La Cina innalza la Grande Muraglia Verde
Oltre 3mila km di alberi piantati intorno al Taklamakan: il secondo deserto di sabbia mobile più grande al mondo
Ci sono voluti ben 46 anni per completare la Grande Muraglia Verde: una cintura “contenitiva” di 3mila km per fermare l’avanzata del Taklamakan: una distesa di sabbia grande quanto la Germania, che occupa buona parte della regione autonoma dello Xinjiang, nell’estremo ovest della Cina.
I lavori si sono conclusi di recente, con la piantumazione simbolica degli ultimi 100 alberi avvenuta ad inizio dicembre lungo il bordo meridionale del deserto.
GRANDE MURAGLIA VERDE: UNO SCUDO DI 30 MILIONI DI ETTARI DI ALBERI
Partita nel lontano 1978 sotto la guida di Deng Xiaoping, l’iniziativa “Three-North Shelterbelt” aveva l’obiettivo di garantire una cintura di sicurezza intorno alle zone desertiche del Paese. I motivi principali?
Il Taklamakan, secondo deserto di sabbie mobili più grande al mondo, mette in serio pericolo le province cinesi settentrionali e occidentali, soggette a costanti tempeste di polvere e sabbia che minacciano la salute dell’ambiente e la qualità dell’aria.
La Grande Muraglia Verde vuole contrastare questi effetti: ridurre il rischio di desertificazione delle terre agricole, evitare l’erosione del suolo, contenere l’avanzata del deserto e limitare le tempeste di polvere.
SALVAGUARDARE L’AMBIENTE E LA POPOLAZIONE
In particolare, la battaglia alla desertificazione è vitale in un Paese che con solo il 12% del territorio coltivabile vanta la coltivazione agricola più grande al mondo.
Nell’ultimo secolo, con la popolazione che ha superato il miliardo di persone, le colture estremamente intensive hanno favorito un disboscamento selvaggio e l’esaurimento delle risorse idriche. Comportando danni ingenti soprattutto alle zone più fragili, come quelle a cavallo dei grandi deserti.
Con la Grande Muraglia Verde si vuole invertire questa tendenza pericolosa. E i primi risultati sono già visibili. Infatti, nelle zone interessate dal progetto di riforestazione, le precipitazioni sono aumentate e i corsi d’acqua hanno aumentato il loro flusso.
Inoltre, stando ai dati ufficiali, la copertura delle foreste nelle regioni del Nord è passata dal 5% al 13,5%. E dove prima il suolo era (estremamente) arido, ora sorgono dei parchi naturali, come il Parco forestale nazionale di Saihanba: tra le principali attrazioni del Nord della Cina.
Ma il completamento della cintura verde non segna la fine del progetto, anzi. I funzionari cinesi hanno confermato che continueranno a piantare alberi, sia per rafforzare ulteriormente la barriera verde, sia per favorire le condizioni economiche delle comunità locali.
LA GRANDE MURAGLIA VERDE AFRICANA
Un progetto simile a quello cinese è la Grande Muraglia Verde dell’Africa. Che entro il 2030 mira a ripristinare 100 milioni di ettari di terra, catturare e stoccare 250 milioni di tonnellate di CO2 e creare 10 milioni di posti di lavoro nelle zone rurali, contribuendo alla sicurezza alimentare in una delle regioni più malnutrite del mondo.