Chi sono davvero l’Isis e il suo leader Al Baghdadi
Lo Stato islamico della Siria e del levante (Isis, anche chiamato con il nome arabo Daesh) è nato nell’agosto del 2013 da una scissione interna di Al Qaida, organizzazione della quale il suo capo Abu Bakr Al Baghdadi era diventato il numero 2 dopo la morte di Bin Laden. L’obiettivo dichiarato dell’Isis è quello di rifondare il Califfato, cioè un’autorità unica che governi tutta la comunità dei musulmani ispirandosi alla dottrina dell’islam salafita, quello più conservatore, che prevede tre capisaldi: il ritorno alle fonti dirette del corano, l’imitazione dello stile di vita di Maometto e la restaurazione della legge coranica (sharia) come unica fonte giuridica. Questo obiettivo di una conquista di tutti i territori abitati dai musulmani venne tentato già altre tre volte nella storia: la prima da Maometto stesso nel VII secolo d.C., poi dagli egiziani tra il X e il XII secolo e infine degli ottomani in età moderna.
Attualmente il sedicente Stato Islamico governa una porzione di territorio di oltre 80mila km quadrati (poco meno dell’Italia) tra Siria e Iraq, mentre si sta espandendo anche nella zona orientale della Libia. All’interno di queste aree legifera, amministra la giustizia, gestisce le risorse naturali e si appresta a stampare moneta, proprio come uno Stato qualsiasi. Si stima che possa contare su almeno 30mila combattenti, in parte volontari ed in parte costretti ad arruolarsi per scampare all’esecuzione. Il terrore è infatti l’altra faccia dell’ascesa dello stato islamico: tra genocidi, assedi e attentati le vittime dell’Isis sono oltre 1600, in grande maggioranza musulmani, rimasti vittime in attentati terroristici o condannati a morte per non avere rispettato le leggi imposte dal tiranno Al Baghdadi.
Quello che sappiamo sul leader del gruppo, Al Baghdadi, è che viene da una facoltosa famiglia irachena e che ha studiato sino ad ottenere un dottorato universitario in studi islamici. Nel 2005 venne arrestato e detenuto per terrorismo dagli americani, prima di essere rilasciato nel 2009. Di lui esiste una foto scattata nell’estate 2013, poche settimane dopo aver fondato l’Isis, che lo ritrae in compagnia di John McCain durante un incontro tra il senatore americano e un gruppo di ribelli siriani. McCain ha sempre dichiarato di non sapere chi fosse quell’uomo, fatto sta che la foto li ritrae parlare seduti tra un gruppo ristretto di persone.
Per quanto riguarda finanziamenti e armamenti, invece, l’Isis non se la passa affatto male: tra quelle razziate agli eserciti regolari di Iraq e Siria e quelle donate e acquistate i guerrieri in nero possono contare su di un vero e proprio arsenale che comprende missili e carri armati. Mentre i proventi dei pozzi di petrolio sotto il loro controllo garantiscono 1,5/2 milioni di dollari al giorno, da aggiungere alle tasse raccolte sui territori amministrati e alle donazioni, provate, di diversi benefattori residenti in Qatar e Arabia Saudita. In tutto si stima che il patrimonio dell’Isis superi attualmente i due miliardi di dollari.