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Circo senza animali: l’Italia fa un primo timido passo

Circo senza animali: l'Italia fa un primo timido passoC’è grande fermento nel mondo dello spettacolo viaggiante a causa della votazione parlamentare che ha visto 265 voti a favore e 13 contrari sul “riordino del settore dello Spettacolo”. Dopo decenni di silenzio pare infatti che il governo italiano abbia deciso di dire (timidamente) la sua, decretando il graduale superamento della presenza degli animali negli spettacoli itineranti.

Non si può che accogliere positivamente una presa di posizione dovuta, nel pieno rispetto della vita, soprattutto pensando allo stato in cui questi animali vivono. Se i circhi dovessero sottostare ai rigidi protocolli imposti agli zoo non avrebbero la possibilità di esistere, perché l’eterno viaggio a cui sono costretti gli animali per il solo scopo di divertire è senz’ombra di dubbio disumano e incompatibile con il loro benessere (come tenere gli animali in gabbia, intendiamoci, che in questo caso è tristemente il meno peggio).

Il governo ha ora un anno di tempo per attuare le linee guida votate e a tal proposito poniamo l’accento sulla terminologia utilizzata, perché in questo caso la buona notizia è sulle intenzioni dichiarate, ben diverse dalla messa in pratica delle stesse. Di fatto si parla di graduale superamento, che vuol dire tutto e niente. Si prospettano mesi, e molto più probabilmente anni, di attesa per non vedere più spettacoli di animali, ma solo destrezze umane sotto i tendoni a strisce.

Dall’altra parte sono diversi gli Stati europei che vietano l’utilizzo di animali nei circhi, di tutti gli animali, domestici compresi, tra questi Paesi Bassi, Austria, Croazia, Cipro, Grecia, Malta e Slovenia. Proprio nel caso dei Paesi Bassi poi troviamo il più grande rifugio europeo, il Landgoed Hoenderdaell, un luogo dove gli animali selvatici tenuti in cattività possono tentare di ritrovare un pò di pace.

Perché non basta vietare l’uso (o l’abuso?) degli animali per renderli liberi, visto che liberi il più delle volte non lo sono mai stati. Occorre quindi attivare una rete di supporto con la finalità di far vivere nel miglior modo possibile elefanti, tigri, leoni, scimmie, giraffe, dromedari, zebre.

Ai più scettici lasciamo uno spunto di riflessione: e se gli animali facessero a noi quello che noi facciamo a loro?



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