Conta l’effetto entourage, non la potenza del THC
Una ricerca effettuata con metodi innovativi conferma che la potenza della cannabis dipende dall'effetto entourage e non dal livello del THC
Per poter comprendere gli effetti di una determinata genetica di cannabis, la chiave è l’effetto entourage e non il livello di un singolo cannabinoide, per quanto importante, come il THC.
La conferma, anticipata dalle intuizioni e dai primi studi di Raphael Mechoulam – il compianto padre della ricerca sulla cannabis – è arrivata da uno studio scientifico pubblicato nel 2022 su Neurology and Therapy.
Il lavoro è stato curato dagli studiosi di Zentrela – un’organizzazione di ricerca indipendente – in collaborazione con PAX, il produttore di vaporizzatori, e ha determinato che l’effetto entourage di più cannabinoidi e terpeni causava il doppio degli effetti psicoattivi rispetto ai prodotti ricchi solo di delta-9 THC.
L’ANALISI DELL’ELETTROENCEFALOGRAMMA PER VALUTARE LA POTENZA DELLA CANNABIS
Per poter effettuare questo studio, e avere quindi un metodo per misurare gli effetti psicoattivi della cannabis e quantificarli, i ricercatori si sono basati sui dati ottenuti da encefalogramma (EEG) per tradurli in livelli di effetti psicoattivi.
E così i ricercatori hanno messo a confronto i dati di 28 partecipanti che hanno vaporizzato un estratto (Rosin), che conserva i cannabinoidi e il profilo terpenico della pianta, o prodotti con alti livelli di THC purificato.
Ognuno di loro ha effettuato due tiri, o 8 mg, di concentrati o THC puro, per poi sottoporsi all’analisi delle onde cerebrali. Lo studio ha poi confrontato i risultati tenendo presente che sia gli estratti, sia il THC a base di olio distillato, avevano un livello di THC molto simile, compreso tra l’82 e l’85%. Nonostante la potenza simile del THC, i risultati sono stati molto diversi.
IL VALORE DELL’EFFETTO ENTOURAGE
“I risultati principali suggeriscono che i prodotti a base di pianta intera e a spettro completo possono produrre un’insorgenza più rapida, statisticamente significativa, e più del doppio dell’esperienza psicoattiva rispetto ai prodotti distillati con potenze comparabili di Delta-9-tetraidrocannabinolo (THC) a causa dell'”effetto entourage” o della presenza di ulteriori composti vegetali interi come fitocannabinoidi e terpeni”, hanno comunicato le aziende.
“I consumatori che cercano effetti psicoattivi in genere acquistano prodotti a base di cannabis a base di THC, il che è un po’ un errore”, ha affermato Brian Witlin, vicepresidente dello sviluppo prodotto presso PAX. “Nello spirito di continuare a far avanzare la ricerca sulla cannabis e la comprensione della pianta – che è stata troppo limitata per troppo tempo – volevamo dimostrare attraverso studi scientifici come i prodotti a spettro completo con l’intera gamma di terpeni e cannabinoidi abbiano un effetto più profondo impatto sull’esperienza iniziale e finale della cannabis.