Chocolope (DNA Genetics)… i love it
Ciao a tutto il popolo di Dolce Vita. Dopo vari articoli dedicati alla coltivazione vorrei soffermarmi a descrivere le qualità nello specifico ed i sapori della pianta che mi sta dando le più grosse soddisfazioni. Razza che abbiamo visto già assieme in quest’ultimo anno di articoli del mio angolo dedicato alle tecniche di coltura biologiche.
Questa pianta è principalmente sativa (SSHaze x Michoacan sativa) x OG chocolate thay, ma possiamo dire tranquillamente che si comporta quasi come una indica per come fiorisce precocemente (57/58 giorni effettivi) e nel contempo produce cime piuttosto allungate che per forma esprimono proprio il suo carattere sativeggiante. Infatti il fiore non è omogeneo ma la cola è composta da tante pallotte copiose alternate sul ramo in maniera discontinua. Soltanto la cima centrale o le maggiori raggiungono una forma ed una costruzione completamente piena e continua come vediamo nelle due foto che seguono.
La crescita in vegetativa è molto veloce, i rami sono molto sodi in questa fase, ma le foglie non diventano mai turgide come in una indica e mano a mano che si avvicina la fioritura diventano sempre più sottili. Questo fattore è molto importante perché si possono stipare un numero maggiore di piante per metro quadro mantenendo sempre tutte le cime illuminate a sufficienza.
Nella foto che segue potete vedere le piante prima che entrano in fioritura a circa 10 gg di vegetativa in vasi da 7 litri con 25 piante per metro quadro.
In questa altra fotografia invece troviamo le piante verso la fine della fioritura a 52 gg, in vasi pandora da 15 litri con 20 piante per metro quadro. Come potete notare anche voi non vi è un sovraffollamento eccessivo anche se le piante hanno 4 rami principali a testa.
Un’operazione molto importante da effettuare con questa pianta è la rimozione dei ramettini inferiori perché tolgono molto potenziale alle cime principali sui rami portanti. Io di solito effettuo questo procedimento almeno un paio di volte durante la crescita ed uno alla seconda settimana di fioritura, in questo modo sono sempre sicuro che non ci sono cimette che rimangono al riparo dalla luce e si sviluppano solo quelle prescelte con la potatura e che si appoggeranno alla rete. Ecco una visione comparata a metà fioritura e verso la fine della stessa stanza di chocolope.
Per quanto concerne la fertilizzione è abbastanza vorace ed è veramente difficile arrivare alla tossicità con dosaggi piuttosto forti. Non vorrei però con questo incitare le vostre manie di esagerazione, infatti una buona fertilizzazione con dei giusti parametri produce piante sane e con caratteristiche organolettiche divine, rispetto a piante strafertilizzate che sono molto acri quando poi vengono assaporate.
Rispetto alla resistenza alle patologie direi che è media, nel senso che resiste abbastanza alla botrite e all’oidio come ho potuto verificare da vari paragoni, ma per quanto riguarda i ragnetti il discorso cambia e quando viene attaccata soffre come altre piante, ma questo è un discorso apparte perché i ragnetti sono delle bestiacce maledette in generale (per non parlare di questi olandesi).
Veniamo quindi a descrivere il sapore di questo delizioso frutto, che oltre a dare raccolti veramente soddisfacenti racchiude in se una gamma di fragranze e aromi che la distinguono abbastanza nettamente dalle “solite” piante. Durante la fioritura nella stanza pervade un netto aroma di supersilver con delle note di ciliegia che potrebbero ricordare una cinderella 99 ma che poi sfociano in una nota di chewingum alla vaniglia e cannella. Durante la pulizia l’odore diventa quasi nauseabondo per quanto è forte e si scoprono variate note di mela fresca e la vaniglia è sempre presente. Il fumo fresco di guanto o forbice che ne deriva è divino e può tranquillamente essere scambiato per un melting ice per quanto frigge. L’effetto cerebrale di questo materiale è veramente superiore difficile da descrivere ma arriva dalla testa fino allo stomaco e ti rilassa per ore ed ore.
Quando la chocolope è pronta e secca dopo circa 8/9 giorni è già fumabilissima anche per le cime più grosse e sode. La perfezione viene raggiunta dopo circa due o tre settimane chiusa nella busta.
Quando apro appunto le buste o il contenitore dove viene riposta emana una fragranza tipica di mela e vagamente zenzero o cannella. La cosa che sorprende quando la fumi sono queste fragranze di vaniglia e cioccolato all’arancia oppure cioccolato allo zenzero. La fumata sul palato è piena e felpata e quando scende in gola la riempie di un intenso piacere.
Anche nel purino va giù che è un piacere anche se personalmente la preferisco senza dubbio col tabacco da fiero tabagista quale sono.
Bene che altro dire se non di provarla e selezionare il migliore fenotipo per poi degustarla confrontandovi col mio report. Arrivederci… Un salutone a tutti dai paesi bassi… Magno!