Chacruna, il growshop 2.0
Tra i primi growshop ad emergere nel panorama italiano, Chacruna è una realtà fatta non solo di prodotti ma di persone serie e competenti in continua evoluzione. Si trova a Trento dal 2003, e anche a Bolzano dal 2005, per offrire un servizio di assistenza e vendita impeccabile e sempre al passo con i tempi. All’interno del punto vendita di Trento, infatti, vi è un’isola, un vero e proprio spazio espositivo che ospita nella parte superiore le varie lampade e i differenti LED, da poter vedere in funzione, mentre nella parte inferiore si trovano rotoli di Mylar, ballast e annessi. Un’idea innovativa per offrire un servizio migliore e decisamente unico. Ecco a voi la nostra chiacchierata con Cristina e Manuel, titolari di Chacruna.
Innanzitutto quando è iniziata l’avventura di Chacruna?
La nostra storia ha inizio nel 2003. Abbiamo inaugurato il primo smartshop della regione insieme a pochi altri coraggiosi sparsi in tutta Italia. Nel 2005 abbiamo deciso di abbandonare il settore dei prodotti etnobotanici e concentrarci esclusivamente sulla cannabis in tutte le sue sfaccettature. Nel 2013 abbiamo aperto il nostro secondo punto vendita a Bolzano, e infine nel 2015 abbiamo ampliato il nostro punto vendita di Trento, investendo completamente nella nostra attività.
In questi oltre 10 anni avete avuto problemi legati al tipo di attività?
Il nostro negozio è stato un baluardo in Trentino-Alto Adige. Siamo stati i veri pionieri della cannabis, fino ad allora vista solo come droga. Nel 2007 poi è entrata in vigore la Fini-Giovanardi e la canapa è finita in tabella 1, come sostanza stupefacente pesante. Abbiamo ricevuto svariate visite dai NAS per i prodotti alimentari a base di canapa e infine abbiamo subito un sequestro e un decreto penale, che fortunatamente si è risolto in fretta. Questo tipo di controlli e attacchi ci han resi più forti e consci del forte impatto della nostra attività sul territorio e ci ha spronato ad essere sempre perfetti dal punto di vista normativo. Inizialmente c’era molta ignoranza e molte lacune normative relative alla nostra attività, allo stato attuale si è colmato parte di questo gap ma c’è ancora tanto da fare.
Quali riscontri avete avuto dai clienti nel corso del tempo?
Siamo diventati un punto di riferimento per l’intera regione dal 2003 e siamo consci anche del ruolo di educatori per le nuove generazioni. Responsabilizzare il cliente è molto importante. I minorenni non hanno accesso all’acquisto dei semi da collezione ed è giusto che si capisca la differenza tra uso e abuso. Ci siamo sempre distinti per la disponibilità, la competenza e la professionalità. Tanti gli apprezzamenti da parte dei cittadini e da parte dei clienti fidelizzati che vengono da tutto il Triveneto.
Negli anni i clienti sono cambiati e sono diventati sempre più esigenti ed informati. Da clienti saltuari sono diventati abituali, abbiamo instaurato un rapporto di fiducia e lo scambio avviene su più fronti, così come le soddisfazioni. Infine gli ultimi fruitori dei nostri negozi sono quelli che hanno bisogno di un ausilio terapeutico e quindi non vengono per il mero ambito ludico/ricreativo, ma richiedono informazioni e prodotti sicuri che possano in qualche modo alleviare un’ampia gamma di dolori e problemi fisici, che sia il prodotto da coltivare o un prodotto certificato a base di cannabidiolo, principio attivo del tutto legale in molti paesi nel mondo.
Quali sono i prodotti di punta e su cosa vi sentite forti nella vendita?
Da sempre siamo attenti alle novità e visitiamo tutte le fiere europee del settore. Attualmente è in atto una svolta più salutista nel mondo cannabico, attento alla ricerca di prodotti terapeutici a base di cannabidiolo. Dalla fine dell’anno scorso abbiamo introdotto genetiche mediche e da quest’anno abbiamo messo in vendita i prodotti a base di CBD. Infine proponiamo vaporizzatori di alta qualità, poiché la combustione è nociva e meno efficiente. Nella vaporizzazione attraverso l’induzione di calore, non vi è né dispersione dei principi attivi, né soprattutto danni per la salute.
Come vedete il futuro della cannabis nel nostro Paese?
Abbiamo dato la possibilità a chi voleva svincolarsi dal mercato clandestino delle narcomafie di emanciparsi, rendersi autonomo e autosufficiente e di ottenere dei prodotti di alta qualità, bio e sicuri, con un miglioramento della salute del consumatore finale. Se si è fatta molta strada in questo settore e molte barriere e pregiudizi sono stati abbattuti, lo si deve molto ai negozi storici come i nostri, che hanno sempre combattuto in prima linea, che hanno sempre messo la propria faccia e professionalità davanti a tutto, lottando contro un sistema ipocrita e ambiguo. Quindi adesso è più facile parlare di legalizzazione e siamo convinti che il futuro sarà più roseo. Con il coordinamento dei growshop italiani stiamo raccogliendo le firme per la legalizzazione proprio in questi giorni, presso il punto vendita di Trento. Stiamo avendo un ottimo riscontro e vogliamo credere che un mondo migliore, più responsabile e sano sia possibile.
a cura di Acirne