Come è cambiata la coltivazione della cannabis negli ultimi 30 anni… dall’ombra alla luce del sole
È difficile ricordare cos’è la frustrazione dopo un lungo periodo di sollievo. Questa è la sensazione che ho quando penso ai vecchi tempi della coltivazione senza licenze, allo stress, alla necessità di rimanere in incognito, prudenti, silenti e underground. Il passaggio alla coltivazione di cannabis negli anni ‘90 divenne uno stile di vita accettabile, sempre che si vivesse in Olanda!
È stato allora che la scienza è entrata nell’arena della cannabis rendendola più chiara. Oggi siamo la più grande tra le nuove industrie, le licenze fioccano, i prodotti abbondano e ci sono molti più coltivatori di cannabis che mai.
Vivere gli sviluppi dell’industria della cannabis negli ultimi 35 anni è stato come vivere a velocità doppia il passaggio dai carri trainati dai cavalli alla macchina elettrica. Per molto tempo sono stato costretto a correre per tenere il passo delle mie stesse innovazioni, per non essere sommerso da una marea di aziende che pensavano tutte di fare la stessa cosa l’anno successivo. È stato un periodo emozionante ricco di personaggi interessanti, con incredibili alti e bassi, ma il mero fatto che molti di noi continuano e perseverano in questo lavoro significa che siamo sopravvissuti.
Quindi mi domando cosa sia cambiato nella coltivazione della cannabis da quando ho iniziato. Provo subito una sensazione di tecniche e metodi, vecchi e nuovi, in evoluzione, rivedo le vecchie coltivazioni e i giorni dell’anonimato! Che ricordi meravigliosi! Poi torno al presente con la mia mente analitica che lavora a un ritmo infuriato. Così tanti aspetti paralleli connessi alla cannabis sono cambiati: la mentalità della gente, l’immagine pubblica e lo stigma associato alla cannabis, la scienza, gli elementi culturali, gli aspetti religiosi e, soprattutto, la geografia e la situazione di legalità delle coltivazioni, che rappresentano i cambiamenti maggiori degli ultimi 40 anni da grower.
MENTALITÀ
Quando si è dentro può sembrare lento, ma il passaggio dalla coltivazione illegale a quella legale è stato un grosso cambiamento di mentalità in questa prima ondata. I grower, che restavano assolutamente invisibili e sconosciuti fino alla vendita dei raccolti, hanno iniziato a frequentare i coffeeshop per parlare dei fattori della coltivazione, qualcosa che prima non era mai stato discusso insieme. La maggior parte di noi coltivatori ha dovuto risolvere i propri problemi, e quelli delle piante, con il metodo di tentativi ed errori fino al raggiungimento del risultato. Gli acari del ragno e la muffa rappresentavano grossi problemi in Olanda nei primi anni ‘90 e sono stati superati grazie alla collaborazione di tutti i coltivatori del tempo.
La maggior parte dei grower negli anni ‘80 e ‘90 non si fidava di niente e di nessuno, visto che la produzione di cannabis era illegale. Con l’evoluzione della scena dei coffeeshop in Olanda, i rifugiati stranieri della cannabis sono cominciati ad arrivare. I cloni e le stanze per le madri iniziavano a essere importanti, i metodi di coltivazione venivano affinati e perfezionati e tutto cominciava a essere discusso apertamente perché non eravamo più troppo presi di mira per coltivare, dato che i turisti si riversavano in Olanda per fare turismo cannabico.
La vita ad Amsterdam negli anni ‘90 era prospera per la nostra vocazione e i nostri livelli di fiducia crescevano di giorno in giorno. Per molti ha rappresentato un nuovo slancio di vita. La mentalità del gruppo cominciava a diventare un masso che rotolando lungo la sua strada appianava tutto. Inoltre avevamo un’associazione e c’erano molti membri in questa nuova alleanza della cannabis per i coffeeshop. Lavorare in questo settore che si stava affermando in Olanda in quel periodo, sembrava essere un momento di libertà. I coffeeshop iniziavano a investire in prodotti decorativi o secondari e nel merchandising. C’era una comunità variegata che frequentava questi locali, sia giovani che anziani tutti con la stessa bella sensazione, gli anni ‘90 sono stati un punto di svolta nell’industria della cannabis, sia in Olanda che nel mondo. Le Cannabis Cup hanno iniziato a prendersi il centro della scena, i turisti accorrevano per assaggiare la merce in offerta, le persone sorridevano e parlavano liberamente tra di loro. C’era un deciso cambiamento di mentalità in atto.
I grower uscirono dalla mentalità del tutto a rischio per diventare sicuri di ciò che facevano. Esercizi come Positronics ad Amsterdam Sud hanno contribuito ad accelerare questo futuro visto che potevi andare lì e comprare cloni, tutti gli apparecchi per la coltivazione, fumare una canna e prendere la via del ritorno senza essere seguito fino al luogo della coltivazione… questo non era possibile in Australia o negli U.S.A a quel tempo.
CULTURALE/RELIGIOSO
Sebbene i coltivatori di cannabis di tutto il mondo si radunavano in Olanda negli anni ‘90, alcune persone arrivarono portando ragioni alternative per l’uso della cannabis, eppure sono stati tutti accolti come parte della famiglia a quel tempo. I consumatori a scopo culturale o religioso facevano ora parte della comunità e sembrava rappresentassimo un campione più ampio degli abitanti del pianeta, rispetto a quello esistente nelle periferie. Provenivamo da tutte le classi sociale e da vari contesti finanziari, ma condividere una canna sembrava più qualcosa di rituale che non di illegale. Il più delle volte non ci si assomigliava ne si parlava la stessa lingua, ma tutti capivamo la cannabis e il modo in cui stava diventando un’influenza positiva sulla nostra vita quotidiana.
ACCADEMICAMENTE
Verso la fine degli anni ‘80 e primi ‘90, l’Olanda era una nazione avanzata di agricoltori e aveva probabilmente la migliore industria di serre al mondo. Questo, unito a una serie di pause nell’agricoltura tradizionale, ha portato gente di ogni sorta a diventare curiosa verso questa pianta; ben presto gli agricoltori olandesi hanno iniziato a farci degli esperimenti e le cose sono cambiate rapidamente a favore di un’industria commerciale della pianta. La professionalità dell’associazione di agricoltori olandesi si è subito integrata con la nuova comunità di coltivatori di cannabis. Dal punto di vista accademico, la teoria e la metodologia delle pratiche agricole hanno cominciato a far parte del nostro mondo e ciò ha permesso di compiere passi da gigante.
Il modo in cui utilizzare al meglio i fertilizzanti e il ciclo di alimentazione iniziavano a essere chiari, l’applicazione di trattamenti preventivi e l’uso di agenti pulenti come il perossido di idrogeno iniziavano a essere compresi. Sembrava che le vendite all’ingrosso di forniture agricole a noi piccoli grower superassero quelle fatte agli agricoltori tradizionali, quindi consulenti e fornitori di ogni genere iniziarono a sbucare dappertutto in Olanda.
Oggi esistono una gran numero di aziende in grado di capire bisogni e desideri dei coltivatori di cannabis e di fornire soluzioni specifiche e non solo di carattere generale.
I benefici iniziarono ad allinearsi ai rischi connessi. L’esborso di capitale per allestire una grow room era diventato un investimento, non più un ostacolo, e le tecniche si sono diversificate, portando alla differenziazione dei prodotti commerciali da quelli specializzati. Piccoli business iniziarono a fare la loro comparsa offrendo nuove cime con grossi miglioramenti nell’aroma e nei livelli di THC. Intenditori di cannabis iniziarono a visitare l’Olanda per valutare i prodotti disponibili nei diversi coffeeshop, e le cerimonie di premiazione per la cannabis hanno occupato la scena e i titoli delle riviste specializzate di tutto il mondo, come mai successo prima.
TECNICHE
I progressi nelle pratiche dell’agricoltura tradizionale in Olanda sono stati adattati alla coltivazione della cannabis e il nostro mondo ha iniziato a espandersi rapidamente e freneticamente. Le persone iniziarono a specializzarsi in alcuni ceppi di piante sviluppati nelle loro aree di ricerca. La clonazione ha cambiato il nostro mondo permettendoci di mantenere gli strain nei menu per tutto l’anno. Siamo passati dal denominare l’erba Mexican o Afghanistan o Thai al chiamare gli ibridi Critical Mass o Black Widow o Super Silver Haze.
Ben presto, gli sviluppi più innovativi in agricoltura come l’induzione chimica di semi femminizzati, il breeding per gli ibridi autofiorenti o l’arricchimento di CBD, hanno conquistato la scena. Nuovi semi ottimizzati, venduti per scopi specifici o per determinate malattie, hanno iniziato a fare la loro comparsa. La nostra tecnologia e professionalità erano ora alla pari di quelle dell’agricoltura moderna. Ciò ha dato vita all’odierna industria della cannabis, e oggi la nostra professione è matura e ben sviluppata.
Infatti, la specializzazione è iniziata quando le aziende si strutturavano per un unico obbiettivo come vendere cloni o sistemi d’illuminazione, o lavorazione post-raccolto per convertire la cannabis in prodotti finiti. Tutto questo è cominciato timidamente ma presto ha attraversato l’Europa. Riviste dedicate alla cannabis e agli eroi del movimento venivano stampate in tutto Europa in varie lingue. Negli anni ‘90 Amsterdam divenne la Mecca della cannabis.
ASPETTI LEGALI
La situazione di legalità del mondo e dell’industria della cannabis in pieno cambiamento era ancora soggetta alle leggi dei diversi paesi e questo rappresentava un ostacolo a seconda del paese in cui vivevi e lavoravi. Fratelli e sorelle impegnati in coltivazioni di cannabis venivano incarcerati e in tutto il mondo abbondava un forte senso di ingiustizia. Gli attivisti che lottavano per le libertà, che un tempo erano soli come Howard Marks, ora iniziavano a essere circondati da altri attivisti provenienti da tutto il mondo, come Jack Herer e Nevil Schoenmakers.
Quarant’anni dopo, questo problema specifico non ha avuto – come per gli altri aspetti – una soluzione omogenea per i coltivatori di cannabis dei vari paesi, ma la situazione migliora di giorno in giorno. Le fluttuazioni e le continue modifiche apportate alle leggi esistenti in materia di cannabis continuano a essere all’ordine del giorno, e ciò rende le cose difficili da seguire e da spiegare. Ad ogni modo, dove c’è passione c’è perseveranza e infine prevarrà la verità.
GEOGRAFIA
Le coltivazioni illegali, nascoste e segrete erano ingegnose e bizzarre, ma rischiose. La normalità era allacciarsi illegalmente alla rete elettrica e non mostrare nessun conto o movimento bancario e pagare tutto in contanti.
Oggi acquistiamo o affittiamo liberamente serre con sistemi di oscuramento e controllo automatico del clima. Ci vengono concesse licenze per determinate quantità di piante o per superficie di coltivazione dalla Commissione statale per la cannabis! La svolta è stata immensa per tutti i settori dell’industria della cannabis, e oggi le grandi aziende abbondano. Ben presto saremo un raggio di sole in una recessione economica pilotata! Oggi, le nostre tasse finanziano numerosi progetti nel mondo e questo è stato possibile solo quando la coltivazione di cannabis è diventata una pratica agricola legale.
SCIENZA
I laboratori che oggi servono l’industria hanno spostato le cose dal campo dell’opinione a quello della realtà. È stato come squarciare il velo dell’oscurità. I nostri strumenti per la misurazione di una vasta gamma di componenti sono diventati più efficienti e sofisticati, e ora mostrano cosa è presente nella pianta che consumiamo attraverso informazioni come: mappatura del DNA, profilo terpenico, contenuto di cannabinoidi e la loro concentrazione. Questo non era possibile prima che la scienza arrivasse nel mondo della cannabis.
Le piante utili a trattare certi problemi o disturbi sono state analizzate e i risultati sono diventati pubblici. Lentamente sono state raccolte numerose testimonianze e sono stati sviluppati strain specifici utili a donare sollievo o ad assistere nel trattamento di diversi disturbi. Visto che il settore progrediva e si riscontravano dei successi per malattie come la SM, il glaucoma, etc. il mondo scientifico ha cominciato a essere coinvolto, ed oggi esistono centinaia di dottorati e università che trattano aspetti particolari della pianta di cannabis, e la popolazione mondiale viene trattata senza effetti secondari dannosi. Il mondo della cannabis terapeutica sta crescendo vertiginosamente anche ora mentre scrivo e un giorno ci stupiranno gli umili inizi di questa pianta.
CONCLUSIONI
Tutto è in costante cambiamento. Sebbene i piccoli cambiamenti graduali ci appaiano lenti, essi portano a grossi cambiamenti di mentalità, legalità, etc. La combinazione di tutti questi aspetti, insieme alla condotta delle persone portano a un cambiamento. La corretta informazione, la fiducia in prodotti affidabili e senza quasi effetti avversi hanno cambiato nel 2019 il livello di accettazione pubblica della cannabis nella vita quotidiana.