La Cina sta per legalizzare la produzione di CBD
Secondo un'informativa americana la Cina si starebbe muovendo per autorizzare la produzione di CBD
Mentre i Paesi storicamente rigidi sulle politiche relative alla cannabis, come la Cina, fanno le prime aperture al mercato del CBD e alla normalizzazione della pianta più in generale, un Paese con una tradizione secolare nella coltivazione di canapa, e che ha contribuito alla creazione del moderno mercato globale del CBD, come il nostro, l’ha inserito negli stupefacenti.
Le notizie sulle possibili aperture del mercato cinese al cannabinoide, la cui produzione ad oggi è autorizzata solo in due province dello Stato, arrivano dagli Usa.
PRODUZIONE DI CBD LEGALE IN CINA DAL 1 SETTEMBRE
Secondo una nota del Dipartimento dell’Agricoltura degli Stati Uniti (USDA), la Cina starebbe introducendo nuove normative per la produzione e il commercio del CBD. Dal 1 settembre, il CBD sarà incluso nel sistema di gestione dei precursori chimici del paese, il che potrebbe portare alla legalizzazione della produzione di CBD in Cina.
Il documento che viene citato dall’informativa americana riporta che l’intesa risalirebbe al 2 agosto, quando il Ministero della Pubblica Sicurezza, il Ministero del Commercio, la Commissione Sanitaria Nazionale, il Ministero della Gestione delle Emergenze, l’Amministrazione Generale delle Dogane della RPC e la State Food and Drug Administration hanno emesso congiuntamente un annuncio per incorporare sette sostanze, tra cui il cannabidiolo (CBD), nel sistema di gestione dei precursori chimici.
“Sebbene il CBD sia incluso nell’annuncio della direzione come parte della seconda categoria di precursori chimici, gli analisti del settore vedono ancora benefici commerciali e commerciali dalla misura”, riporta sempre il Dipartimento dell’Agricoltura degli Stati Uniti, aggiungendo che: “Ad esempio, il CBD ha ora un chiaro codice di sistema tariffario armonizzato (HS) 2907299090 e dopo che la documentazione e le domande sono state presentate in conformità con le normative, il CBD può essere prodotto e commercializzato legalmente a livello nazionale, invece di essere prodotto solo nello Yunnan e nell’Heilongjiang come avviene ora”.
Anche senza che venga messo nero su bianco, è logico che la “preoccupazione” americana riguardi i futuri sviluppi del mercato a livello internazionale, con il cannabinoide sempre più al centro della ricerca scientifica per quanto riguarda da una parte il settore medicale vero e proprio, e dall’altra, quello del wellness, dello sport e del benessere più in generale.