Coltivare è una terapia; i fiori sono la medicina
Quanti di voi hanno visto i propri nonni o genitori lavorare la terra e coltivare frutta e verdura? Che profumo meraviglioso avevano, vero? Quant’è bello sapere che qualcuno che ti è vicino o è importante nella tua vita prenda il controllo della situazione, porti in tavola alimenti genuini con i quali dar da mangiare ai membri della famiglia? La stessa sensazione si prova quando si coltiva in proprio la cannabis, secondo i propri metodi.
E’ arrivato il momento di occuparci (e di essere direttamente responsabili) della produzione di fiori usati per l’automedicazione. E’ arrivato il momento di smetterla di affidare ciecamente la nostra salute alle grandi aziende farmaceutiche. E’ arrivato il momento di investire in piante da terrazzo tutte nostre o in un piccolo orto all’aperto, utilizzandone i fiori per realizzare medicinali molto semplici da produrre, che durano nel tempo e che ti aiutino ad alleviare molti fastidi. Un buon giardiniere è anche una persona consapevole che aiuta sé stesso e gli altri mediante un approccio olistico.
E’ arrivata la primavera e l’estate è alle porte. E’ giunto il momento di preparare quanto serve per coltivare la propria marijuana medicinale. Anche se non avete mai coltivato un singolo seme, seguendo questi passi fondamentali e adattandoli al vostro particolare ambiente coltivazione sarete ricompensati alla grande dai doni offerti da Madre Natura.
Coltivare piante o fiori non è una cosa per tutti: tuttavia molte persone erano convinte che sarebbero riuscite solo a distruggere le piante, spinte dal desiderio di produrre della cannabis hanno sorpreso sé stessi e gli altri coltivando, facendo fiorire e raccogliendo i frutti di una pianta di cannabis. Tutto ciò porta a considerare quanto la coltivazione di cannabis sia gratificante e terapeutica.
Supponiamo di voler produrre sei piante femminili facili da mantenere, ancora più facili da spostare e da cui effettuare il raccolto verso la fine di settembre. Non vogliamo che le piante crescano troppo in altezza dal momento che la maggior parte di terrazzi e balconi hanno dei limiti di grandezza. E non vogliamo che i nostri ospiti vengano a conoscenza di quello che stiamo facendo.
Abbiamo bisogno di un certo numero di vasi da 6 litri, circa 10-15 (vasi più grandi necessitano di maggiore manutenzione durante il processo di maturazione della pianta, per cui sarebbe l’ideale utilizzare vasi da 10 litri). Riempite ogni vaso per tre quarti con terreno adatto alla coltivazione di arbusti in fiore. In genere raccomando terra di fibra di cocco mescolata a due parti di sostanze nutritive. Andrebbe bene anche la terra del giardino ma la miscela di terra di fibra di cocco sterilizzata permette un’idonea circolazione dell’acqua a livello radicale e, in genere, dà vita a una pianta rigogliosa e vigorosa. Inoltre sappiamo perfettamente con cosa stiamo iniziando perché acquistiamo sacchi con valori di pH e di EC (conducibilità elettrica) controllati. La composizione del terreno cambia molto da giardino a giardino e può contenere anche semi di erba latenti, per cui a volte può essere troppo ricco per la pianta nelle prime fasi della coltivazione. Se un sacco di terreno di cocco contiene 60 litri e vogliamo riempire 10 vasi da 6 litri ciascuno, dovremo comprare uno o due sacchi, giusto per avere una piccola scorta.
La prossima importante considerazione da fare è quella riguardante la scelta del seme. Una varietà che finisce il proprio ciclo verso la fine di settembre o gli inizi di ottobre e che produce un buon fiore malleabile cresce con grande facilità nel clima italiano. Il fiore non deve crescere troppo in altezza e deve essere in grado di sostenersi. Il nostro periodo di coltivazione/fioritura è da aprile fino alla fine di ottobre. Nel clima mite italiano crescono bene la maggior parte delle varietà ma non tutte terminano la fioritura in tempo. Come regola generale, è bene usare un maggior numero di varietà indica dominanti nel nord ed un ugual numero di indica e sativa dominanti al sud. Più è maggiore l’influenza indica nella varietà, più è probabile che finisca velocemente e prima id essere colpiti da condizioni atmosferiche avverse.
Selezionare la varietà di semi e riempire i vasi con terra id fibra di cocco sterilizzata è il lavoro più difficile tra quelli legati alla coltivazione. Fatto questo, dovete fare con un dito un buco nel terreno, di circa 5 cm., inserirvi il seme e ricoprirlo gentilmente con altra terra. Eseguite questa procedura per tutti i vasi che intendete utilizzare e poi innaffiateli. In questo modo diventano più pesanti e trattengono molta umidità e dovrete innaffiarli solamente due volte la settimana (oppure quando si seccano troppo). Assicuratevi che il vaso non sia mai esposto direttamente al sole durante le ore più calde della giornata altrimenti la giovane pianta si seccherà. L’ideale sarebbe far ricevere alla pianta luce indiretta a metà giornata, in questo modo aiuterete la pianta a diventare forte nelle prime fasi di coltivazione.
Dalla fine di aprile alla metà di giugno, dovrete dare alla pianta solo sostanze nutritive ed elevata quantità di azoto. In seguito, dovrete sostituirle con altre due contenenti elevate quantità di fosforo. Tuttavia, la salute della pianta non deriva automaticamente da un’elevata quantità di sostanze nutritive, infatti basta nutrirla una volta a settimana. Innaffiate i casi una volta a settimana con del buon nutrimento mescolato all’acqua mentre il resto del tempo con normale acqua. Il potenziale della pianta dipende più dalla genetica che da elementi esterni quali le sostanze nutritiva, la luce del sole, ecc.
Appena le piante germinano e si rafforzano iniziano a crescere verso l’alto e ad assomigliare ad arbusti verdi vigorosi. E’ possibile capovolgere la pianta potando la parte centrale dello stelo principale. Questo provvedimento rallenterà la crescita della pianta e la porterà ad espandersi lateralmente più che in altezza, diventando più un cespuglio fitto piuttosto che un singolo fiore. Non potate però la pianta dopo la metà di giugno altrimenti il ciclo di fioritura ne sarà influenzato negativamente.
Quando le ore di luce diminuiranno lentamente fino a 12/12, la pianta inizierà a mostrare il suo sesso. La parte benefica della pianta, quella che si utilizza per realizzare le medicine, è contenuta nella parte femminile perciò distruggete tutte le piante maschili altrimenti il loro polline inseminerà le piante femminili le quali, invece di continuare a produrre un fiore, inizieranno a produrre semi. Man mano che il fiore si sviluppa, diventa sempre più fragrante e densamente compatto. Ogni varietà che contiene skunk completala fioritura in genere in 6/7 settimane di regime di luce 12/12. Se il sesso della pianta si mostra verso luglio/agosto, dopo 6/7 settimane avrà completato il suo ciclo di fioritura, a seconda della predominanza della particolare specie.
Verso la fine di settembre/inizi di ottobre, il fiore dovrebbe essere vicino alla completa fioritura e dovrebbe essere potato ed appeso ad essiccare lentamente in zone fresche e ben ventilate, come quelle per l’erba e il tabacco. Questo procedimento permetterà alla pianta di mantenere tutti i suoi terpeni e cannabinoidi e di ridurre il proprio contenuto di clorofilla durante l’essiccatura. La pianta sarà quindi pronta per la prossima fase del nostro progetto, vale a dire la realizzazione di una tintura per l’automedicazione.
La realizzazione di una tintura ricavata dal fiore richiede molta pazienza, dal momento che per completare tutto il procedimento ci vorrà almeno un altro mese. I fiori, privati delle foglie principali e messi ad essiccare lentamente, devono essere quindi messi in un contenitore e coperti completamente con alcool purissimo a base di frutta. Per far staccare i terpeni e i cannabinoidi dal fiore in modo che diluiscano nell’alcool è necessario agitare il contenitore una volta alla settimana. Dopo un mese, il liquido dovrebbe essere scolato e liberato da tutte le parti della pianta. A questo punto dovrebbe essere di colore verde. Adesso avete a disposizione una tintura di cannabis che vi aiuterà ad alleviare i disturbi provocati da mancanza di appetito, depressione, glaucoma, sclerosi multipla, stress premestruale, mal di testa, artrite ed insonnia. Bisogna però stare molto attenti a prendere le giuste dosi. Iniziate con 3 gocce il primo giorno. Se non vedete nessun effetto, aumentate il giorno dopo a 4 e via via finché non trovate la giusta dose per quel particolare disturbo. La tintura è perfetta per non fumatori ed è molto più efficace del fumare direttamente la cannabis.
Adesso avete appreso i primi passi per la coltivazione e la produzione della vostra medicina. Sapete qual è stata la vita della vostra pianta e qual è stato il procedimento che l’ha trasformata in una tintura. Hai voluto sfidare le tradizionali aziende farmacologiche ed affrontare i passi che ti hanno portato ad avere il controllo su ciò che va a finire nel prodotto finale hai preso la tua vita nelle tue mani e sei diventato più consapevole di ciò che fai e utilizzi. Tutto ciò è sia terapeutico che medicinale.