Combustibili fossili, la domanda calerà entro 15 anni. Troppo tardi!
Il mercato dei combustibili fossili è prossimo al picco, ma il clima chiede tempi più veloci
La domanda globale di combustibili fossili raggiungerà il suo picco entro 15 anni. Lo rivela l’Agenzia Internazionale dell’Energia nel suo ultimo report, basandosi sull’analisi di un mercato che vira veloce alle fonti energetiche alternative dopo lo scoppio del conflitto tra Russia e Ucraina. La domanda di combustibili fossili è destinata a diminuire in pochi anni: quella del gas nel 2030, quella del petrolio nel 2035. E tutto questo, anche se le politiche in vigore dovessero rimanere le medesime di oggi.
Si tratta della prima volta che alla IEA si stima un calo della domanda così importante, ed è la fine di un’era. Qualora la domanda di combustibili fossili dovesse calare in questo modo, il PIL sarebbe del tutto indipendente e inizierebbe davvero un capitolo nuovo per l’energia e le economie mondiali. Si tratterebbe di uno scenario del tutto insolito per l’economia mondiale, qualcosa che non succedeva dai tempi della rivoluzione industriale.
E se la guerra ha portato casi nei mercati energetici globali, l’urgenza porterà ad accelerare lo sfruttamento di energie alternative. L’IEA stima che il picco delle emissioni globali del settore energetico si avrà nel 2025, per poi iniziare a scendere. Una buona notizia per il clima, grazie anche a politiche che spingono eolico e solare in USA, o quelle europee che premono sugli incentivi per l’adozione e la diffusione di veicoli elettrici, pompe di calore e energie rinnovabili in sostituzione dei combustibili fossili.
La domanda di combustibili fossili, in altre parole, è destinata a stabilizzarsi e poi diminuire perché comunque verranno prodotte sempre più auto elettriche e ci saranno modi alternativi di scaldare le case e utilizzare l’energia. Tuttavia, questo ritmo non è assolutamente sufficiente o compatibile con quanto indicato dagli scienziati per non superare la soglia di aumento di 1,5 gradi di aumento di temperatura media del pianeta. Una soglia oltre la quale i disastri climatici sarebbero impossibili da controllare e contenere.
Entro la metà di questo secolo, la quantità di combustibili fossili nel consumo energetico totale sarà del 60 per cento contro l’80 per cento attuale. Tuttavia, la discesa sarebbe troppo lenta per evitare un disastro climatico: la direzione verso le rinnovabili è giusta, ma deve essere più veloce. L’ONU ci dice che entro la fine del secolo il pianeta sarà più caldo di 2,5 gradi. Ben oltre la soglia di 1,5, considerato come il punto di non ritorno per la stabilità dei sistemi ecologici sul pianeta.