CIARAS FLY: il rap al femminile si fa sempre più presente
L’hip hop al femminile, in Italia, è un argomento spesso volutamente poco affrontato. Sicuramente perchè tutto il movimento è sempre stato caratterizzato da una fortissima presenza maschile, che ancora oggi è evidentemente protagonista della scena, ma forse anche per altri motivi, meno evidenti, o meglio, poco esternati.
Dopo un’esperienza ad X Factor, un ep autoprodotto e una breve gavetta, è da poco uscito il singolo di Ciaras Fly, La Mia Scuola, che anticipa il disco di prossima uscita con This Play Urban. Cerchiamo quindi di capire un pò di più di questa giovane rapper, attraverso la sua musica e le sue parole. Direttamente da Milano, Ciaras Fly.
Ascoltando La Mia Scuola e gli altri brani del tuo disco in uscita, la prima cosa che salta all’orecchio del tuo approccio musicale è una spiccata attitudine al canto, che si presenta praticamente in ogni pezzo. E’ da sempre una tua passione e pensi che ti ci dedicherai ancora in futuro?
Ciao a tutti! Posso dire che il canto è la mia principale e primaria attitudine, ma soprattutto è la prima passione che mi ha legato alla musica. In seguito ho continuato con la chitarra e ho proseguito a lungo con questi 2 strumenti (voce e chitarra) prima che il rap venisse a cercarmi e che la meravigliosa arte della scrittura mi concedesse il mio talento che ora uso principalmente per comunicare le mie emozioni e le mie idee riguardo tutto, cosa che con la sola dote del canto non mi era possibile. Sentivo da sempre di avere un limite fino a che non ho iniziato a fare rap.
Anche se in maniera ancora piuttosto “timida”, sembra che le porte dell’hip hop si stiano finalmente spalancando all’universo femminile. Molte più ragazze si stanno facendo notare (con ottimi risultati) e la cosa non può che farci piacere. Tu riscontri ancora difficoltà nell’essere accettata (e apprezzata) da un ambiente così storicamente maschilista?
Io sono dell’idea che il rap sia nato maschio,e non ho nulla da recriminargli per questo; è come essere idraulici,una donna gira che ti rigira dovrà per forza imparare questo mestiere da un uomo e poi farlo suo. Ammiro e mi riconosco nelle donne che si sono avventurate in quest’arte ma penso che una donna possa emanciparsi solo ammettendo che fino a poco tempo fa (e tutt’ora purtroppo) il mondo fuori da casa propria apparteneva agli uomini; io ho imparato a rappare dagli uomini con umiltà, infatti, non ho mai riscontrato discriminazione in questo ambiente, e sono sempre stata accettata con entusiasmo. Riscontrandomi con le donne non trovo ancora abbastanza stimoli e vincere mi sembra troppo facile. Aspetto con ansia che diventiamo tante e forti come realtà e che lo scontro/incontro sia più diretto!
Dalla tua bio, abbiamo scoperto che sei diventata recentemente mamma di una splendida bambina. Questa cosa importantissima come ha cambiato il tuo approccio alla musica? E come pensi di gestire le due cose assieme?
Riguardo il gestire le 2 cose assieme la risposta è semplice. Ho la fortuna di avere intorno a me persone che desiderano con tutto il cuore vedermi volare in alto…Dal papà della bambina a mia madre sono sempre stata vista come una stella trattenuta al suolo dalla cruda realtà, (soldi,problemi etc.) quindi fanno di tutto per lasciarmi il mio spazio artistico a costo di spaccarsi di lavoro perchè credono in me, e nel fatto che questo presto sarà il mio lavoro e fortunatamente ci credo anchio. Rispondendo invece alla domanda sul mio approccio con la musica,è sicuramente cambiato:1) in meglio, perchè la mia vita ha una sostanza sicuramente superiore e più densa e questo mi permette di scrivere con un’anima più adulta. 2) In peggio perchè ora come ora la vita vera e il tempo materiale che ho a disposizione mi stanno letteralmente inghiottendo, ma si tratta pur sempre di un periodo.
Conosciamo un po’ più di te! Quali sono le tue preferenze in termini di gusti musicali? Qual è il tuo background?
Non ho mai saputo scegliere un genere musicale perchè mi nutrirei di sola musica e la amo tutta, a 360°! Escludo dal mio background e dal mio presente solo ciò che non considero musica ma solo trovate commerciali, ovvero tutto ciò che non mi tramette l’anima dell’autore.
Sei una giovane mc, della saturatissima scena milanese. Quale pensi sia la carta vincente da giocare per emergere da questo caos di produzioni che effettivamente si riscontra nella tua città?
Innanzitutto NON chiamarsi “MC”… 🙂 Non mi sento ancora una Maestra di Cerimonia, sono ancora fra gli alunni, che anche se sono tanti in un modo o nell’altro chi deve emergere lo fa spesso non apposta. A tutti quelli che pensano che il talento non basti per farcela dico: se lo dite non avete talento! Oppure non avete fatto di tutto per mostrarlo al mondo. Peace.
Sappiamo che sei stata ad X Factor, guadagnando l’accesso ai Bootcamp. Vuoi parlarci di questa esperienza? Osservando le reazioni al caso Moreno, sembra che il mondo dei talent sia sempre più in contrasto con l’hip hop nostrano e la sua attitudine…
L’ esperienza di X Factor mi ha cresciuto, mi ha messo di fronte alla realtà, ai miei limiti, ma per tanti versi mi ha dato molta sicurezza..affrontare un palcoscenico, e il pubblico più grande che io abbia mai avuto, col pancione è stata una vera e propria sfida al mio coraggio. Mi son detta: “se faccio questo ora , posso fare tutto!” E una bella dose di pazzia mi ci voleva! Ho capito che la maggior parte del lavoro di artista e personaggio è rompere gli schemi e superare i propri blocchi. E’ stato illuminante! Ringrazio chi mi ha seguito e chi ha tifato per me! Vedere tutti quei fan mi ha commosso! Soprattutto per i messaggi privati che mi sono arrivati! Meravigliosi! E’ questo che mi spinge a continuare sempre! Un bacio a tutti e mi raccomando: scaricate “PLASTICA”, disco in cui ho messo tutta me stessa e il mio nuovo modo di fare il rap! Vi amooooo!!!!!
Se potessi riassumere in poche parole quello che dobbiamo aspettarci dal tuo disco, cosa ci racconteresti?
Aspettatevi una grandinata di rabbia in faccia sopra i beats! One love!
di: Giovanni Zethone Zaccaria