi svegliano,
sempre le mani degli altri che sbagliano,
e non sempre è così liscio che ti va,
ma quando i giorni ti colpiscono di striscio per me non è vita.
(Rit. rip. 2 volte)