Claver Gold – "Mr. Nessuno" (Recensione)
Di ciò che posso essere io per me, non solo non potete saper nulla voi, ma neppure io stesso (L. Pirandello)
Potete chiamarlo Claver Gold, il figlio della fama e delle strade. Può darsi che pure Mr. Nessuno gli vada a genio, che poi è il titolo del disco ufficiale di questo rapper proveniente dall’underground di Ascoli Piceno, che dividendosi tra palchi e università si è trasferito nei meandri del rap bolognese con un notevole fagotto di skills sulle spalle.
Io che ho provato a scappare dal mio passato,
sono partito da zero e da lì ci son ripassato.
Che fame Claver Gold, che rabbia e che graffi. La voce di uno che ha appena fatto a pugni con tutti ma che ne è uscito vincitore e che ora è spietato dopo i mille schiaffi presi. “Mr. Nessuno“, uscito il 21 dicembre per Glory Hole Records, si compone di diciassette tracce piene di visioni e di storie, che seguono tutte le pompate del cuore nel petto. Claver è uno scrittore senza sbavature, che gioca a Tetris con versi e strofe mentre incastra perfettamente il tutto sputando un flow spinato e pungente.
Muoio quando mi innamoro ed amo solo quando muoio/
E lo Zenit degli zeri dove vola l’avvoltoio.
Il mood di “Mr. Nessuno” viene dal profondo e resta coerente in tutto il disco – pazzesche alcune strumentali curate da Xxx-Fila che sfondano una porta aperta quando incontrano il flow complesso e introspettivo di Claver. Un album che annovera numerose collaborazioni, ma il protagonista assoluto resta la capacità espositiva del rapper ascolano: riferimenti e tributi musicali, mitologia, letteratura, arte. Skills e preparazione che ben si allontanano dai giochi furbi di chi punta subito a video, views e condivisioni dimenticandosi completamente di contenuti e cultura.
Non è l’invidia ma l’accidia che arriva e mi ingoia/
mangia sorrisi come i figli Saturno di Goya.
“C’è qualcosa che non va”, “Il Minotauro”, “Ground Soul” o “Il mare d’Inverno” sono le luci migliori del disco di Claver Gold che spesso critico con se stesso racconta con fastidiosa boria la sua storia. Claver è il cantastorie del buio che accompagna la sua anima, tra sentimenti tortuosi, rabbia e amori incompresi – ma anche temi più easy e underground che staccano dal vibe portante, come nella bellissima “Pollici Opponibili“. “Mr. Nessuno” in definitiva è un ottimo disco, che non può non piacere a chi piace l’Hip Hop. Magari ce ne fossero di più come Claver: più hardcore, skills e contenuti, meno views ed emulazione coi video finanziati da papà. Keep it real.
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Mattia Polimeni