Colombia: il presidente Petro chiede al congresso di legalizzare la cannabis
Secondo il presidente colombiano Gustavo Petro, l'attuale divieto contribuisce ai violenti conflitti nel Paese
Legalizzare l’uso adulto della cannabis per creare una nuova economia e limitare i violenti conflitti tra i narcos: è la proposta del presidente della Colombia, Gustavo Petro, rilanciata anche tramite i social network.
“Chiedo al Congresso colombiano di legalizzare la marijuana e di rimuovere questa coltura dalla violenza. Il divieto di marijuana in Colombia porta solo violenza”, ha scritto infatti Petro sul social X.
Nel Paese la cannabis medica è stata legalizzata nel 2016, mentre quella ad uso industriale è legale dal 2021. Resta illegale il mercato ad uso adulto, nonostante diversi tentativi del governo di renderlo legale. Nel dicembre del 2023, dopo l’approvazione alla Camera, la legge è stata respinta dal Senato.
Il presidente sostiene la legalizzazione della cannabis già dal 2022, quando, in un’audizione tenuta alle Nazioni unite, aveva sottolineato che: “La democrazia morirà se le potenze globali non si uniranno per porre fine al proibizionismo e adottare un approccio diverso, con milioni di vite in gioco”.

COLOMBIA: CANNABIS E FOGLIE DI COCA
Ma la battaglia di Petro non si ferma alla cannabis. L’idea del presidente, fin dal 2022, era quella di acquistare ettari di terreno da affidare ai contadini, puntare sui diversi usi della foglia di coca e promuovere un’industria sostitutiva, così da allontanare i coltivatori da un ambiente che li criminalizza. Un atteggiamento che potrebbe a breve trovare una sponda nell’OMS, che ha aperto alla possibilità di riclassificare le foglie di coca.
Nel 1964, la Convenzione unica delle Nazioni Unite sugli stupefacenti ha imposto un divieto globale sulla sua masticazione, lasciando la coca sotto un regime di controllo della droga così restrittivo che ancora oggi i ricercatori trovano spesso impossibile reperire le foglie poco studiate.
Ma le comunità indigene le hanno masticate per 8mila anni e oggi gli attivisti chiedono un cambio di passo, che potrebbe arrivare a breve. 75 anni dopo i primi diktat delle Nazioni Unite sulla coca, l’OMS è infatti pronta a pubblicare la sua revisione sanitaria “critica” delle prove a sostegno dello status di Tabella I della pianta medicinale leggermente stimolante, ricca di calcio e ferro, dopo le richieste di Bolivia e Colombia di porre fine al suo divieto internazionale.