Cronache da dietro il cancello

Casa cercasi

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Uno dei lettori di Dolce Vita, a cui vorrei fare una sorpresa sul prossimo numero di Dolce VIta che riceverà a domicilio, mi ha spedito questo scritto, che voglio riportare pari pari: io trovo questa lettera straordinariamente intelligente, perché intrisa di quella sottile ironia che è l’unica ricetta per sopravvivere, anche da rinchiusi; al nostro lettore, G. Bonera, questa opera è valsa il riconoscimento ad un concorso letterario, al quale non ha potuto presenziare perché la sua “pagella” non glielo consente.

“Caro amico, nell’ultima mia ti dissi che avevo intenzione di cambiare casa. Come tu sai, il mio lavoro mi porta un po’ per tutta la nostra penisola e sono costretto a prendere casa, uso foresteria. Da qualche tempo mi sono trasferito nell’hinterland bergamasco e precisamente in via Gleno. È un bel caseggiato, formato da un infinità di monolocali a schiera su tre piani, già ammobiliati. L’amministratore è stato categorico: non si possono spostare i mobili né, tanto meno cambiarne collocazione e per non correre rischi ha inchiodato tutti i mobili alle pareti. Deve essere un tipo strano questo amministratore, o forse sono le direttive del proprietario dell’immobile! Mi informerò. Comunque, a parte questo inconveniente, ci sono tante comodità. La spesa viene consegnata a domicilio e la buca delle lettere si trova appena fuori l’uscita, il pronto soccorso è a uno sputo e il barbiere viene quasi tutti i giorni, gratis. Hanno anche risolto il problema dei contanti! Sai, con tutta la criminalità che c’è in giro oggi non si può mai sapere! Così ci hanno intestato un libretto di credito universale…è come avere i soldi in tasca e non si corre nessun pericolo. Sempre per la sicurezza dei condomini, hanno assunto un sacco di portinai, e sono tutti in divisa. Controllano lo stabile ogni dieci minuti e sono da tutte le parti. Chissà che conto quando mi arriveranno le spese condominiali!
Con tutta sincerità, questa esuberanza di personale mi sembra un po’ uno spreco, se poi ti racconto una cosa, sono certo che stenterai a credermi: lo stabile ha l’ascensore ma gli inquilini, per poterlo usare, hanno bisogno del certificato medico; e prova ad indovinare chi invece lo usa quando vuole? Proprio loro, i portinai. Ma è mai possibile che noi paghiamo le spese e loro usufruiscano de servizio? A dirla tutta, quando sono arrivato non mi hanno nemmeno dato le chiavi dell’appartamento. E chi le ha invece le chiavi? Sempre loro, i portinai. Ripensandoci, non è proprio come pensavo: quasi quasi disdico il contratto, anche se sicuramente dovrò combattere per fare accettare la mia decisione. Ci tengono molto a che io rimanga qui. Pensa che quando sono arrivato hanno voluto sapere tutto di me, ma proprio tutto. È perché non ci si fida più di nessuno, quindi prendono tutte le precauzioni possibili prima di affidarti un appartamento. Poi però hanno voluto farmi una foto ricordo. Probabilmente volevano scusarsi per l’indiscrezione e la scarsa delicatezza dimostrata.
Caro amico, nel caso tu volessi cambiare casa, tieni presente che farei volentieri cambio con la tua, fammi sapere, così ci accordiamo; ci conto.”



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