Con l’onda nell’anima
Si chiama Valerio, per gli amici Bruto, ha 32 anni di cui 29 passati su di una tavola. Ha iniziato con lo skate, per poi passare al surf, che ormai è parte integrante del suo modo di essere. Surfa prevalentemente sulla costa laziale.
Si ritene fortunato, perché vive vicino ad uno dei posti migliori per il surf italiano anche se, pur avendo questa passione da tantissimo tempo, ha iniziato solo all’età di 18 anni. “Ero a San Sebastian, ed un local del posto, alla 5° volta che mi vedeva passare l’intera giornata ad osservare, uscì dal mare chiedondomi il perché ero sempre lì. Dissi appunto che era una cosa che mi trascinava dentro, e di tutta risposta mi regalò la sua tavola che ho ancora appesa sopra il mio letto.”
Bruto, noi di Dolce Vita ti riteniamo amico, possiamo chiamarti così?
Assolutamente si, è un piacere!
Dove surfi e che stile prediligi?
Surfo prevalentemente sulla costa laziale, ho questa fortuna, però non so definirti il mio stile, ma posso dirti che prediligo il surf anni ’70.
Com’è il rapporto con i locals?
Se permetti vorrei sfatare questo mito o meglio spiegarlo correttamente, i locals non sono altro che coloro i quali sono sempre ubicati da molti anni nello stesso spot ogni qualvolta il mare lo permette, in estate c’è sempre il boom dei fantomatici surfisti estivi, secondo me, non hanno lo stesso diritto di stare con chi il surf lo vive come unico scopo, e ti assicuro che chi entra per la prima volta in un posto viene trattato con rispetto, ma il più delle volte non hanno l’umiltà di rispettare le regole per la sicurezza in mare diventando pericolosi per loro e per gli altri, con il mare non si gioca.
Quando pratichi?
Ogni volta che il mare lo desideri.
E se non ci sono onde?
In depressione più totale pratico skate, per la precisione il Carver, uno skate molto simile al surf ed è quindi un buon allenamento, scrivo, leggo e prego che arrivi la prossima mareggiata.
Che tavola usi?
Ora uso un Fish Retro 6,5 quad, fatta in California, tavola di difficoltà media buonissima ed ottima per tutte le condizioni, con onde grandi preferisco il 6,2 RNFQ della Lost è una tavola più fina rispetto alla precedente, e mi permette di controllare meglio le manovre ma non disdegno qualche bella session con il longboard, uso un 9,0 piedi, in Italia è sempre una tavola che si dovrebbe avere, e siccome lo stile è molto diverso dalle classiche shortboard è un buon allenamento per variare.
Qual’è lo spot italiano che preferisci?
Sono di parte in questo, penso Banzai, ma è diventato sempre più impraticabile per via dell’affollamento, quindi mi sposto sempre in compagnia del mio amico Michele, detto Mahalo, negli spot limitrofi che lavorano altrettanto bene, se non meglio.
Qual’è a tuo avviso il miglior spot italiano?
Capu Mannu, Sardegna, il migliore in assoluto.
E il tuo spot preferito a livello mondiale?
Uluwatu (Indonesia).
Chi è il tuo campione di surf preferito e perché?
Rob Machado perché ha uno stile unico, e dopo anni di professionismo ha cercato la sua via interiore facendo free surf.
Uno spot al quale aspiri da sempre e che ancora non hai mai surfato?
Pipeline ( Hawaii ).
La tua miglior onda ?
Con Mahalo ad Off, uno spot vicino banzai, un bel Nose Riding su una sinistra di due metri.
Cosa ne pensi di Leonardo Fioravanti?
Penso potrà essere, se già non lo è, l’orgoglio della scena Italiana.
Puoi descriverci l’emozione che si prova a surfare?
Per me il surf è la realtà parallela di ciò che vivo tutti i giorni, ho conosciuto là il mio miglior amico Michele, e là sono realmente in sintonia con tutto ciò che mi ruota intorno, sono nell’acqua trovo me stesso, ed ogni volta che faccio del surf sono davvero felice e tutto ciò che ho intorno scompare.
Grazie Bruto per questa intervista e… buone onde da Dolce Vita!
Favolantica