Grow

Ciclo idroponico multi strain

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SETUP

Grow: 120x120x200
Sistema Idroponico: YAROOTS XTANK 10 VASI
NFT GT 424
Acqua: Rubinetto
PH: 5.5-6.2
Fertilizzanti Vegetativa: Bio Nova Tml, Bioroots – Advancednutrients (micro, grow, bloom pH perfect, b52)
Fertilizzanti Fioritura: Bio Nova PK, 13/14 Advancednutrients Bud Ignitor, Rhyno Skin, Bud Factory x
Immissione Aria: Estrattore in linea 350m3/h
Estrazione Aria: Estrattore 280m3/h
Ventilazione: Ventilatore 35w
Lampada-Riflettore: Led UFO 80w HPS Philips PIA Son-T 600w Adjust-A-Wing
Strain: 2x Auto Bomb GreenHouse, 3x Kalashnikova GreenHouse, 2x Sweet Afgani Delicious Sweet Seeds, 3x Moby Dick Dinafem, 1x White cheese Dinafem, 1x White Widow Dinafem, 3x Sweet Thooth Barney’s Farm, 3x Maxi Gom Grass o Matic, 3x Think Different Dutch Passion.

Un saluto a tutti i follower di Dolce Vita, eccoci alle prese con un grow report. Per questa occasione vi presento una coltivazione molto molto affollata!

Inizialmente ho fatto germinare i semi in dischetti di torba di cocco, ho pressato i Jiffy immergendoli in acqua a pH 5.5 e aggiungendo mezzo ml di Bioroots e mezzo ml di Micro e Grow ogni litro d’acqua. L’EC di partenza era 0.8 quindi ho alzato minimamente il valore raggiungendo un massimo di 0.9-1.0. Per le prime fasi ho sistemato i semi sotto un led rosso/blu da 80w aspettando il momento giusto per poterli trapiantare nei vasi e metterli nell’impianto sotto la 600w. Preferisco usare un fotoperiodo di 24 ore di luce durante le primissime fasi per poi abbassarlo man mano, per via della maggiore produzione della resina nelle ore di buio durante la fioritura. I vasi li ho riempiti 100% con argilla espansa Atami ed ho messo appunto le piccole regolando la soluzione degli impianti a un pH di 5.6-5.8 (nella mia esperienza userei 5.5 per la fase iniziale 5.6-5.8 per quella vegetativa e 5.8-6.0 massimo 6.2 in fioritura avanzata per poi riscendere al pH iniziale per la fase del flushing), aggiungendo il trio micro-grow e bloom 1ml/l assieme a bio roots e al b52 lasciando l’EC a 1.2.

Per l’irrigazione invece diciamo che bisogna regolarsi sempre in base alle richieste delle piante ma generalmente parto da una gocciolazione da 15 minuti ogni 2-3 ore e poi mi regolo di conseguenza. Ovviamente in fase vegetativa avrete bisogno di più irrigazioni per poi diminuirle nella fase di fioritura, comunque tenete sempre sotto occhio il substrato, vi dirà tutto.

Le piante hanno iniziato a crescere in modo velocissimo erano belle, in salute e molto grandi, senza nessun problema, data la situazione particolarmente affollata ho optato per una rete da scrog, che ho messo forse un po’ troppo tardi visto che le piante si erano già allungate. Ho provato anche a disporre un’altra rete da scrog della stessa grandezza, ma in verticale questa volta per cercare di sfruttare questo allungamento e creare una sorta di pianta rampicante, un qualcosa di simile a come si sistema l’edera o altre piante rampicanti. La cosa si è dimostrata molto utile e devo dire che tutte e due gli scrog hanno funzionato benissimo, ho cercato di aprire al massimo tutti i rami per creare una penetrazione della luce maggiore nel centro e nelle parti più basse, ho anche sporadicamente defogliato un po’ le piante per non creare inizi di muffa per la troppa umidità e per un maggiore ricircolo dell’aria. Successivamente ho iniziato a dare un po’ di buio, 2 ore, per non creare troppo stress e accumuli e nebulizzavo con acqua e tml, una vera mano santa.

Verso la quarta settimana ho iniziato a vedere i primi segni di fioritura e ho aumentato il buio a 4 ore. Ho svuotato le due vasche per cambiare la soluzione ed eliminare qualsiasi fertilizzante in accumulo soprattutto quelli contenenti azoto, non molto utile in questa fase quanto fosforo e potassio. Ho alzato l’EC fino a 1.5/1.7 iniziando a somministrare PK 13/14 in dosi molto basse, mezzo ml/l mixato con la linea Advanced Nutrients Bud Ignitor – Rhyno Skin e Bud Factory 1ml/l aggiungendo anche il Tml 2ml/l. Tutto questo per le prime 2 settimane di fioritura, poi man mano sono salito fino a 2.2 di EC per poi riscendere verso 1.9, visto che le piante mostravano dei piccoli scolorimenti gialli alla punta delle foglie, sintomo di una leggera over-fertilizzazione. Le cime iniziavano ad essere tantissime e si gonfiavano sempre di più emanando un odore che neanche il filtro riusciva a contenere, quasi non ci credevo.

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Dopo un paio di settimane dalla completa maturazione ho abbassato gradualmente pH ed EC eliminando tutti i fertilizzanti, per iniziare un flushing con acqua e FloraClean per il resto del tempo e contemporaneamente ho abbassato le ore di luce a 12/12 per far esplodere la resina in questa fase finale. Prima del taglio ho dato 3 giorni di buio completo senza irrigazioni per un ulteriore aumento dei terpeni. In 92 giorni devo dire che queste autofiorenti hanno funzionato alla grande, ho raccolto quasi 1,1 Gr/w di inflorescenze per poi lasciarle in un essiccatore una settimana a 20° con un 40-50% di umidità e un piccolo ventilatorino per far circolare bene l’aria ed evitare la muffa. Sono pienamente soddisfatto sia del raccolto sia della qualità dell’erba, veramente buona e piena di tricomi.

MVP – Most Valuable Plant: è mia consuetudine scegliere la regina di questi multi strain, ma devo dire che questa volta è troppo difficile, quindi stilerò una piccola classifica.

Al primo posto sia per quantità raccolta che per sapore direi la Think Different di Dutch Passion, la più produttiva e con un odore molto coinvolgente che andava dalla frutta alla liquirizia con tocchi agrumati. Una delle piccole aveva anche preso un fenotipo completamente differente dalle altre risultando con un sapore marcatissimo di ananas ed era così dolce che lasciava la bocca come se avessi mangiato del miele aromatizzato, una manna per chi ama i gusti dolci. Il fenotipo delle altre 2 mi ha sorpreso, inizialmente aveva un gusto di frutta, anice e liquirizia ma con il tempo (4-5 mesi di barattolo) il sapore era completamente cambiato fino a sfociare in note marcatissime di pompelmo rosa.

Al Secondo posto direi le Moby Dick di Dinafem tre piante bellissime con un profumo floreale inimmaginabile un sapore dolce e fruttato che finisce in tocchi da pura haze balsamici e incensosi che rendono la fumata piena e soddisfacente e un high da sativa non pura bellissimo, direi quasi rinvigorente ma che allo stesso tempo rilassa senza abbattere. Contro i dolori dà veramente il meglio soprattutto se vaporizzata, avrà un gusto che ricorda tantissimo le albicocche. Stimola fortemente l’appetito; avrete un’incontenibile fame chimica. Una nota speciale la vorrei spendere per il terzo posto in cui troviamo la Sweet Afgani Delicious della Sweet Seeds, anche se la produzione è stata un po’ esigua devo dire che quest’indica 100% aveva un sapore molto terroso quasi di crema con tocchi speziati e legnosi che ricorda tantissimo l’hashish di prima battitura. Un high da vera indica che rilassa tutti i muscoli e concilia molto il sonno.

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Un saluto ai lettori e… un buon harvest day a tutti, alla prossima.

a cura di L’Eletto

ATTENZIONE: LE INFORMAZIONI CONTENUTE IN QUESTO ARTICOLO NON INTENDONO IN ALCUN MODO ISTIGARE INDURRE OD ESORTARE L’ATTUAZIONE DI CONDOTTE VIETATE DALLA LEGGE VIGENTE. RICORDIAMO AI LETTORI CHE IL POSSESSO E LA COLTIVAZIONE DI CANNABIS AD ALTO CONTENUTO DI THC SONO VIETATE, SALVO SPECIFICA AUTORIZZAZIONE. E’CONSENTITA LA COLTIVAZIONE DI ALCUNE VARIETA’ DI CANNABIS SATIVA AI SENSI DEL REGOLAMENTO CE 1251/1999 E SUCCESSIVE MODIFICAZIONI. LE INFORMAZIONI CONTENUTE SONO DA INTENDERSI ESCLUSIVAMENTE AI FINI DI UNA PIU’ COMPLETA CULTURA GENERALE. L’AUTORE E LA REDAZIONE NON SI ASSUMONO NESSUNA RESPONSABILITA’ PER UN USO IMPROPRIO E ILLEGALE DELLE INFORMAZIONI.


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