Che fine ha fatto Asher Kuno?
Continua la nuova rubrica “Che fine ha fatto…?“, con la quale intendiamo fare luce su quali siano i progetti di rapper dei quali non si sente parlare da un po’ di tempo. Qualche notizia flash che magari non troverete sui loro canali sociali, ma che contiamo di darvi in anteprima.
Stavolta ci catapultiamo nella Milano nerazzurra, per ritrovare Asher Kuno. Chi lo ha perso di vista negli ultimi anni, probabilmente non ha avuto modo di gustarsi i suoi due volumi di HallWeedWood Stories, mixtapes generati tra il 2010 e il 2012. Membro fondatore del collettivo Spregiudicati e venuto fuori da quella fucina di talenti rap che è stata lo Show Off di Bassi e Rido, il nostro Kuno si è cimentato nel tempo con buon profitto soprattutto in release non-ufficiali, tra street album e tapes. Il disco manca dal “The Fottamaker” del 2004, praticamente il paleolitico rap, ma il buon milanese non si è perso d’animo, anzi:
Sto lavorando al mio nuovo album solista da qualche tempo. Sono partito in quarta un anno fa, ma poi ho subito un po’ di rallentamento: niente paura, ho quasi finito di scrivere e registrare il tutto. Si chiamerà “Spregiudicato“. A brevissimo uscirà il primo videoclip estratto, “So Hot”, prodotto da un nome nuovo nel mondo dei beatmaker, The Beat Provider, la regia è a cura di HeadWood Studio. Sto attendendo impaziente anch’io.
Viene naturale chiedersi cosa sia successo in questi anni e se, in tempo di assenza, il mondo sempre in evoluzione dell’hip hop italiano abbia influito anche sulla sua musica.
Sinceramente ho smesso da qualche tempo di chiedermi come e cosa sia cambiato in Italia, ho molti altri problemi a cui pensare. L’ Hip Hop mi piace pensare sia sempre solo ed esclusivamente la mia valvola di sfogo. M’interessa non tanto cosa succede in Italia, ma piuttosto cosa esce fuori dal mio studio. Ho sempre fatto rap che piaceva a me in primis: i suoni sono cambiati e quello sicuramente un po’ influenza, ma il giusto. Faccio il possibile per essere il più coerente possibile, ho sempre fatto un certo tipo di roba con una certa attitudine, sicuramente non cambio completamente da un giorno all’altro. E poi diciamelo, mi sento talmente Hip Hop, che pure se rappassi sulla techno, probabilmente il risultato suonerebbe sempre “negro”.
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