CBD per i militari: primo sì all’emendamento in USA dopo il divieto
CBD e militari: in USA è in corso una battaglia di diritti civili per permettere ai militari di usare prodotti contenenti CBD.
A febbraio 2020 infatti il Dipartimento della Difesa tramite il sottosegretario Matthew P. Donovan aveva inviato divieti di consumo di prodotti contenenti CBD per tutti i settori dell’esercito, nonostante questi prodotti siano legali a livello federale dal 2018.
Secondo il memorandum l’uso di prodotti con bassi livelli di THC (il limite per la canapa industriale in USA è lo 0,3%) e alti di CBD rappresenta “un serio rischio per la fattibilità del programma militare di test antidroga“, che non è in grado di distinguere il THC della canapa o di altre forme di cannabis.
Ora il democratico Tulsi Gabbard ha proposto un emendamento ad un disegno di legge sulla spesa per la difesa che consentirebbe ai membri dell’esercito di usare i prodotti a base di CBD e la Camera dei Rappresentati l’ha appena approvato.
“Se diventerà legge, l’emendamento invertirà la dura politica del Dipartimento della Difesa che rende l’uso di prodotti di canapa da parte dei membri del servizio militare un crimine” ha spiegato Jonathan Miller, il consigliere generale del gruppo commerciale U.S. Hemp Roundtable ad High Times. “L’emendamento invaliderà anche le politiche dell’Esercito e dell’Aeronautica che vietano l’uso di prodotti di canapa e le politiche della Marina e del Corpo dei Marines che limitano l’uso dei prodotti”.
“Ogni giorno circa 22 veterani si suicidano in America, che è il 130% in più rispetto al tasso della popolazione generale”, ha spiegato invece David Metzler, veterano della Marina, sottolineando che “i militari attivi dovrebbero avere la possibilità di sfruttare i molti benefici terapeutici del CBD derivato dalla canapa e non devono rischiare la loro carriera o essere penalizzati per farlo. La loro unica opzione”, ha continuato, “è quella di usare oppiacei e farmaci antidepressivi per migliorare la loro salute mentale e fisica, anche se molti di questi farmaci hanno effetti collaterali negativi per il PTSD”.
In America infatti sta prendendo sempre più piede l’uso di cannabis e derivati per trattare il PTSD, il disturbo da stress post traumatico che colpisce molti veterani americani e che trovano sollievo proprio dalla cannabis.