Cannabis: un mercato in continua evoluzione
In Italia il mercato della cannabis è migliorato molto, sia in termini di qualità che di varietà disponibili
Qualunque fumatore si è accorto che il mercato della cannabis negli anni è cambiato moltissimo: per un intreccio di eventi che riguardano più Paesi nel mondo, abbiamo assistito a una rapida evoluzione sotto vari aspetti e l’Italia nonostante l’illegalità, come paese consumatore, non è rimasta estranea a questo cambiamento.
È cambiata la qualità dei prodotti, sono cambiati i protagonisti e le dinamiche di mercato, sono cambiati i costi ed è cambiato anche il vocabolario utilizzato dai consumatori.
Una volta, la qualità di ciò che fumavi dipendeva molto dalla città e dalla Regione in cui si viveva e in generale al nord Italia si fumava molto meglio che al sud. Oggi non è più così, e in pochi anni si è passati in tutta Italia dal girare in piazza o nei bar a rimanere in casa con lo smartphone con cui contattare, tramite chat criptate, venditori da ogni parte del mondo. Non conta più in quale Regione vivi, se ordini online con tanto di menu e foto dei prodotti disponibili hai accesso a qualità di ogni tipo pur vivendo in un paesino di periferia.
Informarsi, senza internet, non era facile e la conoscenza generale dei consumatori un tempo era abbastanza scarsa tanto che si distingueva l’hashish non per tecniche di lavorazione, ma solo per il paese di provenienza. I social, in particolare Instagram, prendono il posto dei blog di nicchia su cui gli appassionati raccontavano le loro esperienze come coltivatori e diventano il principale strumento per lo scambio di informazioni, immagini, idee e novità nel settore cannabico.
La ganja veniva prodotta per lo più in Svizzera e Olanda, ma è la Spagna ad emergere in Europa in tempi più recenti tra i maggiori produttori di cannabis. Molti coltivatori europei si sono trasferiti nella penisola iberica e da lì anche nel vicino Marocco dove, come vi ho già raccontato in questa rubrica, apportano migliorie nelle tecniche di produzione dell’hashish.
Arrivano in commercio qualità diverse nell’aspetto, odore e soprattutto nella texture. Sorge la necessità di utilizzare termini nuovi per distinguere la varietà di prodotti in commercio e si guarda molto agli Stati Uniti dove nel frattempo la cannabis è legale. Termini inglesi come drysift, waterhash, Rosin vengono utilizzati da tutti. Altri termini vengono inventati e diventano velocemente di uso comune: un esempio per tutti è il termine semidry che nonostante non significhi nulla è tutt’oggi utilizzato per identificare un hashish di qualità “commerciale”.
Sempre negli Stati Uniti nascono nuovi ceppi genetici che rivoluzionano letteralmente il settore: dalle OG alle Cookies fino a Gelato e Zkittlez i profumi delle cime si fanno sempre più variegati e complessi. Inizia l’era della Cali! Cime grosse, compatte e piene di resina invadono i social e le nuove genetiche diventano oggetto di desiderio da parte di molti giovani. Basta Skunk o Amnesia, i nuovi ibridi provenienti dall’America si impongono sul mercato europeo e arrivano anche sulle montagne del Marocco. I semi con le nuove genetiche saranno i principali protagonisti del percorso di cambiamento dell’hash marocchino.
La tecnologia anche nel settore cannabico ha accelerato i tempi necessari al diffondersi di novità, mode, nuovi metodi e tecniche accorciando le distanze tra i Paesi e le persone. Cambiano definitivamente le abitudini e le necessità dei consumatori. L’accesso facile alle informazioni da parte delle masse e la possibilità di comunicare direttamente con coltivatori, breeder e hashmaker ha reso i fumatori sempre più esigenti.
La maggior parte dei consumatori di cannabis e hashish oggi è alla ricerca della qualità più che della quantità, del sapore e dei profumi più che dell’effetto in sé e per questo in poco tempo i prezzi delle qualità migliori di hashish aumentano con la domanda.
Tutti vogliono provare “la cali” dagli Stati Uniti e la richiesta è così alta da portare molti coltivatori europei a produrre genetiche americane in Spagna o Inghilterra da vendere come californiana originale a un prezzo spropositato.
Comprare online resta oggi uno dei metodi più utilizzati da molti fumatori e se da un lato si ha la possibilità di ovviare alle distanze dall’altro aumentano le probabilità di finire oggetto di truffe. In generale possiamo affermare che il mercato in termini di qualità e varietà disponibili è migliorato moltissimo ed è sicuramente positivo che oggi tutti abbiano la possibilità di accedere a prodotti che una volta si potevano solo sognare, ma a che prezzo? Per avere un mercato giusto i prezzi devono essere accessibili, perché oltre il business il motore di tutto deve rimanere sempre e comunque la passione e l’amore per la cannabis.
A cura di Hilde Cinnamon
Grower residente a Barcellona. Ha un cultivo, un’associazione cannabica e una selezione di genetiche più che rispettabile. Instagram: @hilde.cinnamon