CBD stupefacente, nuovo colpo di scena
L'Epidyolex, farmaco industriale ad uso orale a base di CBD, è stato escluso dal Tar dagli effetti del decreto del ministero della Salute, in attesa della sentenza
Mentre accade che per decreto governativo le composizioni orali a base di CBD oggi in Italia sono considerate un farmaco stupefacente, l’Epidyolex, farmaco industriale che è una composizione orale a base di CBD, non è stupefacente.
PREPARAZIONI ORALI DI CBD STUPEFACENTI? NON L’EPIDYOLEX
Il motivo? La decisione del Tar dopo il ricorso dell’azienda farmaceutica produttrice, che ha escluso il farmaco dagli effetti de decreto, in attesa di pronunciarsi definitivamente sulla questione a novembre. Il tribunale amministrativo ha infatti accolto l’istanza cautelare dell’azienda produttrice, la Jazz Healthcare Italy, che chiede l’annullamento del decreto relativamente al proprio prodotto, in attesa di pronunciarsi con una sentenza a novembre.
Insomma, il processo italiano per la regolamentazione del CBD, sul quale prima o poi bisognerà produrre un film perché a raccontarla all’estero ormai non ci crede più nessuno, si arricchisce di un nuovo colpo di scena che porta alla quadratura del cerchio.
Perché il motivo per cui nel 2020 il solerte ministro della Salute Speranza introdusse il primo decreto per trasformare il CBD in uno stupefacente, era che di lì a poco l’Epidyolex sarebbe entrato nel mercato europeo. E quindi, mentre gli altri Paesi europei come Francia e Germania lo normavano come farmaco non psicoattivo, in Italia, con quel provvedimento, il tentativo è stato di mettere fuori legge tutti i prodotti equivalenti, dichiarandoli come un farmaco stupefacente. È oggi che tutte le preparazioni orali a base di CBD sono considerate come un farmaco stupefacente, si fa un’eccezione per l’Epidyolex.
Che cosa resta di tutta questa vicenda, sulla quale prima o poi si esprimerà il Consiglio di Stato? Che gli unici a pagarne le spese sono i pazienti, con l’Italia che è uno dei pochi Paesi europei a no avere oli di CBD in libera vendita, mentre produttori e mercato si spostano all’estero.