Come un casinò online ci ha chiesto di fare pubblicità occulta sul sito

Ogni secondo in italia si scommetto 3.012 euro. 260 milioni di euro al giorno. Il gioco d’azzardo rappresenta un business sempre più grande, che lo scorso anno ha registrato un giro di affari di 95 miliardi di euro, generando circa 10 miliardi di euro in tasse per lo stato. Un affare enorme, cresciuto in maniera impressionante negli ultimi anni, come testimoniato dal grafico affianco.
Non sorprende quindi che le società di scommesse cerchino sempre nuovi modi per investire i propri profitti e attrarre nuovi potenziali clienti da spennare, specie attraverso internet.
Nei giorni scorsi nella nostra casella abbiamo ricevuto una e-mail dal titolo “vorremmo commissionare un articolo sul vostro sito”. All’interno ci veniva proposto di scrivere un pezzo che contenesse all’interno dei link ad un noto casinò online. Naturalmente erano disposti a pagarlo, e pure bene.
Nella mail erano poste anche le condizioni che dovevamo rispettare: «l’articolo deve risultare naturale al sito ed ai lettori, ed è per questo che preferiremmo se a scriverlo foste voi. Dovrebbe quindi avere lo stesso stile di scrittura di tutti gli altri articoli, senza mai menzionare parole come “pubblicità” o “sponsor”».
In pratica ci veniva chiesto non di vendere uno spazio pubblicitario, ma di prendere in giro i nostri lettori. Avremmo dovuto fare un’articolo sul gioco online (ovviamente senza alcuno spunto di critica) e inserire nel testo i link ad un certo sito internet (il loro) che puntava ad attrarre nella propria rete i nostri lettori sperando evidentemente di spulargli qualche soldo. Il tutto senza mai scrivere che si trattava di pubblicità. Anzi, per mascherare meglio la pubblicità occulta chiedevano inserire nel testo anche «altri uno-due link esterni casuali per rendere il tutto più naturale e credibile».
La legge italiana prevede che un articolo pubblicitario (il cosiddetto “pubbliredazionale“) possa essere inserito in una rivista o in un sito solo se è presente e ben visibile la dicitura “articolo promozionale”. Mascherare da articolo giornalistico un’inserzione commerciale non solo è scorretto verso i lettori ma anche illecito.
Noi abbiamo rifiutato, non solo perché la legge lo prescrive, ma soprattutto perché crediamo che la pubblicità ai siti di scommesse sia immorale, date le migliaia di persone abbindolate dal sogno di facili guadagni che ogni anno finiscono sul lastrico.
Ma non è per farci belli che rendiamo pubblica la questione. Quello che ci preme è informare i nostri lettori sulle pratiche senza scrupoli che le società di scommesse mettono in atto. Cercano siti di informazione influenti e gli propongono, in cambio di un facile guadagno, di scrivere delle pubblicità mascherate da articoli per un motivo ben preciso: convincere la gente che iniziare a giocare d’azzardo è una buona idea.
Su internet – anche su siti molto letti e giudicati attendibili – potrete facilmente trovare articoli con titoli del tipo “Come vincere veramente con il poker online” o “Le dieci cose da sapere prima di cominciare a giocare in rete”. Sappiate che spesso questi articoli sono pubblicità occulte. Come accorgersene? Se nel testo dell’articolo troverete uno o più link che vi rimandano a siti di scommesse potrete esserne ragionevolmente certi…