Ceregio rosso, il sangiovese superiore DOC romagnolo
Ci troviamo alle pendici dell’appennino tosco-romagnolo, tra le dolci colline che da Faenza salgono verso la Toscana: è la valle del Marzeno, con il paese omonimo, dove dal 1966 è attiva l’azienda vinicola Cascina Zerbina, immersa in un bellissimo panorama di campi coltivati, prati e ampie macchia di bosco.
Dal 1987 Cristina Geminiani ha preso in mano le redini della cantina, imprimendo una svolta alla storia di tutta l’enologia romagnola, grazie alla volontà di valorizzare vitigni autoctoni del territorio come sangiovese e albana, riuscendo con grande impegno e tenacia a portare stabilmente sui mercati di tutto il mondo.
In particolare per il sangiovese questo impegno si è tradotto in poco più di due anni nella messa a dimora della prima vigna ad alberello ad alta densità d’impianto e ancora oggi l’alberello contraddistingue le vigne della Fattoria, con grandi risultati.
Tra le diverse tipologie di questo vino, abbiamo assaggiato, annata 2022, Ceregio Rosso: un Romagna Sangiovese Superiore DOC prodotto con un percorso di vinificazione e affinamento in acciaio più breve e leggero rispetto ad altre linee aziendali di qualità più elevata.
Di colore rosso rubino intenso, al naso spiccano i frutti rossi in particolare ciliegia (cui deve il nome) e melagrano, con note vinose.
Il palato esprime una buona corrispondenza col naso: è succoso e vinoso, con tannino di buona fittezza, che sembra quasi di masticare mentre lo si degusta.
Insomma, pur non avendo una struttura robusta, una grande persistenza e un bouquet ampissimo, siamo di fronte a un vino “quotidiano”, versatile e con una finezza e una fragranza che lo rendono piacevole e “facile” da portare sulla tavola di ogni giorno.
Perfetto per abbinamenti con le pietanze altrettanto tradizionali e versatili della cucina romagnola: dai cappelletti in brodo ai salumi, dai formaggi freschi o poco stagionati allo gnocco fritto, fino ad arrivare ai tagli del carrello dei bolliti e degli arrosti.