Coop: no ai prodotti israeliani, sì alla Gaza Cola
I 350 supermercati della rete Coop Alleanza 3.0 smetteranno di vendere prodotti israeliani mentre vendono la bibita che finanzia la ricostruzione di un ospedale
No ai prodotti israeliani, sì alla Gaza Cola: il boicottaggio funziona è la riprova è quest’ultima iniziativa dei 350 supermercati della rete Coop Alleanza 3.0, cooperativa di consumatori nonché la più grande catena di supermercati che fa parte del consorzio Coop Italia.
L’annuncio è arrivato nei giorni scorsi, mentre la Gaza Cola è già in vendita nei supermercati. Si tratta di una bibita alternativa alla Coca-Cola ideata da un attivista e imprenditore palestinese, i cui proventi hanno l’obiettivo di finanziare la ricostruzione di un ospedale nella Striscia di Gaza distrutto dai bombardamenti israeliani. È possibile anche aderire online all’iniziativa ordinandola direttamente dal sito dedicato.
Per quanto riguarda invece i prodotti israeliani che non saranno più disponibili sugli scaffali, il riferimento è a diversi marchi di arachidi, humus e tahina, oltre a quelli distribuiti dal marchio SodaStream, al centro dei tentativi di boicottaggio della rete BDS (Boicottaggio, Disinvestimento, Sanzioni).
L’iniziativa ha portato naturalmente a polemiche da una parte e plauso e sostegno dall’altra. La critica più interessante riguarda il fatto che attualmente la Cola, come spiegato dal The Guardian, viene prodotta in Polonia da una società inglese. E quindi sono diversi gli osservatori che si chiedono principalmente due cose: la prima è quale percentuale di denaro verrà effettivamente donata per la ricostruzione dell’ospedale, e la seconda invece verte sul fatto che, volente o no, l’iniziativa cavalca l’onda di indignazione per la situazione palestinese per quella che rimane un’iniziativa commerciale.