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Cannabis al posto degli oppioidi

Alcuni recenti studi evidenziano le proprietà terapeutiche della cannabis nell’inibire la dipendenza da farmaci oppioidi per il trattamento del dolore

Delle cime di cannabis con accanto delle pillole di oppioidi

Dolce Vita vi ha ormai ampiamente informati sugli innumerevoli motivi che rendono quella della cannabis una pianta davvero unica, le cui proprietà non smettono mai di stupirci. Vi abbiamo recentemente illustrato come le politiche di legalizzazione della cannabis abbiano portato ad una sensibile diminuzione nell’uso di varie sostanze, tra cui quello di oppioidi utilizzati fuori dal contesto medico. Ora però, da recenti studi, è stato evidenziato che l’uso di cannabis terapeutica in pazienti che assumono regolarmente farmaci oppioidi nella terapia del dolore riesce a diminuire drasticamente la dipendenza da queste sostanze, se non addirittura ad eliminarla del tutto. La cannabis risulterebbe quindi utile anche in contesti controllati come quelli medici.

E non è questione di poco conto, visto che questo tipo di farmaci causa appunto una forte dipendenza, ma quel che è peggio è che l’overdose da oppioidi è anche causa di morte: l’”epidemia da oppioidi”, solo negli Stati Uniti, uccide circa 50.000 persone all’anno.

Ma cerchiamo prima di tutto di capire di cosa parliamo quando parliamo di oppioidi: quella degli oppioidi è una classe di sostanze di chimiche psicoattive di varia natura, che produce effetti simili a quelli della morfina; tra le sostanze oppioidi si distinguono gli alcaloidi naturali, come appunto la morfina, i prodotti semisintetici come l’ossicodone e i prodotti totalmente sintetici come il metadone. Altra cosa sono invece gli oppiacei, ovvero le sostanze e preparazioni farmaceutiche contenenti oppio e suoi derivati.

Gli oppioidi sono tra le droghe più antiche al mondo, in quanto producono effetti antidolorifici che sono dovuti ad una minore percezione del dolore e quindi ad una maggiore tolleranza allo stesso, ma non mancano di numerosi effetti collaterali, quali appunto la sedazione, il deficit respiratorio, la difficoltà di evacuazione, un innaturale senso di euforia, la dipendenza, la morte.

In uno studio del 2019 è stato evidenziato che la legalizzazione della cannabis medica in numerosi Stati negli USA ha portato a una diminuzione delle morti da oppioidi fino al 35%.
Non solo: un recente studio scientifico ha analizzato i meccanismi con i quali cannabis e oppioidi agiscono sul dolore, per concludere che l’uso continuativo di cannabis, a differenza degli oppioidi, non porta ad una percezione alterata del dolore, senza causare dipendenza.

STUDI SU CANNABIS: DIMINUISCE DIPENDENZA DA OPPIODI

Sono almeno tre gli studi scientifici che evidenziano la diminuzione della dipendenza da farmaci oppioidi nei pazienti della terapia contro il dolore, grazie alla somministrazione di cannabis terapeutica. A partire da uno studio retrospettivo italiano del 2020 del Dipartimento di Neuroscienze dell’Azienda Socio-Sanitaria Territoriale Grande Ospedale Metropolitano Niguarda di Milano in cui somministrando oli di cannabis a pazienti la cui terapia contro il dolore prevedeva l’assunzione di farmaci oppioidi, si è vista una graduale e drastica diminuzione dell’uso di questi ultimi a favore degli oli di cannabis. Nella fattispecie, analizzando i dati di pazienti seguiti per tre anni, dal 2016 al 2019 con l’uso continuativo e prolungato di oli cannabis si è assistito ad una graduale diminuzione dei pazienti oppioidi con un range che va dal 32 al 55% dei pazienti totali in meno.

In uno studio americano di quest’anno invece, su 40 pazienti che soffrono di dolore cronico da osteoartrite l’assunzione media giornaliera di oppiacei, misurata in milligrammi equivalenti di morfina, è diminuita da 18 a 10 in 6 mesi. I ricercatori del Sidney Kimmel Medical College della Thomas Jefferson University di Filadelfia, USA, hanno anche scoperto che il 38% ha ridotto a 0 il consumo di oppioidi. Lo studio è stato pubblicato su Cureus con il titolo “Medical Cannabis Use Reduces Opioid Prescriptions in Patients With
Osteoarthritis”.

Un altro studio dell’anno in corso pubblicato su Pub Med, “Possible opioid-saving effect of cannabis-based medicine using individual-based data from the Norwegian Prescription Database”, ha investigato l’effetto a livello individuale di un estratto di cannabis (Sativex) nei consumatori di oppioidi. Studiando tutti coloro che avevano una prescrizione per l’estratto, l’uso di oppioidi era solo marginalmente diminuito nel periodo di follow-up. Ma i ricercatori del Norwegian Institute of Public Health di Oslo, hanno notato che “alcuni utilizzatori del Sativex, tuttavia, avevano più prescrizioni per il Sativex e sono stati in grado di ridurre il loro uso di oppioidi in modo sostanziale”.



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