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Come sta andando veramente la legalizzazione della cannabis in Colorado?

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A distanza di 10 mesi dalla legalizzazione della cannabis è tempo dei primi bilanci per il Colorado. A fare i conti è il rapporto dell’Ufficio delle Entrate dello stato, che ha pubblicato un rapporto di oltre 30 pagine che analizza i successi ma anche le problematiche sorte nei primi mesi del mercato dell’erba legale. In particolare relative al complesso rapporto che si sta andando a creare tra mercato controllato della cannabis terapeutica, mercato della cannabis legale a scopi ricreativi e mercato illegale dello spaccio.

I PRIMI DATI SULLE ENTRATE FISCALI ED IL FABBISOGNO LOCALE DI ERBA Dal punto di vista quantitativo, secondo il rapporto, la stima del fabbisogno di cannabis è di 121,4 tonnellate annue per i residenti (che arrivano a 130,3 tonnellate con i turisti), oltre il 20% in più di ciò che ci si aspettava. Tuttavia le entrate fiscale sono di molto inferiori al previsto, con 12 milioni di dollari di tasse raccolte, contro i 33,5 inizialmente previsti. Perché? Il motivo secondo gli analisti in parte risiede in una consuetudine americana: quella di prevedere sempre introiti più alti del realistico a causa di una legge federale che in caso di entrate fiscali superiori alle previsioni impone al governo di restituire la parte eccedente ai contribuenti. Ma in parte è dovuto anche al prezzo ancora troppo alto della marijuana legale. La legalizzazione made in Colorado infatti lascia la cannabis in balia delle leggi del mercato e per ora, visto che la domanda è di molto superiore all’offerta, nei negozi è venduta di media a 20 dollari al grammo, prezzo che arriva fino a 28 dollari nelle zone più lontane dalle città principali. Mentre meno di 10 dollari al grammo possono bastare per comprarla dai pusher di strada.

IL MERCATO LEGALE BATTE IL MERCATO NERO. Nonostante i problemi relativi ai prezzi troppo alti si stima che nel 2014 il mercato legale riuscirà a coprire già oltre il 60% del fabbisogno di erba del Colorado: 77 tonnellate sulle 133,3 complessive sono distribute attraverso il sistema della distribuzione legale per il consumo ricreativo e terapeutico. Insomma la legalizzazione sta già creando grossi grattacapi alle organizzazioni criminali, anche se ancora un bella fetta di mercato rimane nell’ilegalità. A giocare in favore del mercato legale sono essenzialmente due fattori: la possibilità di offrire cannabis controllata e certificata ed il grande sviluppo che sta avendo il mercato dei prodotti collaterali a base di THC, come biscotti, pizza, cioccolata, eccetera. Anche se la problematica è che per ora rimangono saldamente in mano al mercato nero quelle fette di “clientela” più delicate, cioè i minori che non possono comprare al mercato legale (vietato sotto ai 21 anni) e le fascie più povere della popolazione che non si possono permettere i prezzi della marijuana legale. Se per quanto riguarda i minori non vi è apparente soluzione, è tuttavia ragionevole pensare che la fetta in mano al mercato nero si assottiglierà ulteriormente quando i prezzi del mercato legale si abbasseranno, presumibilmente non appena la quantità di cannabis prodotta ed i punti vendita legali presenti sul territorio raggiungeranno numeri maggiormente in linea con il reale fabbisogno.

prezzo cannabis coloradoTRA USO MEDICO VERO O PRESUNTO E MERCATO SEMI-ILLEGALE.
Oltre alla “guerra” contro il mercato nero, la legalizzazione deve fare i conti con altre due problematiche che stanno emergendo: le troppe ricette mediche concesse ed il cosiddetto “mercato grigio”. I cittadini del Colorado in possesso di ricetta per avere la cannabis ad uso terapeutico sono circa 111.000 (il 2,1% della popolazione totale). Le ricette sono molto semplici da ottenere (basta pagare 15 dollari ad un medico) e permettono di ottenere cannabis legale alla metà del prezzo riservato ai consumatori (10 dollari al grammo anziché 20). Il risultato è che una gran parte della distribuzione legale finisce nel circuito delle prescrizioni mediche, con una evidente perdita di gettito fiscale per lo stato. Mentre anche il cosiddetto “mercato grigio” è alimentato dalle ricette facili, sono infatti già numerosi i casi di finti pazienti pizzicati a rivendere a prezzo maggiorato l’erba ottenuta a prezzo calmierato.

PREZZI ANCORA TROPPO ALTI, MA IL MERCATO NERO È GIÀ IN CRISI. In conclusione si può affermare che la legalizzazione ha già portato ad un cospicuo beneficio in termini di contrasto al mercato illegale, ma sta generando anche qualche problematica di gestione. Fattore piuttosto normale se si tiente conto che quella intrapresa dal Colorado è una via coraggiosa e inesplorata, e che giocoforza avrà bisogno di correzioni. La maggior parte dei problemi che si sono presentati sono generati dai prezzi eccessivi ai quali è venduta la cannabis legale ed alla scarsità di punti vendita presenti (in alcune contee sono ancora del tutto assenti) e quindi si andranno certamente a risolvere automaticamente non appena il prezzo della cannabis legale sarà sceso a livelli realmente accessibili a tutti. Sicuramente potrebbe portare ad un miglioramento – soprattutto a beneficio delle fascie più povere della popolazione che ancora sono di fatto obbligate a rivolgersi ai pusher di strada – un maggiore controllo sui prezzi senza lasciare tutto completamente in mano al mercato. Ma se lo facessero, d’altra parte, non sarebbero gli Stati Uniti d’America, dove la legalizzazione è stata pensata innanzitutto per creare un nuovo settore economico in un periodo di crisi.



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