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Come mangiare sano ed eco responsabile: ce lo insegna la guida Slow Food

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Slow Food è un’associazione impegnata nella diffusione dei valori di un’agricoltura sostenibile e di una biodiversità alimentare, partendo dal presupposto che ciò che mangiamo influenza l’intera catena alimentare ed ha pesanti ripercussioni sull’ambiente.

Per produrre il cibo si consumano molte risorse e favorendo l’acquisto di prodotti locali o sfusi, con imballaggi minimi, si dà una mano all’economia locale e si riduce l’inquinamento.

Vediamo insieme quali sono gli accorgimenti che dovremmo mettere in atto per contribuire a tenere a bada gli sprechi.

Innanzitutto bisognerebbe ridurre il consumo spropositato di carne, tipico del mondo occidentale. Gli allevamenti intensivi sottopongono gli animali a stress elevato e li costringono a vivere in condizioni estreme, senza considerare che per produrre 1 kg di carne sono necessari 15.500 litri di acqua.

Come ovviare a tutto questo? Si potrebbero preferire tagli di carne meno nota e animali alternativi, come selvaggina e ovini e sostituire alla carne i legumi; se il prezzo è troppo basso allora è indice di allevamenti basati sull’eccessivo sfruttamento del bestiame; infine si potrebbe preferire la carne prodotta da consorzi e associazioni impegnate a livello sostenibile e in grado di tracciare la provenienza dei loro pezzi.

Le uova: dal 1° gennaio 2012 sono state abolite le vecchie gabbie da batteria per le galline, troppo strette e invivibili, e sono state sostituite da gabbie più spaziose. L’Italia, insieme ad altri Paesi, non si è ancora adeguata ai nuovi standard ma noi consumatori possiamo scegliere di acquistare uova provenienti da galline allevate all’aperto.

Un’altra scelta importante dovrebbe essere quella di rispettare il ritmo naturale delle stagioni: consumare frutta e verdura locali e di stagione vuol dire ridurre i costi energetici!

Veniamo al pesce: il consumismo ci porta ad acquistare sempre lo stesso tipo di pesce, come il salmone, i gamberi o il tonno, specie che stanno lentamente scomparendo dai nostri mari. Anche per questo alimento vale dunque la stessa regola: preferire pesci meno “famosi”, come il sugarello o la ricciola, e pesci dei nostri mari e infine tener conto della disponibilità in base alla stagione.

Passiamo infine a due aspetti legati al confezionamento: l’etichetta e il packaging. Le etichette dovrebbero essere chiare e riportare nel dettaglio tutte le informazioni legate agli ingredienti e alla provenienza. Spesso però il consumatore si trova di fronte a codici e sigle enigmatiche! Slow Food ha proposto pertanto un metodo di etichettatura che riporta anche la storia personale del prodotto, in modo da rendere il consumatore soggetto attivo e consapevole delle sue scelte.

Per quanto riguarda il packaging, cioè l’imballaggio, scopriamo insieme quali azioni saranno maggiormente sostenibili: acquistiamo frutta e verdura sfusi, evitiamo la plastica e il tetrapack e gli imballaggi a più strati, come le confezioni di merendine.

Quindi, per mangiare in modo sano mantenendo un occhio di riguardo per il nostro ambiente, ricordiamoci queste semplici regole:
– scegliamo prodotti locali e di stagione;
– evitiamo etichette incomprensibili e stiamo alla larga dagli additivi;
– facciamo attenzione al packaging e se possibile acquistiamo prodotti sfusi;
– compriamo solo quanto è strettamente necessario per evitare di gettare gli avanzi nella
pattumiera.

Alessia Fistola
www.tuttogreen.it



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