Che fine ha fatto Zampa?
Continua la nuova rubrica “Che fine ha fatto…?“, con la quale intendiamo fare luce su quali siano i progetti di rapper dei quali non si sente parlare da un po’ di tempo. Qualche notizia flash che magari non troverete sui loro canali sociali, ma che contiamo di darvi in anteprima.
Ogni giorno è straordinario, questa è la saga di un lupo solitario. È sempre questa l’impressione che ha dato Alessandro Zampini aka Zampa, quella di vivere al di fuori di molte cerchie e di perseguire solo la propria indole, quella di raccontare quotidianità e cerebralità, storie di bevute e di butei. Il suo è un vero e proprio marchio di fabbrica, uno stile inconfondibile che mai può finire nel dimenticatoio, nonostante magari eviti di asservirsi a tempistiche e dinamiche del sistema musicale di oggi. Qualcosa firmato Zampa manca effettivamente da due anni, da “I giorni del condor” vissuti intensamente col fido Capstan e il producer Non Dire Chaz; “La lunga e tumultuosa via per Bisanzio” è invece il suo ultimo solista, datato 2009. Cosa ci riserva il futuro del rapper veronese?
Al momento sto scrivendo diverse cose nuove e ho una dozzina di beat killer su cui registrare. Ma ad essere sinceri non ho ancora chiaro in testa cosa fare uscire, come e con che modalità. Sto scrivendo molte cose con Capstan, alti pezzi li stiamo chiudendo da soli, ho registrato delle strofe per altri featuring e stiamo preparando il volume 3 di Verona Sveglia, compilation alla quale partecipano tutti i migliori della scena veronese. Ci sono poi decine di pezzi scritti in questi ultimi anni e mai pubblicati che prima o poi potrebbero voler vedere la luce. Tanta carne al fuoco, insomma, ma per annunci ufficiali aspetto l’anno nuovo.
In questi due anni che ci distanziano da “I giorni del condor“, qualcosa nel mondo hip hop italiano è cambiato…
L’hip hop italiano è sotto i riflettori dei media e in questi ultimi due anni è riuscito a ritagliarsi una fetta sempre più importante di popolarità. In giro c’è tanta fuffa, ma credo sinceramente che i vari Salmo, Ensi, Marra, Noyz Narcos e così via abbiano tutto il diritto di stare dove stanno. In ogni caso io ho sempre scritto e fatto musica per me stesso e per piacere personale, quindi non credo ciò possa influenzarmi più di tanto. Se c’è più gente che ascolta hip hop italiano invece delle solite stronzate pop personalmente non posso che esserne contento.
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