Come coltivare varietà ricche di CBD
Il CBD è uno dei due cannabinoidi maggiormente presenti nella cannabis e già esistono varietà sul mercato che ne contengono alte concentrazioni. Il CBD si trova anche nella cosiddetta canapa industriale. Vale la pena coltivare strain di CBD in casa? È legale farlo? Troverete le risposte a queste domande e molto altro ancora in questo articolo.
Cos’è il CBD?
Per prima cosa, ricordiamo cos’è il CBD. È uno dei circa 144 cannabinoidi contenuti nella resina prodotta dalla pianta di cannabis. La maggior parte della resina, e quindi dei cannabinoidi, viene prodotta dalle infiorescenze femminili. Il CBD non è considerato una sostanza psicoattiva, nel senso dell’intossicazione e dell’impatto che ha sulla percezione. In pratica, non ti sballi con il CBD. Il motivo è che il CBD agisce sui ricettori cannabinoidi in modo totalmente differente dal THC. Ciò che sappiamo è che il CBD modifica gli effetti del THC. Da un lato ne riduce l’intensità, dall’altro aumenta la durata dei suoi effetti. Dal punto di vista medico, il CBD è una sostanza molto interessante. Possiede un leggero effetto sedativo, allevia i crampi, ha effetti anti-infiammatori, lenisce la nausea, ferma la crescita dei tumori, è in fase di sperimentazione per il trattamento della schizofrenia, della sclerosi multipla e di molte altre patologie. La ricerca sull’utilizzo del CBD è in pieno svolgimento e molto presto otterremo più informazioni riguardo i suoi usi. C’è da notare che il CBD, così come gli altri cannabinoidi, appare in tutti gli strain sotto forma di CBDA – acido cannabidiolico. Si trasforma in CBD solo dopo il processo di decarbossilazione. La decarbossilazione è una reazione chimica che rimuove il gruppo carbossilico da una molecola. In genere, ha due fattori scatenanti di innesco: calore e tempo. Una decarbossilazione parziale avviene grazie agli effetti del tempo durante il processo di essiccazione. Fumare o vaporizzare innescano immediatamente la decarbossilazione. Il cannabidiolo è presente in ogni pianta di cannabis e può rappresentare fino al 95% della quantità totale di cannabinoidi.
Sebbene molte varietà ricche di CBD rivolte ai grower abbiano fatto la loro comparsa in anni recenti, questo cannabinoide è stato a lungo il cannabinoide più diffuso nella canapa.
Il cannabinoide principale della maggior parte dei ceppi di cannabis è sempre stato il psicoattivo THC, il quale è illegale da decenni nella grande maggioranza di paesi. Visto che la cannabis può essere utilizzata in molti altri ambiti, gli agricoltori hanno sviluppato varietà con contenuto di THC inferiore allo 0,2/0,3% – si fa riferimento a esse come canapa industriale. Questi ceppi possono essere coltivati legalmente nella maggior parte dei terreni in Europa e nel resto del mondo. Dato che l’obbiettivo era selezionare varietà a basso contenuto di THC, le concentrazioni di CBD in questi strain risultano sempre al di sopra di quelle di THC. Ciò è diventato interessante quando si è iniziato a scoprire il potenziale medico del CBD.
Proprio mentre state leggendo, i breeder provano a selezionare nuove varietà di canapa industriale con contenuto di CBD ancora più elevato. Si tratta di un metodo relativamente semplice e redditizio per ottenere CBD. Può essere estratto dal raccolto in diversi modi e con la successiva distillazione è possibile ottenere CBD quasi puro al 100% sotto forma di cristalli. Lo svantaggio è che la canapa viene coltivata in maniera non femminizzata e la produzione di cannabinoidi è in secondo piano rispetto alla produzione di semi. Se fosse possibile coltivare canapa industriale senza esemplari maschi, le infiorescenze femminili produrrebbero più resina e dunque anche più CBD. Tuttavia, dal punto di vista economico, l’attuale metodo rimane quello più efficace per produrre CBD.
Strain CBD
Coltivare nei campi canapa industriale certificata è solo uno dei modi per produrre CBD. Un altro metodo è la coltivazione di varietà selezionate da seedbank, prima specializzate nel breeding di soli ceppi ad alto contenuto di THC. Pero c’è una grossa differenza; i semi di canapa industriale sono notevolmente più economici rispetto a quelli delle seedbank. Un chilo di semi di canapa certificata costa circa 100 CZK (poco meno di 4 euro). In un vivaio si possono acquistare 30 semi per 30-50 CZK (da 1 a 2 euro). I prezzi dei semi delle seedbank partono da 100 CZK per un seme e arrivano fino a 200 CZK. Ma c’è anche un altro problema; gli strain di canapa certificata sono stabili e hanno una probabilità molto bassa di superare il limite di THC consentito, ma con le varietà delle seedbank il superamento del limite è praticamente garantito. Attualmente non esiste sul mercato alcuna varietà di canapa non industriale che rispetti il limite in modo affidabile. E se anche ce ne fosse una, non sarebbe possibile coltivarla legalmente in grandi quantità senza la certificazione del Ministero dell’Agricoltura. Tale processo può richiedere anni.
In Europa esiste una situazione molto particolare, nello specifico in Svizzera dove le leggi vietano la coltivazione di cannabis con contenuto di THC superiore all’1%, limite molto più alto che in altri paesi. Esistono infatti molti più strain che rispettano tale limite, compresi alcuni delle seedbank. Ecco perché il paese elvetico è diventato la superpotenza europea del CBD. Ci sono molte aree di coltivazione indoor, outdoor e ibride dedicate ai ceppi CBD. La cannabis coltivata in questo modo viene anche venduta in supermercati come Lidl e Coop, un grammo di infiorescenze essiccate costa circa 10€. Esistono perfino produttori che fanno hashish di CBD. La cannabis ricca in CBD si è diffusa in tutta la Svizzera e cerca di fare breccia anche in altri paesi, il che rappresenta un problema per via della differenza dei limiti di THC ammessi. Gli svizzeri sono riusciti ad aggirare questo problema trovando un modo per abbassare il contenuto di THC nella cannabis coltivata. L’unica domanda da porsi è quanto sia affidabile tale metodo. Ciò nonostante, è possibile acquistare erba e hashish di CBD proveniente dalla Svizzera in molti paesi europei tra cui Austria e Repubblica Ceca, il prezzo è lo stesso della cannabis illegale ad alto tenore di THC.
Coltivare strain di CBD
Se desiderate coltivare cannabis ad alto contenuto di CBD e a basso contenuto di THC, potete scegliere tra le seguenti opzioni. In primo luogo, potete comprare semi di canapa e piantarli nel vostro giardino. Le varietà dioiche che producono esemplari maschili e femminili sono le migliori. Gli esemplari maschili dovrebbero essere rimossi immediatamente all’inizio della fioritura per evitare l’impollinazione e il deterioramento della qualità delle infiorescenze femminili. Un’altra opzione è quella di acquistare varietà ad alto contenuto di CBD, ma spesso questi ceppi eccedono il limite di THC consentito. Questi strain possono anche essere coltivati all’aperto. Per le coltivazioni indoor, suggerisco semi femminizzati di varietà CBD di seedbank, per esempio CBD Therapy o Charlotte’s Angel. Ma è possibile coltivare canapa indoor? Sì, è possibile e anche gli svizzeri lo fanno. Per prima cosa bisogna scegliere lo strain adeguato perché molte varietà di canapa industriale sono monoiche – sviluppano fiori femminili e maschili in una singola pianta. Un altro problema è costituito dall’altezza, visto che alcune possono raggiungere i 6 metri, il che mal si adatta alla maggior parte delle coltivazioni. La varietà idonea per la coltivazione indoor sarebbe Fedora 17. Qualsiasi grower sa che essa può sempre tornare utile per coltivare cloni. Alcuni ceppi di canapa che contengono il genoma della cannabis selvatica (Ruderalis), generano problemi perché si comportano come le varietà autofiorenti. Queste piante iniziano la fioritura indipendentemente dalla quantità di luce che ricevono e non è possibile ottenere da esse una pianta madre. Anche in questo caso, possiamo usare Fedora 17 o Carmagnola, che possono essere trasformate in piante madri o venire utilizzate per ottenere cloni. Coltivare la propria cannabis per ottenere fiori ad alto tenore di CBD è molto più economico che acquistarli. Le differenze di aspetto e sapore tra la cannabis ad alto contenuto di CBD e di THC sono pari a zero, poiché nessuno dei due cannabinoidi dona alla cannabis sapore e odore. Questo avviene grazie alla combinazione di terpeni e flavonoidi.
CBD e la legge
Nella maggior parte dei paesi europei, il non-psicoattivo CBD è legale e non rientra in alcuna regolamentazione speciale. Ma in Slovacchia, per esempio, è totalmente proibito. Tuttavia, ci aspettiamo che il cannabidiolo venga in qualche modo regolamentato nel prossimo futuro. Amazon non permette la vendita di CBD sul sito da marzo 2018 e neanche pubblicizzare il CBD su internet è semplice. Facebook è un altro dei giganti a non consentire le inserzioni di CBD e dei prodotti che lo contengano. La Spagna chiede che il CBD venga regolamentato in tutta Europa, mentre in Repubblica Ceca il CBD è legale per ora. Il problema è che la maggior parte dei prodotti contenenti CBD presenti sul mercato contengono anche tracce di THC e, secondo la legge, i prodotti contenenti THC non possono essere venduti per il consumo. Questo significa che un olio di CBD contenente uno 0,2% di THC non può essere usato per il consumo umano, ma solamente per uso tecnico o cutaneo, non come sostanza medicinale o integratore alimentare. Il limite di THC negli alimenti è di 0,00%. Il CBD rappresenta una spina nel fianco per molti medici. A loro non piace il fatto che produttori e rivenditori promuovano le proprietà del CBD non ancora confermate da un numero sufficiente di test clinici, e non apprezzano neanche il prezzo del CBD. La sua produzione è costosa e il CBD puro è caro ma, d’altronde, è l’unico ingrediente dal quale si possono ottenere prodotti di CBD senza THC. Il problema si risolverebbe aumentando il limite di THC, per lo meno, agli stessi livelli della Svizzera, o tramite una legalizzazione completa della cannabis.
A cura di Mr. Josè