Seguendo le orme della tradizionale manifestazione svoltasi sempre in “sordina” e mai ufficializzata, se non per la prima volta l’anno scorso con la prima Cannabis Cup Italiana, nei sotterranei segreti del fortino più famoso della penisola 80 indomiti appassionati hanno sfidato le leggi vigenti, dando vita per la seconda volta alla competizione forse più rischiosa d’Italia, considerato il fatto che si è svolta a circa 3 km dallo Stato vaticano, in uno dei paesi maggiormente proibizionisti D’ Europa.
Pazzi incoscienti o indomiti combattenti a difesa della cultura cannabica? A voi l’ardua sentenza, perché non è retorica se possiamo affermare che in questo momento storico-culturale, di persone che, come questi ragazzi ci mette la faccia per reclamare i propri diritti e le proprie passioni, ce nè un gran bisogno, se si considera il fatto che anche stavolta da ogni parte d’Italia essi sono accorsi. C’erano rappresentanze da Salerno, Pescara, Rimini, Forlì, Venezia, Udine, Torino e addirittura da Sassari; Tutto ciò in assoluta segretezza, senza marketing, speculazioni commerciali e soprattutto in stile rigorosamente Underground.
Per questa edizione a presiedere i 30 giurati, è Stato Franco “il canapaio” Casalone che si è detto veramente entusiasta dell’evento, ma anche molto colpito della buona qualità media dei Competitor. Anche quest’anno il fiore all’occhiello che caratterizzava la veridicità scientifica dei parametri di giudizio della competizione, è stato il THC tester, che ha dato una sentenza rigorosa e precisa sulla potenza e la qualità degli “altri” cannabinoidi valutando le 16 finaliste precedentemente selezionate tramite votazione dagli esperti giudici. Ci sono volute quasi 7 ore di camera di consiglio per esaminare i 29 strain in gara. È stata davvero dura! Ma il supporto dei padroni di casa e del “cumpare” con zuccheri, merendine succhi di frutta e tanta Nutella ha dato una grossa mano per la sopravvivenza dei giudici…
Entrando nel merito della gara, quest’anno è stato forse quello che ha visto maggiormente premiati o ben piazzati gli outsider ed i novizi piuttosto che i professionisti e gli addetti ai lavori, anche se Il team di Filo D’erba ha ribadito la sua supremazia nell’indoor dopo un testa a testa al centesimo di voto con i ragazzi di Headshop. Che gara tra gli outsider Stusci e Johnny! I loro fenotipi hanno deliziato i giudici mandandoli in visibilio, meritando i primi posti. Davvero degni di nota i piazzamenti di Mr. k., Ely, Stenical, Kingston ganja e Ziky, anche per il fatto che sono growers poco più che novizi.
Commuovente la serietà, la minuziosità ed il silenzio a tratti religioso con cui i giudici hanno affrontato il loro lavoro. Dopo gli ultimi fatti trascorsi, possiamo tranquillamente comunicare ai nostri cari ministri che l’antiproibizionismo militante in Italia non si è ancora arreso… Un caloroso ringraziamento va ai ragazzi del Forte Prenestino, padre storico di 1000 battaglie antiproibizioniste, senza la cui forza e struttura non sarebbero possibili tante di queste cose, ma soprattutto a quei ragazzi che hanno fatto tutti quei km per venire.
a cura di Yoda
Reportage foto di Miki Fiore
