Che cosa determina il colore della Cannabis?
Vi è mai capitato di rimanere esterrefatti davanti ad una pianta di Cannabis, solo ed esclusivamente per il suo colore caratteristico? Vi siete mai domandati il perché, dello spettacolo che madre natura, di tanto in tanto, ci regala? Ecco a voi spiegato l’arcano.
Numerosi Strain (ceppi o varietà) di Cannabis, sono particolarmente famosi per il loro particolare colore; che varia dal viola al blu, fino ad un rosso acceso od un arancione opaco.
Queste particolari colorazioni, sono dovute a dei particolari pigmenti, chiamati Antociani o Antocianine. Eppure troviamo questi pigmenti in quasi la totalità delle piante di Cannabis in quanto proteggono queste ultime, dai raggi UV di una certa lunghezza d’onda. Quando questi pigmenti particolari incontrano livelli di PH alti o temperature medio fredde, trasformano la pianta in un vero e proprio spettacolo per gli occhi, tingendone foglie e steli, dei colori più disparati, abbiamo così ad esempio:
– le piante della famiglia Blue (Blueberry, Skywalker, Blue Mystic, ecc)
– quelle Viola (Purple Haze, Shaman, Purple Kush, ecc)
– Le varietà Rosse (Bloody Skunk, Red Poison, Red Dwarf, ecc)
– i ceppi color Arancio ( California Orange, Orange Skunk, Orange Hill Special, ecc)
Dapprima si pensava che, le colorazioni particolari delle piante di Cannabis fossero dovute alla carenza di alcuni nutrienti, come Azoto o Potassio. Ma dopo studi approfonditi la comunità scientifica ha scoperto come queste varietà uniche, presentino un genoma atipico ed autoctono di alcune aree geografiche.
I Breeder (ibridatori) di tutto il mondo, lavorano giornalmente con queste genetiche per creare sempre nuove varietà, che mantengano i caratteri dominanti e recessivi di queste favolose colorazioni.
Perché anche l’occhio, giustamente, vuole la sua parte.