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Il comune di Milano chiede la legalizzazione

Con un ordine del giorno il consiglio comunale di Milano chiede di rivolgersi al Parlamento

Il duomo di Milano con una foglia di cannabis

Il consiglio comunale della città di Milano chiede la legalizzazione della cannabis e si rivolge direttamente al governo perché la implementi con una legge.

Ieri infatti è accaduto che un ordine del giorno proposto da Filippo Barberis, capogruppo del PD, è stato approvato a larga maggioranza. Nel documento viene chiesto al sindaco e alla giunta di “attivarsi con il Parlamento e presso tutte le sedi opportune per sostenere la necessità di approvare un disegno di legge sulla legalizzazione della produzione e del consumo di cannabis e suoi derivati” e di “reinvestire gli introiti derivanti dalla legalizzazione della cannabis in politiche di formazione, prevenzione e riduzione del danno“, come avviene nei paesi dove questa sostanza è già legalizzata.

I BENEFICI DELLA LEGALIZZAZIONE PER IL COMUNE DI MILANO

Secondo il documento la legalizzazione della cannabis “porterebbe diversi benefici economici e sociali, come ad esempio un danno molto importante all’economia mafiosa, un incremento del Pil e un aumento conseguente di entrate per le finanze pubbliche, una riduzione significativa di risorse economiche ed umane investite nella lotta contro questa sostanza – come si legge –, un’importante riduzione della popolazione carceraria e l’emersione di tutta una serie di comportamenti diffusissimi nella popolazione italiana dall’illegalità, nonché l’annullamento dell’effetto ribellione”.

Ricordiamo che sono da poco stati pubblicati i nuovi dati su cannabis legale e occupazione in Usa, che dimostrano come, con i quasi 430mila posti di lavoro a tempo pieno creati fino ad oggi, quello della cannabis sia il settore che sta creando più posti di lavoro in assoluto. Dall’altro lato i dati che arrivano dalle legalizzazioni americane e canadesi, smentiscono i cavalli di battaglia dei proibizionisti che, a torto, sostengono che la legalizzazione porterebbe all’aumento del consumo tra i giovani, o degli incidenti stradali.

L’iniziativa del comune di Milano, nonostante il fatto che difficilmente avrà un risvolto pratico, si inserisce nel solco di chi chiede che si inizi a ragionare nel merito, lasciando da parte i pregiudizi e le paure irrazionali.

E anche nel comune di Milano l’opposizione è arrivata dalla Lega, con la consigliera Deborah Giovanati che ha proposto di ritirare l’ordine del giorno e che venga effettuato il test del capello per verificare l’utilizzo di stupefacenti. Le ha risposto il consigliere Daniele Nahum del PD dicendo che, se la proposta della Lega fosse passata in aula, avrebbe “fumato una canna davanti al Comune”.

 

TG DV


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