Confesso: anche io sono un criminale, colpevole di aiutare poveri e migranti
La nave di un’organizzazione umanitaria sequestrata e il suo equipaggio denunciato per favoreggiamento dell’ immigrazione clandestina. Non hanno voluto consegnare ai libici donne e bambini che avevano salvato in mare. Una guida alpina francese rischia 5 anni di carcere per aver soccorso una donna migrante all’ottavo mese di gravidanza che stava morendo assiderata nel tentativo di arrivare in Francia attraverso le montagne.
In un numero crescente di comuni italiani si multano i poveri che rovistano tra i rifiuti e chi si occupa di dare da mangiare ai senzatetto. Mi autodenuncio. Sono colpevole. L’ho fatto e lo farò sempre.
Anche io mi rifiuterei di consegnare ai libici la povera gente in fuga. Non dimentico il volto sofferente di Segen, il giovane migrante eritreo, morto di fame appena dopo esser arrivato da noi. Aveva passato un anno e mezzo nei “campi di accoglienza” libici. Mi bruciano le lacrime delle tantissime ragazze stuprate in quegli orrendi lager. È mio dovere non collaborare con una infamia.
Anche io soccorro la nostra gente impoverita e abbandonata, soprattutto i nostri vecchi, la dignità offesa della nostra società. Se non lo facessi, non mi sentirei parte della storia più vera del nostro paese e dell’Europa. Tradirei i loro valori fondanti. Noi siamo i popoli della solidarietà, dei diritti uguali per tutti, del rifiuto della guerra e delle violazioni dei diritti umani. I pilastri della nostra cultura hanno il cemento del diritto universale e della carità cristiana. Rinunciarvi, è perdere l’anima.
E poi, basta! Nessuno si consenta di commentare con il viscido “non possiamo soccorrere tutti”, o con l’odioso “prima i nostri”. Pensateci per davvero ai nostri. Ai nostri vecchi abbandonati alla miseria, ai nostri ragazzi cui avete rubato la speranza. Sì, siete voi ad avergliela rubata, non i poveri. Voi che per tanti, troppi anni, avete governato e massacrato le nostre terre. Abbiate la serietà di affrontare veramente il problema immigrazione.
Avete venduto e sparso solo demagogia, avvelenato i cuori con la proposta della guerra tra poveri. Se non foste i truffatori che siete, non ci affliggereste più col falso dilemma “accogliamoli tutti” / “ributtiamoli a mare”.
Se avete ancora un po’ di dignità, un briciolo di umano coraggio, raccontate e praticate la verità. Se non si affrontano alla radice le ragioni della grande fuga, i vostri muri saranno solo odio e morte, ma saranno scavalcati in ogni modo. Liberate il mondo dalle vostre guerre e dall’ingiustizia secolare dei vostri interessi predatori se ne siete capaci e se i vostri potenti amici ve lo consentiranno. Altrimenti, la storia vi ricorderà per quello che siete. I nuovi barbari che uccisero la dignità e l’anima della nostra gente.