Cannabis terapeutica: la politica gioca sulla pelle dei malati
Alle lentezza della politica ed alle inadempienze delle amministrazioni regionali e locali siamo ormai abituati, ma quanto sta succedendo nella regione Umbria è tanto più grave perché rappresenta una mancanza a discapito della salute e della qualità di vita dei malati.
10 MESI PER NOMINARE UN COMITATO DI ESPERTI. E’ dal mese di aprile 2014 che il consiglio regionale dell’Umbria ha approvato a grande maggioranza (22 sì e 2 no) la legge regionale sul diritto all’accesso alla cannabis per i malati. Per rendere attuativa la legge era necessario un solo semplice passaggio: la nomina da parte del consiglio regionale di un comitato tecnico-scientifico che, come previsto all’articolo 6 della legge approvata, doveva definire i protocolli attuativi della legge. Ebbene, la giunta regionale guidata dalla presidente Catiuscia Marini (Partito Democratico) non ha ancora provveduto a nomimare il comitato, ed i termini per tale nomina sono scaduti da oltre sei mesi. Un ritardo che si sta ripercuotendo sul diritto alla cura di centinaia di malati, i quali secondo la legge approvata, avrebbero diritto all’erogazione gratuita dei farmaci cannabinoidi nei protocolli dei servizi di cure palliative e terapie del dolore.
OGGI UNA MANIFESTAZIONE DI PROTESTA. Per protestare contro il ritardo delle istituzioni regionali si terrà oggi una manifestazione di protesta organizzata dai Radicali e dal movimento Alternativa Riformista. La manifestazione comincerà alle 15:30 di fronte alla sede della Giunta Regionale dell’Umbria in corso Vannucci a Perugia. “E’ in gioco la salute e la qualità della vita di persone affette da gravi malattie che non possono permettersi di aspettare per le inefficienze e le inerzie degli organi preposti – afferma il comunicato dei Radicali – In particolare chiediamo che vengano attuate le indicazioni del ministero della Salute sull’impiego e importazione di alcune specialità medicinali come il Sativex o il Bedrocan e simili”.