Cannabis: la conservazione del raccolto
Come conservare il frutto del prezioso raccolto senza degradarlo? Ecco alcuni consigli pratici
In questo articolo tratteremo uno degli argomenti più dibattuti e controversi tra i grower, la conservazione della cannabis e dei suoi estratti.
DEGRADAZIONE DEI PRINCIPI ATTIVI E METODI DI CONSERVAZIONE
Una volta che le infiorescenze vengono essiccate e conciate, i cannabinoidi sono al loro apice. Nel tempo, il THC si degrada gradualmente fino a divenire CBN, un cannabinoide molto meno psicotropo del THC. Una ricerca condotta presso l’Università del Mississippi sulla cannabis di bassa qualità conservata per quattro anni a temperatura ambiente (20-22°C) ha scoperto che la perdita percentuale di THC era proporzionale al tempo di conservazione, con la massima percentuale di perdita nel primo anno.
Man mano che il livello di THC diminuisce, aumenta la concentrazione di CBN. Questa ricerca è coerente con le esperienze dei consumatori. La cannabis perde potenza nel tempo quando il THC psicoattivo si converte in CBN, che induce il sonno piuttosto che l’high tipico della cannabis.
LA TEMPERATURA È LA CHIAVE PER UNA CONSERVAZIONE EFFICACE
La conservazione delle cime nel congelatore o nel frigorifero rallenta il deterioramento, il congelamento mantiene le cime fresche più a lungo. Tuttavia, anche il THC si deteriora, un congelatore è il migliore metodo per la conservazione a lungo termine mentre la conservazione in frigorifero serve per proteggere i terpeni a breve termine. Esistono diversi problemi con la conservazione della marijuana in un congelatore, soprattutto se super raffreddato (-15°C).
Anche a temperature più elevate nel congelatore, le ghiandole ricolme di principi attivi, diventano molto fragili e possono rompersi o staccarsi. Per questo motivo, una volta messo nel congelatore, il contenitore deve essere maneggiato con molta delicatezza e, una volta rimosso, i fiori dovrebbero avere il tempo di riscaldarsi a temperatura ambiente per un po’ di tempo, in modo da renderli più morbidi ed evitare che si rompano al contatto.
I fiori tenuti a temperatura ambiente in un contenitore aperto subiranno una perdita di terpeni. D’altra parte invece, la conservazione delle cime in un frigorifero o in un congelatore mantiene i terpeni allo stato liquido, anziché gassoso.
ANCHE L’UMIDITÀ È UN FATTORE CHIAVE
L’umidità all’interno di qualsiasi contenitore, dopo un po’ si congela a sua volta e può formare cristalli di ghiaccio, specialmente durante lunghi periodi di conservazione. Ciò può verificarsi anche nei fiori se questi ultimi non sono stati seccati e conciati a dovere. Tuttavia, in diversi esperimenti, la cannabis adeguatamente essiccata in un contenitore di plastica non ha sviluppato cristalli di ghiaccio quando è stata messa in congelatore per diversi mesi. I tricomi sono rimasti intatti.
Se l’umidità è un problema, la sigillatura sottovuoto la elimina per lo più, sebbene il processo possa causare lo schiacciamento degli stessi fiori. Un modo utile e pratico per conservare la cannabis congelata è in piccoli contenitori. Basta inserire nei singoli contenitori quanto basta per una settimana di utilizzo, lasciandone il resto in congelatore, così facendo le ghiandole non sono a rischio, in quanto i barattoli possono essere rimossi dal congelatore singolarmente, con il minimo rischio.
ESSICCANTE CONTRO UMIDITÀ
L’uso di una busta di essiccante che mantiene un’umidità di circa il 60-65 percento garantisce che venga mantenuto il giusto livello di umidità evitando la formazione di eventuali muffe.
I terpeni hanno dimensioni variabili e le più piccole molecole evaporano con gli sbalzi di temperatura.
CONSERVAZIONE: EVITARE IL CALORE E LA LUCE
Il calore e la luce, in particolare la luce UV, fanno evaporare i terpeni ed erodono la qualità. Soltanto i contenitori opachi proteggono completamente i terpeni, e quindi la qualità delle cime all’interno. Un contenitore opaco con un esterno bianco riflette il calore, mantenendo il contenuto fresco.
MATERIALI DIVERSI DETERMINANO DIVERSI TIPI DI CONSERVAZIONE
La cannabis può essere correttamente conservata in una serie di materiali diversi, ciascuno con vantaggi e svantaggi che li rendono più o meno adatti a seconda delle esigenze del singolo coltivatore.
Vetro: il vetro è un ottimo contenitore inerte, duro, non biodegradabile. Il rovescio della medaglia è che la maggior parte dei barattoli di vetro sono chiari e la luce degrada i tricomi, il che non ha importanza se le cime sono conservate al buio. Per conservare le gemme esposte alla luce, il vetro opaco è il migliore. Diversi tipi di vetro vengono utilizzati per conservare gli alimenti, il colore del vetro determina il tipo di luce e calore che possono penetrare all’interno del contenitore ovviamente.
Acciaio inossidabile: le vasche in acciaio inossidabile con guarnizioni in plastica e meccanismi di chiusura a scatto sono popolari perché sono resistenti e possono essere facilmente impilate. Il metallo non interagisce con le gemme ed è impermeabile all’aria esterna. I contenitori in acciaio inossidabile sono una scelta eccellente per lo stoccaggio di grandi quantità di fiori.
Plastica: la cannabis è leggermente acida e lipofila, quindi degrada alcune materie plastiche. La plastica è più appiccicosa del vetro o dell’acciaio inossidabile; i sacchetti di plastica sono economici, tuttavia sono facilmente forati dagli steli e non offrono alcuna protezione da scuotimenti e movimenti all’interno.
ULTERIORI INFO E TECNICHE DI CONSERVAZIONE
Sigillatura sotto vuoto: l’imballaggio sotto vuoto è popolare perché riduce la quantità di ossigeno presente in un contenitore di stoccaggio. L’ossigeno è corrosivo e degrada il colore e la qualità delle cime. Una ridotta presenza di ossigeno evita il deterioramento e scoraggia anche la crescita dei batteri ma non dei batteri anaerobici. I batteri anaerobici prosperano in ambienti a basso contenuto di ossigeno che sono umidi e hanno parti vegetali, motivo per cui: non sigillare e conservare mai cime bagnate o umide.
Conservazione con azoto liquido: un’altra soluzione è quella di rimuovere l’aria con gas privo di umidità come biossido di carbonio o azoto. Questi metodi nello specifico vengono utilizzati negli Stati Uniti nella conservazione a medio-lungo termine e per la grande distribuzione. Si tratta di scatole cilindriche, comunemente utilizzate per conservare cibi, sigillate con gas inerti, molto spesso azoto liquido. Il processo lava il contenitore con azoto e lo sigilla.
A differenza dell’ossigeno, l’azoto è inerte e non corrosivo. Questo metodo innovativo allunga la vita delle cime e impedisce la crescita di muffe e previene gli scolorimenti delle infiorescenze.
Regolatori di umidità: a volte chiamati Humidipaks o regolatori di umidità, i nuovi Boveda Packs possono trasformare qualsiasi spazio ermetico di conservazione in un ambiente salubre per la cannabis. I pacchetti Boveda al 62% sono appositamente progettati per conservare la cannabis e possono essere collocati in un contenitore sigillato direttamente a contatto con i fiori per regolare l’umidità al livello ideale per la conservazione della cannabis.
CONCLUSIONI
Per concludere, qualunque sia il metodo di conservazione che andrete a utilizzare è importante tener conto della quantità e del periodo in cui andremo a conservare le infiorescenze. Come il vino buono, la migliore cannabis è quella adeguatamente invecchiata, gusti che possono variare da palato a palato, pertanto non ci resta che diventare dei prestigiosi sommelier, senza tralasciare alcun dettaglio per poter gustare al meglio il nostro prodotto.