Come è andato il primo anno di legalizzazione della cannabis in Canada?
Nell’ottobre del 2018 il Canada diventato il primo grande paese industrializzato al mondo a legalizzare la cannabis, ad un anno di distanza è il momento di tirare le prime somme su un modello che ha riportato alcuni successi ma che presenta ancora, come probabilmente è normale, diverse problematiche da risolvere.
Come funziona il modello della legalizzazione canadese. La legge che regolamenta il mercato, voluta fortemente dal premier Justin Trudeau e approvata dal senato canadese nel giugno 2018, permette ad ogni cittadino di acquistare fino a 30 grammi di cannabis presso i dispensari o attraverso il servizio di consegna a domicilio attraverso portali internet gestiti direttamente dalle province. A differenza degli Stati Uniti, dove sono disponibili molti tipi di prodotti, il Canada consente al momento la vendita di soli fiori di cannabis essiccati, tinture, capsule e semi.
I risultati economici della cannabis legale. I dati rivelati dal dipartimento statistico in Canada, attraverso il National Cannabis Survey, mostrano che nei primi dieci mesi della legalizzazione della marijuana ricreativa, le vendite sono ammontate a 676 milioni di dollari canadesi. Solo tra giugno e luglio, gli acquisti sono aumentati del 14%, quindi nel settimo mese dell’anno sono stati venduti 104 milioni di dollari canadesi in prodotti associati alla marijuana ricreativa. Sommando questi introiti a quelli del settore della cannabis terapeutica, di quella industriale e dell’indotto si stima un giro d’affari complessivo di 4,2 miliardi di dollari canadesi (2,86 miliardi di euro). Parallelamente sono già quasi diecimila i posti di lavori sorti intorno al mercato della marijuana.

L’andamento dei consumi (cresce quello tra gli anziani). Venendo ai dati sociali e sanitari, il consumo di cannabis è rimasto pressoché invariato rispetto a quando era illegale. I consumatori canadesi sono stimati in 4,9 milioni di persone, il 16% della popolazione. Tra le fasce di età ad aumentare è solo l’incidenza del consumo tra i canadesi di età superiore ai 65 anni. “Il numero dei maggiori di 65 anni che hanno riferito di aver usato cannabis ricreativa negli ultimi tre mesi è aumentato dal 3% al 5%”, afferma il rapporto presentato da Statistics Canada. Insomma, nessun timore sull’aumento dei consumi tra i giovani – come gridavano i proibizionisti – ma semplicemente una lieve crescita dei consumi tra le persone più mature, che prima rinunciavano ad acquistarla al mercato nero.
La cannabis legale è ancora non disponibile in varie aree del Paese. Tra le problematiche ancora irrisolte va certamente segnalata la difficoltà di accedere al mercato legale in ampie zone del Canada. La legge ha infatti lasciato alle province e ai comuni ampie discrezionalità, con il risultato che molti sindaci non hanno permesso l’apertura dei dispensari. Oggi in tutto il Canada sono aperti appena 400 dispensari, il che significa che ce n’è solo uno su 100.000 residenti. In Colorado, negli Stati Uniti, questo indicatore è di 10 negozi per 100.000 abitanti. Significa che molte persone per comprare legalmente cannabis dovrebbero percorrere decine, ed alle volte centinaia, di chilometri.
Il mercato nero è più debole ma ancora importante. La scarsità dei dispensari, unita al prezzo di vendita della cannabis legale ancora piuttosto alto ha prodotto la conseguenza che ancora oggi 4 consumatori su 10 si affidano al mercato illegale per acquistare marijuana. La cannabis legale costa in media 10,65 dollari al grammo, mentre quella venduta al mercato nero quasi la metà (5,93 C$). Ovvio che i consumatori con meno disponibilità economica continuino a rivolgersi principalmente ai pusher.