Carpaccio di piovra: Paura e lo Slow Food (intervista)
Francesco Curci è Paura. Ordine del Pariamento, 13 Bastardi, Videomind. Uno che di cose ne ha fatte, e tante. Chi ama il rap tecnico, metricamente raffinato, sa che il nostro buon “Francè” ne è stato uno degli innovatori in Italia, già da quel “Persi nella giungla” del 2003, dando dimostrazione di come Napoli e provincia si siano sempre distinte per l’avanguardia tecnica del rap. Slow Food è il suo nuovo disco, pensato e creato in una lunga gestazione, che però pare aver dato davvero i suoi frutti. Paura raccoglie a piene mani l’eredità di Octoplus e After Party, portandoci un disco davvero variopinto, che mischia hip hop con bass music, dubstep, influenze elettroniche e pure qualche bella classiconata. Però attenzione. Paura non è solo un mc. E’ un gourmet. Lo dice. Ed anche inequivocabilmente un nerd. Da Camposano, Napoli a voi Francesco Paura.
1) Non inzierò l’intervista chiedendoti cosa hai mangiato ieri sera, credo che lo abbiano già fatto tutti, piuttosto ti chiederei qual è l’ultimo film che hai visto, l’ultimo fumetto che hai letto e l’ultimo videogioco che hai giocato.
L’ultimo film che ho visto è Iron Man 3. Godibile. Ma l’ultimo film “bello” che ho visto è Vita Di Pi. Meraviglioso. Ultimo fumetto? Sto rileggendo, credo per la quarta volta nella mia vita, Sanctuary di Sho Fumimura e Ryoichi Ikegami. Credo uno dei fumetti più belli dalla storia, e non solo per chi ama i manga. Per i videogiochi sto fermo a Zelda Skyward Sword. Avendo cambiato casa, e dopo essermi sposato, sto giocando poco. Ma è solo un periodo di assestamento.
2) Il brano più spiccatamente dubstep del disco è “Vecchio” che ha anticipato di qualche mese l’album con il relativo video. Partendo proprio da questo titolo, ma come mai un veterano come te ha utilizzato per il suo album un suono così marcatamente attuale e internazionale? Fossimo all’estero saresti pure di moda…
Non mi pongo mai dei paletti. Musicalmente mi piace pensare di essere un ricercatore. Ascolto di tutto e cose anche molto differenti tra di loro. Se giri in macchina con me ti capita di ascoltare il Pino Daniele di Nero a Metà, Pharoah Sanders, Mf Doom e gli Atoms For Peace. Nel mio hip hop ci metto quello che mi piace. La bass music come le scale blues. Non capisco chi ha un “ideale” del sound hip hop. Per me più è contaminato e bastardo più può sorprendermi e colpirmi. Se non si provassero nuove soluzioni ci sarebbe un appiattimento. Invece io amo le diversità, anche all’interno dello stesso genere musicale.
3) Come ti dicevo condivido con te molte passioni, non solo fumettistiche o cinematografiche, ma anche parlando di rap. Mi riferisco a questa maniera di intepretare la metrica e il flow in maniera estremamente raffinata e tecnica, figlia, almeno per quanto mi riguarda, di ripetuti ascolti non solo di rappers ormai leggendari degli anni 90 ma anche di El P, Monch, Aesop Rock e soci…Per te come è cominciata?
Ho iniziato a fare rap periodo posse, come tanti della mia generazione. Anche se ascoltavo i De La Soul, i Run Dmc ed i Public Enemy fin da bambino si può dire. Grazie a Jovanotti che li programmava per Dee Jay Television, che all’epoca trasmetteva su Italia 1. Per la tecnica i miei più grandi maestri sono stati Smooth Da Hustler, Krs One, i Wu Tang, i D.I.T.C., …. cioè … la lista sarebbe davvero lunghissima. Dovrei parlarti della storia del rap. Sono un cultore ed un fanatico.
4) Nel tuo rap, al di la di una considerevole personalità, si può riscontrare un citazionismo degno di Tarantino. Lo si sente su 999 Hit Combo, ma anche su Drive e su altri brani. In effetti per alimentare la musica serve anche cultura. E a questo proposito, facendo il gioco di parole SLOW FOOD / SOUL FOOD di cosa si “nutre” Francesco Paura?
Musica, film, cinema, libri, fumetti …. già lo abbiamo detto no? Poi, a differenza di quello che si possa immaginare, visto che faccio anche il web designer, uso poco la rete per leggere, vedere film o video-giocare. Di solito mi aiuta molto parlare con persone che hanno le mie stesse passioni. Per esempio qualche giorno fa ero ospite del mio amico Danno, e mi ha consigliato il fumetto italiano Zerocalcare, che mi appresto a leggere. Oppure Dee Mo, che qualche anno fa mi parlò di Breaking Bad, e da allora ci sono rimasto sotto. Oppure Kento che mi ha suggerito Downton Abbey e Chief che mi ha suggerito Sons Of Anarchy. Le cose belle mi arrivano. Mi piacciono molto le serie tv fatte bene. Sono un fan di Battlestar Galactica, di Dexter, Bordwalk Empire, Il Trono di Spade, The Big Bang Theory ed altre.
5) Sei da poco sposato, come me. La scena hip hop di recente ha subito un cambio generazionale portando più su molti giovanissimi. Ho notato che più di qualcuno si è convinto che il matrimonio possa significare, con ampia probabilità, la fine del percorso musicale di un artista. Come se oggi il rap fosse solo una questione di età. Che ne pensi?
Penso che Slowfood sia uno dei miei migliori lavori, e l’ho pubblicato dopo il matrimonio e realizzato anche a cavallo del suddetto evento. Penso che la buona musica, e quindi anche il buon rap, non abbia età, come non ha ceto, razza, origine. Fin quando mi andrà di farla la farò. Ho anche un fratellino diciottenne, batterista, e tra di noi parliamo quasi solo di musica. Non mi faccio problemi generazionali, anche se capisco quali sono i motivi per cui i miei testi non possono essere apprezzati in pieno dagli adolescenti di oggi. Per fortuna ho un pubblico variegato ed eterogeneo, ma in buona parta abbastanza adulto. C’è anche il ragazzino più piccolo, ma è quello con la mente più aperta. Mi sentirei abbastanza in imbarazzo a suonare davanti ad un pubblico troppo giovane o esclusivamente adolescenziale. Quindi mi va bene così.
6) Ok, basta, non resisto. Se stasera mi invitassi a cena a casa tua che prelibatezza prepareresti?
Ultimamente sono fissato per lo scorfano, quindi probabilmente ti farei dei paccheri di Gragnano al ragù di scorfano, come piatto forte.
7) Sentendo Slow Food mi sono reso conto che forse molte delle parti più melodiche di After Party dei Videomind siano state opera tua, dato che ne ho ritrovato tali connotati in parecchie tracce. Vuoi parlarci di questa tua spiccata passione per il canto? Farai anche tu come Ghemon?
No, guarda, non voglio prendermi meriti che non sono esclusivamente miei. Per Videomind scrivevamo assieme io e Clemente, anche le melodie. Anzi, in alcune è intervenuto anche Tayone, proprio nella fase di scrittura e composizione. Ovviamente c’è anche del mio, e non in piccola misura. In realtà non mi credo bravo nel canto, sono solo abbastanza intonato e mi piace trovare delle melodie. In quest’album mi girava così, magari per il prossimo sarà diverso, non so. I miei amici musicisti però dicono che ho delle serie potenzialità come autore. Uno dei miei sogni sarebbe quello di produrre un cantante italiano, curandogli sia la musica che i testi, ma devo ancora trovare la voce che mi faccia innamorare. Almeno tra i non conosciuti. Tra quelli noti amo la voce del mio amico Patrick dei Casino Royale. Mi piace anche la strada che sta percorrendo Coez, per intenderci. Però io sono un rapper da battaglia, mi piace il rap estremo, le metriche, le punch line, insomma …. non mi ci vedo nella veste del cantante. Mi sento più vicino a Parrish Smith che a Jamie Lidell, anche se adoro la musica del grande Jamie.
8) Mi piacerebbe che spendessi alcune parole relativamente alle produzioni di Slow food. Partendo da quelle che ti vedono in veste di compositore e realizzatore fino ai producers con cui hai lavorato.
Quelle che ho fatto io sono opera mia e del mio socio Daniele Franzese. Ovvero Pensieri Blu e Sangue E Inchiostro. Drive è un beat originale di Reka Kawashima (Lirical Drugs/Hidden Trippers), ma poi io e Daniele abbiamo lavorato ai suoni, arrangiato, pre mixato e soprattutto abbiamo aggiunti gli archi scrivendo noi le partiture e facendole suonare. Stessa cose per I tempi cambiano che abbiamo fatto a sei mani con Pijei Gionson. Gli altri produttori sono Amon e Ceri, entrambi trentini, due producers incredibili. Goldentrash dei Power Francers, che non ha bisogno di presentazioni, Dj 2P, attualmente il dj ufficiale di Ensi, che oltre ad essere uno dei migliori scratchatori italiani è anche un produttore grandioso. I salentini Retro Handz. Insomma, tutta agente con i controcoglioni, anche se non sono i più richiesti in circolazione. Ma si sa che la qualità e le mode non vanno sempre a braccetto.
9) Idem per i featuring, visto che ce ne sono di importanti. Ah, per inciso, sto amando il pezzo con Cenzou e Shaone.
E chi non lo ama? Per non amarlo devi non capirne di rap. Ovviamente per merito dei miei ospiti. Sai cosa, ho l’impressione che sul mio disco si siano applicati tutti. Ho l’impressione di averli stimolati a dare il meglio. Sono tutte persone ed artisti che stimo.
10) Avrai di certo sentito che è in lavorazione la nuova trilogia di Star Wars by Disney/Lucasfilm. Tu che come me fai parte della vecchia scuola Jedi che ne pensi?
Sono fiducioso. La magia della trilogia originale non è replicabile. Ma sicuramente la Disney farà lavorare i migliori cervelli che ha a disposizione. O almeno così mi auguro.
11) Mi piace pensare che la filosofia del “km zero” si possa applicare anche nella musica. E pure te in alcuni passaggi sembri di questa opinione. Non ti sembra invece che la tendenza italiana sia proprio l’esatto opposto attualmente?
Lo studio in cui ho registrato è del mio socio Daniele Franzese. Dista poche centinaia di metri da casa dei miei genitori. In effetti l’ho fatto abbastanza a km zero, anche se poi mi sono arrivate prelibatezze dal Trentino alla Sicilia.
12) In Slow Food a più riprese dici di essere cambiato rispetto a prima. Ascoltandoti si capisce molto di te, quindi la domanda è: com’eri prima? Com’eri su Octoplus? E con i 13 Bastardi?
Periodo 13 Bastardi ero l’arroganza fatta uomo, Octoplus una via di mezzo, ora sono una persona più matura e più cosciente dei propri pregi e dei propri difetti. Qualche sboronata c’è sempre, ma è più autoironica che altro.
13) Nell’augurarti tutto il bene possibile per questo, a mio avviso, bellissimo disco, ti chiedo se hai voglia di anticiparci qualche news sul prossimo futuro e ti lascio un po? di spazio libero per un tuo messaggio a tutti i nostri lettori!
Sto collaborando con tanti artisti. Ieri è uscito un pezzo in cui Clemente mette assieme me, Marracash, Noyz, Ntò, Don Joe e ovviamente se stesso. Presto mi vedrete in compagnia di Coez, E-Green, Lucci, Brain, Rischio, Blo-B, Don Diegoh ed altri. Sto raccogliendo la stima e la considerazione di tanti colleghi. Le news sono queste, e poi dovrebbe uscire il video ufficiale di Drive. Un saluto a tutti!
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di Giovanni “Zethone”