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Christiania vuole chiudere Pusher Street

Un morto e quattro feriti. Questo è il bilancio dell'ultima sparatoria avvenuta per il controllo del mercato degli stupefacenti di Pusher Street, e i residenti chiedono che venga chiusa definitivamente

Blocco davanti pusher street a ChristianiaDopo l’annuncio arrivato già lo scorso maggio, la comunità di Christiania sembra più decisa che mai a voler chiudere Pusher Street. Il motivo? La violenza tra le gang di spacciatori che dilaga tra le strade, facendo delle vittime anche tra i civili.

L’ultima sparatoria per il controllo del traffico di stupefacenti è avvenuta proprio nei giorni scorsi, e ha visto due uomini mascherati uccidere un uomo di trent’anni e ferire altre quattro persone.

Alla luce dell’accaduto che ha fatto traboccare il vaso, l’assemblea generale di Christiania ha dichiarato con un comunicato la volontà di chiudere la strada dei pusher. “Questa situazione non può continuare. Non deve continuare. Non devono essere perse ulteriori vite umane”.

PUSHER STREET DEVE CHIUDERE: L’APPELLO DEI RESIDENTI

La comunità anarchica di Christiania è stata fondata nel 1971 da un gruppo di hippy che sognava una realtà libera dal controllo del governo. Comune che ben presto è divenuto parte integrante della cultura della città e che oggi attira quasi un milione di visitatori ogni anno.

Dall’atmosfera magica, capace di risvegliare il nostro senso di ribellione, il successo del quartiere è dovuto anche a Pusher Street, dove da oltre mezzo secolo la compravendita di droghe leggere è tollerata dalle autorità danesi.

Ma la situazione è degenerata negli ultimi anni per l’insediamento di numerosi gruppi criminali che per accaparrarsi l’intero mercato mette a rischio l’incolumità di tutti i residenti e non solo. Residenti che per l’escalation di violenza registrata hanno votato a larga maggioranza per la chiusura della strada.

“Finché esisterà un massiccio commercio illegale di droghe leggere ci sarà una lotta violenta e mortale per il mercato – si legge dal comunicato rilasciato – Una possibile soluzione sarebbe che lo Stato regolasse il mercato, ma non possiamo attenderlo. I processi politici sono lenti e le gang invece agiscono con rapidità e brutalità. Per 50 anni Christiania ha aperto la strada al mercato della cannabis danese, ma questo periodo storico deve finire”.

L’appello dei residenti è stato accolto anche dalla sindaca di Copenaghen Sophie Hæstorp Andersen, che si è detta favorevole alla chiusura, annunciando che si metterà a lavoro per raggiungere l’obiettivo richiesto a gran voce dai cittadini, oramai stanchi e stressati dagli scenari drammatici che continuano a ripetersi. 

Con l’ultimo attentato infatti il bilancio complessivo delle vittime legato alle sparatorie e agli incidenti violenti si stima sia salito a quota sei morti e decine di feriti.


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