Caparezza: "mi piace Clementino. E Salmo ha preso il posto dei rocker"
Il prossimo 22 aprile uscirà “Museica“, il sesto album di Caparezza. In alcune interviste che annunciano il disco, le domande hanno riguardato, quasi inevitabilmente, il momento d’oro del rap italiano: il cantante di Molfetta ha subito precisato che io non faccio hip-hop, se ascoltate questo disco è più vicino agli AC/DC che non al rap. Per Soundsblog (intervista che trovate qui) ha approfondito la sua impressione sull’hip hop italiano, in particolare su Clementino e Salmo.
La scena rap è la scena che decisamente si è evoluta di più in Italia, rispetto alle altre scene musicali. Una scena si evolve quando ci sono molte persone che la fanno: quando c’è molto seguito ognuno cerca di essere migliore dell’altro e quindi il livello migliora. L’importante è che l’essere migliore dell’altro non diventi l’unico fine, scavalcando anche l’aspetto più importante, quello del contenuto e della comunicazione.
Ci sono dei ragazzi molto giovani che hanno una scrittura metrica sorprendente. Io sono del 1973, e se senti il primo rap italiano dell’epoca, oggi sarebbe considerato il rap delle merendine, con metriche tese solo alla rima e molto monotone: lalalalalalà-lalalalilì. Adesso è cambiato tutto, c’è un lavoro sulla metrica spaventoso, e la maggior parte dei musicisti che secondo me cambieranno la faccia del rap italiano hanno dai 16 ai 20 anni.
Volete un nome? A me piace molto Salmo. Mi piace perchè in questa scena orfana di ‘rock’, lui con i suoi sintetizzatori e la sua voce, sembra aver preso in pugno la situazione di ciò che mancava nella scena rock. Sono andato ad un suo concerto e la maggior parte dei ragazzi avevano magliette degli Iron Maiden e dei Metallica, sono tutti ragazzi che stanno cercando qualcuno, e trovano un rapper perchè mancano i rocker.
Mi piace anche Clementino, mi piace chi ha qualcosa da dire.
Metricamente mi piace molta gente, anche se i testi sono lontani dal mio sentimento. Ma non li giudico, ognuno deve parlare di sè stesso. Io non sarei credibile se parlassi di spaccio, non ho nemmeno mai acceso una sigaretta!”