Come ottimizzare spazi di crescita e resa
Spesso i coltivatori esperti provano diverse tecniche e procedure per ottimizzare i raccolti sia in termini di resa che di spazio. Solitamente sono procedure inusuali e limitate solo a chi ha una certa confidenza con la pianta poiché altrimenti si rischia di danneggiarla.
Il main-lining è una delle procedure professionali che permette di aumentare la resa della pianta sia indoor che outdoor. In pratica consiste nella potatura della parte centrale della pianta così da creare due file laterali con un unico stelo centrale.
Dopo aver effettuato tutte le procedure iniziali per praticare il main-lining la pianta avrà bisogno di poche attenzioni.
Fase 1. Far crescere la pianta fino a 5-6 internodi
Il momento migliore per iniziare il main-lining è quando la pianta in fase vegetativa ha 5-6 internodi. Eventualmente è consigliabile aspettare se la pianta non è in buona salute, ma allo stesso tempo non bisogna farla crescere troppo in quanto dovrà essere toppata al 3 internodo.
Non è consigliabile topparla prima del 5-6 internodo, specialmente nel caso di giovani cloni, in quanto è importante che la pianta abbia il tempo di poter estendere prima una massa radicale significativa.
Fase 2. Effettuare un topping al 3° internodo
È necessario effettuare un topping (o cimatura) poco sopra al 3° internodo in modo da rimuovere completamente la parte superiore.
Dopo il topping la pianta deve avere solo 3 internodi.
Fase 3. Rimuovere tutti i rami al di sotto del 3° internodo
Dopo il topping rimuovere tutti i rami, compresi i cotiledoni e le foglie, al di sotto del 3° internodo.
Lo scopo è quello di lasciare solo 2 rami che partono dal 3° internodo, facendo diventare la linea principale del main-lining da dove cresceranno gli altri getti.
Fase 4. Legare i 2 nuovi rami ad angolo retto
Legare delicatamente verso il basso i 2 rami che partono dal 3° internodo parallelamente al terreno in modo da formare un angolo retto con il suolo facendo attenzione a non topparli o romperli.
È importante che il primo topping sia effettuato al 5-6 internodo in modo che i 2 rami siano sufficientemente sviluppati e cresciuti per poter legare in maniera ottimale.
Fase 5. Far crescere i 2 rami ed effettuare un topping
Attendere che i 2 rami che partono dal 3° internodo siano cresciuti e rivolti verso la fonte luminosa e abbiano formano anche 1 o 2 internodi prima di procedere al topping dei 2 nuovi getti.
È importante che il topping venga effettuato su entrambi i rami alla stessa altezza e che non vengano rimosse le nuove punte di crescita dai rami.
Fase 6: Rimuovere tutte i rami e le nuove punte di crescita nei 2 rami toppati
Dopo il topping dei 2 rami rimuovere gli eventuali nuovi getti e/o rami al di sotto della linea di taglio lasciando eventualmente solo le foglie prendisole.
Ripetere i punti 5 e 6 fino ad ottenere il numero di cime desiderato.
Ogni volta che si effettua un topping ai nuovi rami della pianta si raddoppieranno il numero di cime.
Per un ambiente indoor è consigliato di toppare al massimo 3-4 volte la pianta in quanto in tal caso si otterrebbero 8-16 cime.
Questa è una tecnica per ottimizzare il TOP insieme all’LST (curvare verso il basso l’estremità superiore della pianta per mettere allo scoperto i rami inferiori) e ottenere cime compatte e gonfie.
Principalmente serve a contenere e gestire meglio le piante in quanto i top che vengono fatti sono finalizzati a “dirigere” la pianta nella direzione desiderata in modo da ottenere un “vaso di cime”, ottimizzando quindi l’altezza.
Per i tempi, stando a quelli dichiarati, dovrebbero essere necessari anche 50 giorni di vegetativa, non sono pochi ma bisogna capire se effettivamente il “gioco vale la candela”.
a cura di teknO