Viaggi e avventure

Cappadocia: a cavallo o in mongolfiera tra i camini delle fate e i paesaggi lunari

2014-03-31 04.28.58 pm

La Cappadocia, antica regione dell’Anatolia, si estende attraverso parte delle regioni di Cesarea, Aksaray, Niğde e Nevşehir e corrisponde all’attuale territorio della Turchia Centrale.

Questo territorio, oltre ad essere stato la culla di differenti civiltà e influenze, presenta un paesaggio naturale quasi surreale e unico al mondo. Ciò che la caratterizza infatti è il suo patrimonio geologico, oltre a quello culturale e storico ed è per questo che nel 1989 il parco naturale di Goreme e altri siti archeologici della Cappadocia, per un totale di 95 km² sono stati dichiarati patrimonio dell’UNESCO.

In Cappadocia lasciarono tracce della propria cultura gli Ittiti, i Frigi, i Persiani, i Romani, i Bizantini e gli Ottomani e sono stati proprio questi differenti insediamenti culturali a creare l’atmosfera che vi si respira.

Questo territorio è interessante da visitare in quanto racconta la propria storia attraverso le rovine, i paesini e le stradine che si formano nella roccia di tufo nero.

Infatti, la nascita delle cittadine sotterranee è frutto della persecuzione degli Imperatori Romani nei confronti dei primi cristiani che approfittarono della roccia di tufo malleabile della Cappadocia per costruire rifugi che ancora oggi stupiscono per l’organizzazione e l’architettura d’avanguardia, con canali di scolo, prese d’aria, sistemi di sicurezza per l’entrata e l’uscita e pozzi.

Questa regione, infatti si trovava in una posizione geografica particolarmente favorevole ed era attraversata dalle maggiori rotte commerciali come la Via della Seta.

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Le rocce che dipingono la regione della Cappadocia si colorano di diverse sfumature grazie alla luce del sole e rappresentano una composizione infinita di forme assolutamente non geometriche, a punta, coniche e tonde che formano un paesaggio di monoliti dalle forme astratte davvero indescrivibile.

Le maggiori città sono collegate dai voli di linea, la cui rotta principale è la Istanbul-Ankara, dall’Europa è quindi consigliato arrivare in uno di questi due aeroporti per poter approfittare dei paesaggi offerti dagli spostamenti via terra. Gli autobus sono frequenti, spesso comodi e veloci e per pochi soldi raggiungono ogni angolo del paese.

Non c’è modo migliore, però, per visitare la “terra dei cavalli” (questa la traduzione letterale della parola Cappadocia), se non in sella a uno dei famosi Akhal-Teke. Questa specie nasce dall’incrocio tra i resistenti quadrupedi della cavalleria di Gengis Khan e i magnifici purosangue arabi. Hanno un carattere docile e paziente ed una resistenza incredibile.

E’ possibile infatti fare splendidi percorsi di trekking a cavallo, le guide parlano francese e/o inglese come madrelingua e i cavalli sono scelti in base alle caratteristiche di esperienza e di peso corporeo del cavaliere. Questo tipo di esperienza è aperta sia ai giovani sia ai principianti in quanto ci sono differenti tipi di escursioni, a partire da uscite di qualche ora, fino a tour completi di più giorni. I bivacchi sono scelti nei luoghi più suggestivi e caratteristici e sono selvaggi, ma sicuri.

Sono almeno tre i centri ippici che organizzano escursioni a cavallo per più giorni, con pernottamento in tenda. Un mezzo appositamente attrezzato segue la carovana per tutte le necessità logistiche. I pasti sono normalmente costituiti da un rapido pic-nic a mezzogiorno e da una tipica cena turca la sera intorno al fuoco!

Una delle mete più ambite della Cappadocia, e solitamente punto di partenza per la visita della regione è il Museo all’aperto di Goreme, il paese stesso si presenta come un’attrazione, esso si staglia infatti tra i coni e le forme di tufo vulcanico che si arrampicano a nido d’ape sui promontori circondati dai vigneti.

Il museo, invece si trova in posizione sopraelevata rispetto al paese, ed ospita numerosi monasteri e chiese (in Cappadocia ci sono più di mille chiese attentamente decorate) come l’incredibile chiesa Buia, la Chiesa del Malocchio, la Chiesa dei serpenti o la chiesa Nascosta.

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Dal museo all’aperto di Goreme ci si può spostare verso quello di Zelve, visitando i paesi di Çavuşin e Zelve. Çavuşin, a 2 km da Göreme rappresenta il più antico insediamento della zona. La Chiesa di Çavuşin, realizzata nel 964–965, è ornata di affreschi che rappresentano episodi del Vangelo e della vita di Gesù.

Il villaggio di Zelve risale al periodo pre-iconoclastico ed è stato abitato dai greci fino agli anni ’20 e successivamente abbandonato, nel villaggio si trovano chiese, mulini, frantoi, resti di un castello e di una moschea, ma soprattutto abitazioni troglodite.

La Valle di Zelve e la Valle di Goreme fanno parte dei cosiddetti “Camini delle fate”. Il perché si può capire solo visitando questo territorio surreale. Le magie create dai fenomeni naturali dell’acqua, del fuoco e del vento sono entrate a contatto con innumerevoli culture che, scavando, traforando e modellando il tufo, hanno saputo creare un mondo parallelo sfruttando le meraviglie della natura e rendendole ancora più stupefacenti.

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Poco lontano da Zelve si trova il castello di Uchisar: una struttura di roccia vulcanica disseminata di gallerie e finestre e visibile a chilometri di distanza. Salendo in cima al castello è possibile ammirare il panorama delle “valli delle fate” e della campagna della Cappadocia.

Un’altra visita consigliata a cavallo è quella della tortuosa Valle di Ihlara, località incantevole e selvaggia un tempo luogo di ritiro dei monaci bizantini, la valle, infatti, è cosparsa di numerosissime ed antiche chiese rupestri. La valle, lunga 14 km, inizia da Ihlara e termina a Selime. Lungo la valle vi sono numerosi rifugi e chiese scavate nella roccia come il paesino di Güzelyurt, con una moschea scavata nella roccia.

Nell’area che si estende fra Kayseri e Nevşehir, sono state scoperte circa 200 città sotterranee, delle quali una quarantina hanno almeno 3 livelli di profondità. Le città di Kaymakli e di Derinkuyu sono due fra le meglio conservate. La prima consiste in un dedalo di gallerie e ambienti scavati nella roccia su otto livelli.

Derinkuyu, invece, è la più grande città sotterranea della Turchia caratterizzata da ambienti più spaziosi. Il complesso ha un 11 livelli, sebbene molti piani non siano ancora stati scavati. Ha un’area di 650 metri quadrati e ogni piano esistente potrebbe essere stato creato in momenti differenti. La città era connessa con altre città sotterranee, attraverso miglia di lunghi tunnel e poteva ospitare dalle 3.000 alle 50.000 persone.

Un altro modo incantevole di visitare la Cappadocia e per la quale è famosa in tutto il mondo, sono le escursioni in mongolfiera. Questo genere di escursione deve il suo successo al campionato di mongolfiera organizzato in Cappadocia nel 1997. Le mongolfiere, grazie all’esperienza dei loro piloti, possono raggiungere anche i 1000 metri di altitudine e scendere fino a sfiorare gli alberi.

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Inoltre gli appassionati del trekking potranno dedicarsi alla scoperta del parco nazionale dell’Ala Dağlar che presenta splendide cascate e gli spettacolari Sette laghi (Yedigöller). Gli amanti della natura non dovranno poi lasciarsi scappare la visita alle Cascate di Karpuzbaşı, caratterizzate da sette diverse fonti dal quale sgorgano le acque che precipitano da un’altezza che varia tra i 30 e i 70 metri.

Quindi, che sia a cavallo o in mongolfiera, in mezzo alla natura selvaggia o lungo il cammino delle fate, la Cappadocia merita di essere scoperta e vissuta come un tesoro naturale e culturale unico al mondo.



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