CannabisJobs: il portale del lavoro nel mondo della cannabis
Nasce dall’esigenza stessa del settore, che ha bisogno di uno spazio sicuro dove domanda e offerta si possono incontrare, senza pregiudizi
Sapevate che esiste un sito che fa incontrare domanda e offerta nel settore della canapa? Abbiamo intervistato per voi, Veronica Accigliaro, la creatrice di Cannabisjobs, il portale per la ricerca e l’offerta di lavoro nel settore della cannabis, che ci ha spiegato perché ha avvertito la necessità di creare un portale specializzato nel lavoro all’interno del settore cannabico.
Com’è nata l’idea di CannabisJobs?
Prima del lancio di CannabisJobs.it mi capitava molto spesso di condividere i curriculum di amici e conoscenti con aziende del settore cannabico o viceversa, di spargere la voce per cercare il/la candidato/a ideale. Nel nostro settore la ricerca di lavoro è sempre stata caratterizzata dal “passaparola”, probabilmente perché nelle pagine di ricerca di lavoro convenzionali non è sempre possibile scrivere liberamente la parola “cannabis” e nemmeno trovare dei candidati che, sebbene avendole, abbiano deciso di inserire in un curriculum esperienze o conoscenze professionali relazionate con la pianta.
Una “tradizione” un po’ limitante con la crescita esponenziale del mercato europeo di questi ultimi anni. In definitiva credo che il progetto nasca proprio dall’esigenza stessa del settore, che ha bisogno di uno spazio sicuro dove offerta e domanda si possono incontrare, senza pregiudizi.
Nonostante in America o in Canada i portali di lavoro specializzati nel settore della cannabis non siano una novità, in questo momento esiste la necessità anche in Europa di replicare lo stesso modello, per questo è nato CannabisJobs.
Lavoravi già nel mondo della cannabis o ti ci sei avvicinata con CannabisJobs?
Sono nel settore da circa 11 anni, praticamente da quando mi sono trasferita in Spagna. Durante le mie esperienze lavorative ho avuto la fortuna di conoscere grandi persone e professionisti che mi hanno ispirato per continuare in questo ambito. Ho avuto l’opportunità di crescere ed imparare moltissimo grazie ai miei colleghi, sono le persone che ci lavorano a far grande questo settore! Devo dire che, a parte dei casi isolati, ci si sente come in una grande famiglia; a volte anche con la concorrenza stessa, perché in questo settore le sfide da affrontare sono le stesse per tutti e questo crea molta unione.
Come funziona CannabisJobs?
CannabisJobs è un portale di lavoro e formazione esclusivo per il settore della cannabis, sul sito offriamo la possibilità di creare un profilo aziendale, pubblicare gratuitamente le offerte di lavoro e gestire le candidature.
I candidati hanno la possibilità di iscriversi alle offerte, crearsi un profilo (gratis), aggiungere un curriculum o crearlo online.
CannabisJobs non è dedicato solamente alle aziende di cannabis light o altri prodotti con canapa o CBD, ma a tutte le realtà coinvolte nell’industria: dalle banche di semi, ai growshop, ai fabbricanti di prodotti per coltivazione, post-coltivazione, laboratori, cannabis club, associazioni, media, ecc.
L’obiettivo di CannabisJobs è semplificare la ricerca di lavoro a tutti i professionisti ed appassionati del settore.
La nostra missione é contribuire al cambio del mercato del lavoro del settore cannabico, offrendo servizi che saranno sicuramente utili a molte persone ed entità.
Ogni posizione/offerta ricoperta per me è un gran traguardo.
All’interno del sito è presente anche una sezione dedicata alla formazione, di cosa si tratta?
A parte per la sua indiscutibile importanza, ho deciso di dar spazio all’offerta formativa su CannabisJobs perché credo che sia indispensabile per il raggiungimento di una buona carriera. I corsi che offriamo sono rivolti a tutti, professionisti ed appassionati. Ci sono corsi organizzati direttamente da noi ed altri corsi offerti da nostri collaboratori, per far in modo di incentivare quanto più possibile la formazione in questo campo.
Le previsioni per il 2022 in USA indicano che il mercato della cannabis legale può generare più di 467.000 posti di lavoro, e in Europa quali sono le previsioni?
Secondo le cifre riportate da “Prohibition Partners”, il mercato europeo della cannabis aveva un valore di circa 403 milioni di euro a fine 2021, e dalle aspettative si prevedono che ci sia un tasso di crescita annuale del 67,4% entro il 2025. Se il mercato cresce, i posti di lavoro aumentano.
Sulla base delle ultime informazioni si prevede che in Spagna ed altri paesi dell’ U.E. si introducano modelli sperimentali per l’accesso legale alla cannabis per uso adulto entro il 2025.
Ricordiamoci che in Spagna, come in Olanda, nonostante esistano cannabis club e coffeeshop, la cannabis per uso ricreativo non è ancora legale e la situazione si regge su un “vuoto” normativo supportato dalla tolleranza piuttosto che dalla legge.
E per quanto possa sembrare strano, in Spagna non è ancora possibile nemmeno la prescrizione medica e per questo si trova un passo indietro rispetto all’Italia.
Il futuro dipenderà anche dalle scelte politiche dei governi e di come regolarizzeranno il mercato ed a favore di chi, anche se credo che per assicurare la crescita del mercato sia indispensabile il coinvolgimento delle persone, riuscire a cambiare l’atteggiamento di tutti verso questo settore e finalmente farlo “fiorire” ed espandersi.
Solamente grazie alla diffusione di informazioni ed alla conoscenza saremo in grado di destigmatizzare questo settore.
Il mercato del lavoro è in continua evoluzione, quale sarà il futuro secondo te?
Sì, è in continua evoluzione e a volte segue traiettorie non del tutto prevedibili. Un dato inimmaginabile? Secondo le ultime statistiche del Ministero del Lavoro, nel secondo trimestre del 2021 l’aumento dell’abbandono volontario del posto fisso è cresciuto di quasi il 44% rispetto all’anno precedente. Questo fenomeno è stato chiamato dagli analisti americani “The Great Resignation” (La Grande Dimissione/Rassegnazione, ndr.) ed è caratterizzato proprio dall’abbandono del posto fisso senza aver ancora un’alternativa sicura. Il trend si è iniziato a notare negli USA verso la fine della pandemia, ma anche in Italia non è stato molto diverso, sebbene con una portata più ridotta. Questo comportamento rispecchia un cambio di priorità, una rivalutazione del tempo libero e del valore stesso che diamo al tempo a nostra disposizione.
Sicuramente anche il mercato del lavoro si dovrà adeguare a queste nuove esigenze ed offrire modelli di lavoro alternativi, come quello dello smart working che ha spopolato in questi ultimi anni e che da molte aziende è stato adottato come modello fisso.
Articolo a cura di Veronica Tarozzi