Cerchi di uomini: uno spazio di cura e condivisione
Che sia in una stanza o in mezzo alla Natura, i cerchi di uomini sono spazi sicuri in cui potersi raccontare liberamente. Ambienti dove trovare supporto, calore e fratelli
Cura. Condivisione. Vulnerabilità. Non giudizio. Sono queste le parole che mi rimbalzano nella mente quando ripenso alla mia esperienza con i cerchi di uomini.
Una pratica dai benefici psicologici recuperata dal passato, quando era comune ritrovarsi attorno ad un fuoco per condividere storie, problemi, sfogarsi e chiedere aiuto, che sta acquisendo nuovamente popolarità.
COSA SONO I CERCHI DI UOMINI?
Un ambiente sacro dove potersi esprimere liberamente, senza il pressante giudizio di chi ci ascolta e – soprattutto – il nostro, il più severo, sempre pronto a criticarci.
E sebbene a molti può sembrare insolito riunirsi con degli estranei in una stanza o in un bosco per raccontarsi e cercare supporto, i cerchi di uomini sono la risorsa ideale per sanare il concetto (malato e distorto) di mascolinità che oggi vige nella nostra società.
Società che all’uomo, da sempre sinonimo di forza, potere e risolutezza, non lascia spazio a dubbi, emozioni e vulnerabilità, come se non ne avesse. Ma non è così, anzi. Ne ha ed ha bisogno di esprimerli, senza la paura di essere definito una persona “debole”.
CERCHI ‘TERAPIA’: COME CI POSSONO AIUTARE
L’unico cerchio a cui ho partecipato finora è stato ad Harmonia: un raduno di anime provenienti da tutto il mondo che per alcuni giorni hanno vissuto in mezzo alla Natura, quella che, almeno per me, si è rivelata una delle esperienze più illuminanti e autentiche della mia vita (nella foto sotto, ndr).

“Spazi protetti di condivisione che ti fanno sentire ‘non soli‘”. Così Antonio Di Guida: uno dei fondatori di Harmonia, racchiude in una frase la conseguenza naturale e ‘terapeutica’ di questa pratica.
“Sono specchi in cui capita di riflettersi nelle storie altrui”, mi ricorda ancora Antonio. Perché se là fuori, nella nostra vita frenetica, crediamo di essere i pochi ad aver commesso quei determinati errori e ad affrontare quelle particolari difficoltà, nei cerchi di uomini comprendiamo quanto in realtà siamo gli uni simili agli altri.
Ed è con questa presa di coscienza che scrollarsi quel fardello di colpevolezza, che sempre ci riserviamo, diventa più semplice. Possiamo finalmente perdonarci e tornare a vivere con leggerezza.
PARTECIPARE AD UN CERCHIO DI UOMINI

“In un mondo di competizione dove si è abituati a prevalere sul prossimo, i cerchi di uomini nascono per ritrovare un senso di comunità, di unione, di gruppo, di tribù e di supporto tra fratelli”.
Con queste parole Carlo Runay, meglio conosciuto come vagamondo, mi fa sperare in quei valori che (purtroppo) vanno sempre più a scomparire.
“Cosa rappresenta essere uomini oggi. Cos’è un maschile sano. Come prenderci la responsabilità di ciò che manifestiamo nel mondo. Come possiamo migliorare la nostra vita e guarire dalla ferite del passato”. Sono queste le tematiche che spesso si affrontano nei cerchi di uomini.
“Spazi di cura dove dare sfogo alla nostra vulnerabilità“. Un aspetto che noi uomini, per via dell’impronta del patriarcato, abbiamo spesso difficoltà ad esternare.
Occasioni per partecipare ad un’esperienza simile sono sempre più frequenti. Oltre ad Harmonia, che si ripeterà anche quest’anno, Carlo terrà un ritiro di soli uomini chiamato “Awaken” a Meraki: un luogo magico più che un eco-villaggio, dove per cinque giorni si lavorerà sul maschile.