Contro-informazione

Come ci prendono in giro quando ci parlano di “Crisi economica”

disuguaglianza povertà crisiNegli ultimi anni ce lo hanno ripetuto talmente tanto da farla diventare una verità impossibile anche solo da mettere in dubbio: c’è la crisi. Ce lo hanno ripetuto talmente tanto da renderci moralmente obbligati ad accettare, praticamente senza batter ciglio, governi tecnici non eletti, tagli alla spesa pubblica, blocchi degli aumenti salariali e contratti di lavoro sempre più umilianti.

Un flusso ininterrotto ogni giorno ci travolge: media, opinionisti, politici, analisti finti indipendenti, giornalisti, rappresentanti della confindustria e finanche sindacalisti ci spiegano da convegni, tg e talk show che il problema è che manca la crescita. Il problema è che bisogna generare più ricchezza.

Poi capita di imbattersi in notizie che tra le righe ti raccontano la verità. Ma solo tra le righe. Perché nessuno dei professionisti che hanno accesso al circo che dirige il flusso di informazioni si prenderà la briga di spiegare il senso di queste notizie che rischiebbero di andare a rompere la narrazione disonesta che da anni ci propinano senza soluzione di continuità. Ed anche la notizia stessa te la devi andare a cercare molto bene in realtà, visto che è stata sostanzialmente ignorata – o al massimo relegata a trafiletto – da tutte le testate mainstream.

Bene, la notizia è questa: in Italia non è mai circolata tanta ricchezza come ora! Lo immagino che molti stentino a crederlo, ma è così. Secondo una ricerca pubblicata dal centro studi della Bnl la ricchezza mobiliare (conti correnti, azioni, titoli di Stato, polizze, fondi comuni) presente in Italia è arrivata a 3.858 miliardi di euro, battendo il precedente record del 2006 (3.738 miliardi), con una crescita di 400 miliardi dal 2011 a oggi.

Ma se in Italia non c’era mai stata così tanta ricchezza in circolo per quale ragione il potere di acquisto di lavoratori e famiglie sta crollando? Eccoci al nocciolo della questione: quando in tv ci raccontano che “c’è la crisi” probabilmente sono sempre un po’ distratti e dimenticano sistematicamente di completare la frase: “C’è la crisi per voi”. Per voi che fate parte di quelle nove famiglie su dieci che si vedono rubare sempre più ricchezze, pronte ad essere spostate nelle tasche di quall’unica famiglia mancante, che già era la più ricca.

Perché, appunto, il problema non è la mancanza di ricchezza, che non è mai stata così abbondante, il problema è semplicemente che è una fetta sempre più piccola di quella ricchezza ad arrivare nelle nostre tasche. Sempre secondo la ricerca della Bnl: in Italia siamo arrivati al punto in cui il 10% più ricco della popolazione detiene il 50% della ricchezza complessiva. Di quei 3.858 miliardi di ricchezza, quasi due miliardi sono in mano al 10% della popolazione, mentre il restante 90% si trova a fare i conti con “la crisi”.

Una disuguaglianza ormai in stile Usa, che andrebbe spiegata e contestata non solo per ragioni di giustizia sociale, ma anche da punto di vista dei paladini del mantra “abbiamo bisogno di crescita”. E’ stata pubblicata appena tre giorni fa, infatti, una ricerca dell’Osce che stima come l’accentuarsi delle diseguaglianze abbia “scippato” 6 o 7 punti percentuali di Pil negli ultimi anni. Questo per il banale fatto che i ricchi, quando diventano ancor più ricchi, semplicemente accumulano di più, ma non spendono di più.



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