Viaggi e avventure

Chakruna, un viaggio mistico alla scoperta di sè

A differenza di un’agenzia di viaggi che si occupa di vacanze per turisti, Chakruna organizza seminari itineranti in paesi del mondo dove vivono comunità ancestrali. Una realtà davvero alternativa che vale la pena scoprire

Foto di gruppo di viaggiatori

È un turismo comodo e di massa, quello a cui siamo abituati. Un turismo che mira a farti sentire come a casa ovunque tu vada. Servito e riverito, però. Perché vestire i panni del turista, in fondo, significa anche questo: sentirsi a casa ma con l’eccezione di qualche lusso in più. È uno spostarsi per rimanere sempre nello stesso luogo. A casa, appunto. Spesso, il turismo, funziona così. Basti pensare ai villaggi turistici in Egitto, ai pacchetti all inclusive, alle crociere sul mediterraneo. Crociere che acquisti con la promessa che le bevande ti saranno offerte. L’aveva pensata bene Guy Debord, sociologo e filosofo francese: “Sottoprodotto della circolazione delle merci, la circolazione umana considerata come un consumo, il turismo, si riduce fondamentalmente alla facoltà di andare a vedere ciò che è diventato banale.” Perché certo turismo è questo che genera, delle volte: banalità lì dove prima c’era bellezza.

Eppure il turismo, se lo si depura dal suo essere comodo e di massa, è tutt’altro che banale. È un’occasione, una possibilità per lasciarcela alle spalle quella casa che affannosamente desideriamo portarci appresso ovunque. Gli amici dell’associazione Chakruna Way of living, tutto questo, lo sanno bene. Perché la loro idea di turismo si muove in ben altra direzione: quella dei viaggi mistici. 

Lorenzo Oliviero e Jacopo Tabanelli
Jacopo e Lorenzo

Chakruna, un viaggio mistico

Questa storia inizia con un rapporto di amicizia, quella tra Lorenzo Olivieri e Jacopo Tabanelli. Lorenzo è un esperto di marketing digitale, Jacopo un formatore e regista. Sono amici da sempre. A tenere insieme questa amicizia ci sono un paio di interessi comuni. Il primo è la spiritualità. Il secondo è viaggiare. Due interessi, questi, che si contaminano a vicenda. Perché è proprio attraverso i loro viaggi che si mettono alla ricerca della propria dimensione spirituale. 

Puoi infatti viaggiare per divertirti, per staccare la spina da una quotidianità che qualche volta ti va stretta, per visitare questo o quel luogo. Oppure puoi viaggiare per capirci qualcosa in più. Capire qualcosa in più circa il tuo essere nel mondo, circa la tua esistenza. Puoi viaggiare per scoprire il senso che sta dietro le cose. E quella del viaggio, da sempre, è una buona occasione per riscoprire tutto questo. «Nel 2014 – raccontano Lorenzo e Jacopo – abbiamo ricevuto un’iniziazione durante un viaggio in Perù. Tutto è nato da qui. Il nome dell’associazione, Chakruna, è infatti un nome che deriva dalla lingua quechua, che è appunto la lingua degli andini. Una parola che significa ponte o connessione con la natura».
E così nel 2015 nasce Chakruna: un’associazione che, mediante la dimensione del viaggio, dal sud America all’Asia, si pone l’obiettivo di aiutare le persone a riscoprire la propria spiritualità. Da qui l’espressione di viaggio mistico. Un viaggio, appunto, che è tutt’altro che turistico. È mistico e iniziatico. Un viaggio, prima di tutto, dentro di sé. Ed è questa la filosofia che muove Chakruna: scoprire il mondo per scoprire se stessi.

Foto di gruppo di viaggiatori in mezzo alla foresta

Dalle Ande all’Asia. Una rete mondiale di nativi

«Questo progetto ha avuto un nuovo impulso durante un viaggio in Perù, tra i popoli andini – mi raccontano Lorenzo e Jacopo. Lì, abbiamo conosciuto questi nativi delle Ande. Era il secondo viaggio che stavamo affrontando con l’associazione. In quell’occasione siamo stati condotti da un vecchio saggio di quelle genti. Abbiamo avuto così l’occasione di parlare con lui. Durante l’incontro, quell’uomo ha tirato fuori delle foglie di coca e ha iniziato a muoverle per consultarle. È un rituale tipico di quella parte di mondo. Infatti lì, le foglie di coca, vengono impiegate per fini spirituali e mistici. Muovendo quelle foglie, quell’uomo anziano ci invitò a continuare il nostro lavoro con Chakruna. Ci invitò a lavorare su questo progetto. È stato un incontro importante perché è stato uno stimolo molto forte a proseguire sulla strada del nostro progetto. È come se avessimo ricevuto la sua benedizione. Inutile dire che tutto questo è stato per noi un forte stimolo».

Dal 2015 Chakruna ha iniziato a costruire una rete mondiale di nativi. Ed è proprio lì, dai nativi di tutto il mondo, che l’associazione conduce i partecipanti ai viaggi mistici. «Questi viaggi – mi spiegano i due – sono estranei ai tradizionali circuiti turistici. Non organizziamo queste esplorazioni per fini turistici. Quel che vogliamo fare è far vivere un’esperienza forte e totale. Per questo portiamo i nostri gruppi da queste persone. E lo facciamo grazie alle nostre guide mistiche: amici viaggiatori che hanno profonda conoscenza di determinate parti di mondo. Solo attraverso il contatto con i nativi, e le loro concezioni del mondo, riusciamo a raggiungere un’esperienza spirituale significativa. Per far questo abbiamo costruito una rete mondiale di nativi, dalle Ande all’Asia. Quel che vogliamo favorire è lo scambio con queste culture. Questi popoli sono portatori di esperienze che devono essere riscoperte da noi occidentali. Conoscerli può aiutarci a scoprire la nostra spiritualità, una spiritualità che sembra abbiamo perso ma che, in realtà, aspetta solo di essere rispolverata. I locali si sono mostrati fin da subito molto aperti nei nostri riguardi. Questo perché, come si diceva, i nostri viaggi non sono turistici. Non invadono quelle culture distruggendole. Tutt’altro. È uno scambio tra culture. Per questa ragione c’è crescita personale. Ed è per questo motivo che i partecipanti a questi viaggi ne escono trasformati. È stato così anche per noi».

Viaggi, quelli pensati da Lorenzo e Jacopo, che aiutano le persone a centrarsi con se stesse. Eppure c’è dell’altro da aggiungere. Si tratta della comunità e delle relazioni che esperienze simili riescono a generare. Relazioni che non si esauriscono con il ritorno a casa. «Accade una cosa bellissima – mi spiegano -, ovvero che le persone, a seguito di queste esperienze, tendono a formare delle comunità. Rimangono in contatto tra loro e continuano a scambiarsi conoscenze. Nascono dei rapporti bellissimi. I viaggi sono l’inizio di un percorso che ognuno, poi, porta avanti individualmente. Ed è bello, per noi, sapere che le persone rimangono unite accompagnandosi nella crescita. È quel che desideriamo accada».

Un viaggio per molti… ma non per tutti

Sono viaggi interiori, quelli organizzati da Chakruna. Per questo generano cambiamenti nelle persone. Un viaggio interiore che passa per il contatto con le culture native e le loro pratiche. Pratiche che, a volte, ma non sempre, prevedono l’uso di piante sacre a fini rituali. Ed è questa una nozione che l’Occidente sembra aver perso: la dimensione sacra degli stupefacenti. Perché non esiste solo l’uso ludico di piante e sostanze. Esiste anche, e soprattutto, quello spirituale. E di fatto, scavando nella storia delle culture, scopriamo proprio questo: che gli uomini hanno usato piante, prima di tutto, per conoscere se stessi.

Per questo i partecipanti ai viaggi di Chakruna sono ben selezionati. «I viaggi che organizziamo – mi spiegano Lorenzo e Jacopo – non sono per tutti. Non diamo spazio a chiunque. Questo perché desideriamo tutelare l’esperienza che si va a fare. Prima di tutto, chi vuole partecipare avanza una candidatura. Dopodiché ci prendiamo il tempo per conoscere queste persone e le loro motivazioni. Non sono viaggi turistici, infatti. Su questo insistiamo molto. È importante avere una giusta attitudine per partecipare. Il fine è conoscere se stessi, andare a fondo nella propria interiorità. Questo dobbiamo sempre ricordarcelo. Prendiamo il tutto molto seriamente».

Chakruna Way of Living non è dunque un’agenzia turistica. È un progetto culturale, prima di tutto. È un tentativo di connettere le persone con le culture native di tutto il mondo. Una connessione che genera conoscenza e consapevolezza. Perché a ben guardare, il turismo comodo e di massa è una delle cause della distruzione delle culture native stesse. Culture che, spesso, sono state trasformate in fenomeni da baraccone proprio da quel turismo che prometteva di tutelarle. 

Viaggiatori itineranti

 



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