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10 modi per ridurre impronta ecologica

Ecco dei semplici accorgimenti quotidiani per ridurre la codiddetta "carbon footprint"

impronta ecologica (impronta di scarpone sulla terra)L’impronta ecologica è un parametro introdotto nel 1996 da Mathis Wackernagel e William Rees, che misura quanto l’umanità richiede alla biosfera in termini di terra e acqua biologicamente produttive, necessarie per fornire le risorse che usiamo e per assorbire i rifiuti che produciamo.

Lo stile di vita dei paesi occidentali porta tutti noi ad avere un’impronta ecologica eccessiva sul pianeta. Ma con alcuni accorgimenti, gran parte dei quali a costo zero, è possibile “pesare” meno sulle risorse e l’ambiente.

recycle-bag-icon; icona borsa e riciclaggio1. CERCA DI ACQUISTARE MERCI PRODOTTE VICINO A TE

Ogni anno i trasporti generano il 13% del totale delle emissioni di Co2 del pianeta, la maggioranza delle quali generate dal trasporto delle merci.

L’ideale ovviamente è acquistare prodotti a Km0, ma nel caso non sia possibile presta comunque attenzione al luogo di provenienza dei prodotto che stai per acquistare e scegli quello che ha dovuto fare meno chilometri per raggiungere il supermercato. Se tutti cominciassimo a selezionare i prodotti che acquistiamo anche in base a questo criterio il pianeta ci ringrazierebbe.

leaf-icon; icona foglia2. MANGIA MENO CARNE

Sapevate che un manzo cresciuto in allevamento intensivo nel corso della sua crescita consuma 5mila chili di mangimi, ma una volta macellato si trasforma in non più di 300kg di carne da mangiare? Per ogni kg di carne prodotta sprechiamo da 10 a 15 chili di cereali che potrebbero servire a sfamare il pianeta. Inoltre gli allevamenti sono responsabili diretti anche dell’inquinamento e dell’eccessivo consumo di risorse idriche.

I processi coinvolti nell’allevamento di animali generano una produzione di gas serra equivalente al 18% delle emissioni globali, mentre quasi il 25% del totale delle risorse idriche utilizzate ogni anno nel mondo servono per gli allevamenti. Dati più che sufficienti per capire come una riduzione della propria impronta ecologica sul pianeta passi innanzitutto per una riduzione del consumo di carne.

flower-windmill-icon : icona fiore-mulino 3. CONSUMA ALIMENTI FRESCHI E BIOLOGICI

I terreni coltivati organicamente catturano e trattengono molta più anidride carbonica rispetto alle coltivazioni industriali. Se coltivassimo biologicamente tutta la frutta e la verdura che consumiamo, potremmo togliere miliardi di tonnellate di diossido di carbonio dall’atmosfera. Cerca inoltre di preferire sempre i prodotti freschi, un cibo surgelato richiede infatti 10 volte la quantità di energia sufficiente per la produzione di un cibo analogo fresco.

tap-water-icon; icona acqua del rubinetto4. BEVI L’ACQUA DEL RUBINETTO

Preferire l’acqua del rubinetto significa contribuire a ridurre la quantità di plastica prodotta a livello globale ed anche le emissioni dovute al trasporto dell’acqua in bottiglia. Con 192 litri pro capite, l’Italia è al primo posto in Europa per il consumo di acqua in bottiglia.

Per la produzione dell’imballaggio (il 78% dell’acqua consumata nel nostro Paese è in bottiglia di plastica), si utilizzano 350mila tonnellate di plastica, pari a 665mila tonnellate di petrolio. L’impronta ecologica di un litro di acqua del rubinetto è da 200 a 300 volte inferiore rispetto ad un litro di acqua acquistata in bottiglia.

trash-can-icon: icona bidone spazzatura5. SMALTISCI CORRETTAMENTE GLI OLI DA CUCINA

Versare in uno specchio d’acqua un solo litro di olio fritto è in grado di formare una pellicola inquinante grande quanto un campo da calcio e di rendere non potabile un milione di litri d’acqua.

Certo, i depuratori nelle città esistono anche a questo scopo, ma tenete presente che l’olio in ogni caso intasa le tubature e causa problemi anche ai depuratori più sofisticati. Il metodo corretto di smaltimento è collocare l’olio esausto in un contenitore e portarlo allo smaltimento differenziato oppure, se ciò non vi è possibile, è sempre meglio metterlo in un contenitore ben sigillato e riporlo nella spazzatura tradizionale.

water-sea-icon; icona acqua di mare6. LA DOCCIA È MEGLIO DELLA VASCA

Una doccia richiede circa un quarto dell’acqua, e dell’energia per scaldare la stessa, rispetto ad un bagno. Per massimizzare il risparmio, installa un diffusore per la doccia a risparmio energetico: oltre all’energia risparmierai anche l’acqua, che è un bene prezioso. Anche in tutti gli altri rubinetti di casa l’istallazione dei diffusori comporta una riduzione fino al 50% dell’acqua consumata.

7plug-electricity-icon; icona spina della presa. QUANDO NON USI UN ELETTRODOMESTICO STACCA LA SPINA

Usa il bottone di spegnimento presente sull’apparecchio. Un televisore acceso per 3 ore al giorno (il tempo che gli europei passano in media davanti alla TV) e lasciato in stand-by per le rimanenti 21 ore, usa circa il 40% dell’energia nella modalità stand-by. Inoltre ricorda di staccare trasformatori e caricabatterie dalle prese: essi rimangono sotto tensione ed assorbono energia anche quando l’apparecchio è spento o scollegato.

Ognuno di questi trasformatori consuma da 1 a 5 watt: supponendo che in una casa ce ne siano una dozzina, semplicemente staccandoli dalla presa di corrente quando non ne hai bisogno potresti risparmiare fino 40 euro all’anno sulla bolletta.

power-lightning-icon; icona elettrcità, fulmine8. QUANDO POSSIBILE È MEGLIO UTILIZZARE GLI ELETTRODOMESTICI ALLA SERA

Nei giorni festivi, nelle ore serali e notturne, l’energia elettrica costa meno, perché c’è meno richiesta. L’energia elettrica è un bene che va prodotto nello stesso istante in cui viene consumato, quindi il prezzo sale nei momenti di maggiore consumo.

Logicamente il risparmio nell’utilizzo di lavatrici, lavastoviglie ed altri dispositivi nelle ore serali e nel fine settimana non è solo economico. Infatti servono più centrali per assorbire i momenti di picco, ma se la domanda fosse meglio distribuita nel tempo, basterebbero meno centrali elettriche.

planet-icon; icona del pianeta9. PRESTA ATTENZIONE AL MODO IN CUI USI INTERNET

Sapevate che anche le e-mail inquinano? Tra l’invio e la ricezione di un messaggio di un megabyte vengono emessi in media 19 grammi di Co2: in pratica spedire 8 mail equivale alle stesse emissioni prodotte da un auto per ogni chilometro percorso. E’ quindi importante ridurre il numero di mail non necessarie inviate ed evitare allegati inutili.

Inoltre anche l’utilizzo di internet provoca inquinamento, su questo punto è importante sapere che il monitor del computer usa molta meno energia se visualizza pixel neri invece che bianchi. Piccoli accorgimenti, come l’utilizzo di Blackle, la versione di google a sfondo nero, rappresentano buoni sistemi per risparmiare energia.

co-2-icon; icona CO210. GUIDA L’AUTO CORRETTAMENTE E CONTROLLA LE GOMME

L‘ideale ovviamente è muoversi con i mezzi pubblici, la bicicletta o sistemi di condivisione delle auto (“car sharing”) ormai diffusi in molte città. Me se proprio non vi è possibile rinunciare all’auto, ci sono un paio di accorgimenti da tenere a mente per rendere meno impattanti i propri viaggi.

Innanzitutto guida senza sbalzi: si possono ridurre le emissioni migliorando lo stile di guida, cioè senza accelerare a fondo quando non necessario, mantenendo una velocità costante, cercando di tenere bassi i giri del motore e spegnendo il veicolo quando si resta fermi per più di un minuto.

Inoltre è bene controllare spesso la pressione delle gomme in modo da tenerla appropriata, se ottimale può diminuire il consumo di carburante di oltre il 3% e, visto che ogni litro di benzina in meno risparmia 34 chili di anidride carbonica all’atmosfera, ogni miglioramento nell’efficienza del carburante fa la differenza.



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