Il primo Chardonnay del Trentino
A soli nove chilometri da Bolzano, nel cuore della “strada del vino”, la cantina Produttori San Michele Appiano rappresenta una vera e propria istituzione e uno dei luoghi del vino di qualità in Italia, non solo per la sua lunga storia, che inizia nel 1907, e per il suo legame con questo territorio straordinariamente vocato (raccoglie oggi circa 320 famiglie di viticoltori, che ne costituiscono la spina dorsale, per circa 385 ettari vitati) ma anche per la eccellenza dei suoi prodotti.
Tra la vastissima gamma aziendale, abbiamo assaggiato lo Chardonnay 2021.
Per iniziare, due parole sul vitigno, uno dei più diffusi al mondo: in Alto Adige nel 1982 lo chardonnay viene vinificato per la prima volta in purezza per merito proprio della Cantina San Michele Appiano e da allora questo vino ha vissuto un importante sviluppo nella Regione, con risultati straordinari. Alla vista è limpido, di colore giallo paglierino con ancora qualche riflesso verdolino. Il bouquet di profumi è molto ampio: floreale con una spiccata nota di sambuco, fruttato (mela, melone, albicocca), erbaceo con sentori di paglia e di fieno e infine una piacevole mineralità.
Al palato risulta croccante e succoso, con una buona finezza e una persistenza sorprendente per un vino tanto giovane. Sicuramente un vino adattissimo da bere nelle serate ancora calde, avendo cura di servirlo a una temperatura tra gli otto e i dieci gradi. Grazie a una grande versatilità negli abbinamenti, può accompagnare tutti gli antipasti e una vasta gamma di preparazioni di cucina leggere come carpacci, insalate di riso o di pasta fredda, sushi e frutti di mare e formaggi freschi.